PARROCCHIA DEI SS  PIETRO E PAOLO  -  MARANO    

MARANO DI VALPOLICELLA

     

Gli atti della visita pastorale del vescovo Barbaro sono i più antichi a disposizione per la diocesi di Verona. Documenti di questo tipo offrono notizie molto interessanti per la storia delle chiese, anche se gli aspetti particolari rimangono di solito esclusi, poiché l’esame del vescovo si basa, come in tutte le visite, su un questionario fisso, prestabilito.

La cappella di San Pietro di Marano accoglie Ermolao Barbaro l’8 maggio 1458 e gli atti danno subito un quadro dei più rosei, con una chiesa nova, pulcherrima et valde ornata, con un bel tabernacolo per conservare l’Eucaristia, due calici d’argento e vari altri oggetti per il culto.
L’autonomia raggiunta gradualmente dalla chiesa maranese, intitolata a San Pietro, emerge poi dagli atti della visita pastorale di Ermolao Barbaro (
1458). Particolarmente importante è l’esistenza del fonte battesimale (prerogativa che le pievi tennero per sé il più a lungo possibile), oltre alla conservazione stabile dell’Eucaristia e dunque la libertà di celebrare la messa senza condizionamenti da parte dell’arciprete di San Floriano, a differenza di quanto si può constatare per Valgatara.


     
     

  Marano Corpus Domini anno 1920