| I lavori alla nuova 
      chiesa proseguirono con grande entusiasmo e l’insistenza della popolazione 
      ottenne ciò che da tempo si desiderava: il 
      22 
      settembre 
      1950 
      il vescovo Girolamo Cardinale eresse la 
      chiesa sussidiaria di San Rocco a ‘rettoria’, con cura d’anime in 
      dipendenza dal parroco di Marano  e il 
      24, 
      in occasione della benedizione della nuova chiesa, fece il suo ingresso 
      anche il rettore don Domenico Gottoli. Alcuni membri del comitato intanto 
      cercavano un terreno adatto, vicino alla chiesa, per costruirvi una casa a 
      uso di canonica, mentre il rettore era ospite di una famiglia. Dopo alcune difficoltà 
      iniziali, riuscirono ad avere il terreno dove sorge l’attuale edificio, 
      di fronte alla chiesa. A don Domenico Gottoli venne affidato 
      l’ufficio 
      di celebrare quotidianamente la santa Messa, «nelle feste due» (Ibidem), 
      di tenere la catechesi e tutte le altre funzioni. Rimanevano di competenza 
      della chiesa parrocchiale i battesimi, i matrimoni e i funerali, questi 
      ultimi da celebrarsi nella chiesa di Santa Maria della Valverde trovandosi 
      in quel luogo anche il cimitero. La compagnia del Santissimo si sarebbe 
      divisa, anche se i membri di San Rocco avrebbero dovuto mantenere 
      l’impegno del servizio per le Quarantore, che dovevano essere celebrate 
      solo nella parrocchiale. Ma tale decreto non deve aver soddisfatto a pieno 
      la popolazione, dato che solo l’anno successivo, attraverso il suddetto 
      comitato e con l’intervento di don Gottoli, il vescovo costituì la 
      rettoria in parrocchia.
 (tratto dal libro edito dal comune, Marano Valpolicella, 
    1999) |