PURANO PURAN

MARANO DI VALPOLICELLA

     
 
 

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Lasciata la provinciale in località Crocetta, dopo aver superato il capoluogo Marano, si prende a  sinistra la provinciale  per  Fumane. Dopo poche centinaia di metri si svolta a destra, superata la curva "Olta Nogarole" ecco che appare  Purano  in tutta la sua tranquillità. La frazione di Purano si trova adagiata su un pianoro, nella parte alta del comune, sul versante occidentale che guarda la valle di Fumane. Abitata da circa una cinquantina di famiglie, dedite in prevalenza alla coltivazione della vite per la produzione del Valpolicella. Anche se non molto estesa le parti della frazione sono identificate con i nomi: Are, Olio, Cornal, Cobelar, Crosarola, Villa, Fornalè, Fontane.

 

 

 

     
 

La contrada di Purano doveva essere, nell'alto medio evo, di una certa importanza, sebbene poi nel Cinquecento risulti quasi abbandonata: le prime attestazioni della sua esistenza sono quattrocentesche. La più particolare tra esse è l’epigrafe del 1410, murata all’esterno della chiesetta di San Giorgio, riguardante una charitas da distribuire ai poveri il giorno della festa del santo patrono, pari a sei quarte di frumento in forma di pane (circa 43 kg); se le persone a ciò obbligate (gli eredi di Franceschino da Marano) fossero venute a mancare, avrebbe dovuto provvedere il Comune di Marano. (Questa tradizione è stata ripresa da qualche anno).Per quanto riguarda in specifico la chiesetta, le notizie sono piuttosto scarne, ricavate per lo più dagli atti visitali dal Quattro al Settecento.

La sua cura spirituale spetta al parroco di Marano, il quale vi celebra con una frequenza variabile nel tempo. Fino a metà Seicento si tiene la messa solo ogni tanto o addirittura una volta all’anno, nella festa di San Giorgio; successivamente, grazie all’incremento demografico, sembra rinnovarsi anche il culto e aumentano le occasioni in cui il sacerdote svolge il suo servizio religioso, tanto che, nel 1666, il vescovo vieta la celebrazione nei giorni festivi o almeno obbliga ad aspettare la fine della messa tenuta nella parrocchiale di Marano (ASCDVr, VP Pisani II, reg. XXIV, c. 131v). Lo zelo degli uomini della contrada porta a una parziale riedificazione dell’edificio nel 1738, con il permesso di avere una messa ogni domenica e un sacerdote stipendiato da loro stessi (Ivi, VP Bragadino, reg. LX, c.29v; VP Giustiniani, reg. LXXVI, c. 17v). Purano, insomma, diviene ‘quasi’ una parrocchia, facilitata forse dalla presenza del cimitero (attestato fin dal 1410), dove erano sepolti gli abitanti del luogo per maggiore comodità rispetto al cimitero di Marano (FASANI 1989, II, 613). [l.c.]  sul fianco nord della chiesadi San Giorgio a Purano.

(tratto dal libro edito dal comune, Marano Valpolicella, 1999)

altitudine 420 metri s.m.

censimento 2001 - famiglie  nr.50      censimento 2001 - abitanti   nr.124
 

Festa del pane
Le scuole (ex)
Capitelli e dipinti
 
Arbi
Fornalè
Ancora Purano e dintorni