La cappella dell’Addolorata  - Mondrago

            MARANO DI VALPOLICELLA


La storia della piccola chiesa di Mondrago è legata in modo inscindibile a quella della popolazione locale, che l’ha voluta, costruita e mantenuta negli anni, provvedendovi sempre con cura e passione. Come ricorda l’incisione sopra l’ingresso «D(eo) O(ptimo) M(aximo) P
IISSIMAEQUE V(irgini) M(ariae) DICATUM A(nno) MDCCCLX» («a Dio Ottimo Massimo e alla Piissima Vergine Maria Dedicato nell’Anno 1860»), la chiesetta è stata eretta nel 1860 e dedicata alla Vergine; poco dopo la sua costruzione un devoto, Angelo Marchesini di Cerna, fece dono dell’immagine dell’Addolorata, che ancora vi si venera.

Tale immagine venne posta in una nicchia sulla parete di fondo, anche se dava l’impressione di essere collocata sopra l’altare di legno, che era separato dalla navata tramite due balaustre, pure in legno, e dal fondo della chiesa tramite un piccolo corridoio che permetteva la deambulazione attorno a esso. Il vescovo Bacilieri nel 1907 visitò la chiesa, posta come giurisdizione sotto la parrocchia di Cerna: «Abbiamo visitato nel giorno 19 Agosto 1907 l’oratorio pubblico di Maria SS.ma Addolorata in contrada Mondrago; e dichiariamo di averlo trovato abbastanza in regola; quindi permettiamo che vi si celebri la S. Messa. Ai fedeli della Contrada, che hanno cura del suddetto oratorio, di cuore benediciamo» (Documento vescovile, presso la chiesa).
Negli anni
1955-1956 venne aggiunto lateralmente un vano che oltre ad avere la funzione di sacrestia, doveva servire come ampliamento dell’edificio, ormai incapace di contenere i fedeli. Poco dopo il concilio Vaticano II, in conformità alla riforma liturgica, l’altare venne girato in modo che il sacerdote fosse rivolto verso il popolo, ma la struttura lignea non si adattava alla nuova  sistemazione.  Così la popolazione negli anni 1977-1978 fornì la chiesa dell’attuale altare in pietra e in quell’occasione provvide a una ristrutturazione generale dell’edificio.

 

La decorazione interna, completamente diversa dalla precedente, è frutto di  lavori eseguiti nell’ultimo decennio. Sul piccolo campanile suona una campana fusa da «CAVADINI LUIGI FONDITORE IN VERONA» datata 1862.
La chiesa, come si è detto, oggi si presenta curata e in ottimo stato ed è mantenuta dalla piccola contrada, che la terza domenica di settembre, memoria dell’Addolorata, si raccoglie con i paesi vicini per una manifestazione di fede e di festa: la Messa e la processione sono il preludio di una serata all’insegna della buona cucina e del divertimento. [f.c.]

(tratto dal libro edito dal comune, Marano Valpolicella, 1999)