L'ARENA  del 08 marzo 2005

MARANO. Da Todesco
Un appello per tutelare l’ambiente
giornale e-mail print Martedì 08 Marzo 2005 PROVINCIA, pagina 28
Marano. Nuovo ricorso da parte dell'Associazione Valpolicella 2000 contro la CEMENTIROSSI, che continua a scavare marna nel territorio di Marano stravolgendo completamente la fisionomia dell’ambiente.
«Intendiamo fare un appello per rompere il silenzio» esordisce Daniele Todesco, presidente dell’Associazione Valpolicella 2000, che già in passato ha portato avanti diverse azioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla devastazione del territorio da parte del cementificio che ha sede a Fumane. «La questione centrale ora è valutare l’operazione in atto da parte della CEMENTIROSSI, che sta cercando di industrializzare il territorio, portando cioè fuori dall’industria, frantumandoli, tutti i processi produttivi, che verrebbero dislocati nell’ambiente, mentre prima erano all’interno. In progetto da parte dell'azienda c’è la ristrutturazione della fabbrica con la realizzazione di un frantumatore di materiale, nastri trasportatori, insomma una megastruttura del valore di diversi miliardi, il tutto proprio sotto l’abitato di Purano. Ma la cosa più grave, oltre al fatto che nessuno sa nulla e nessuno conosce i veri intendimenti della ditta, è che le richieste di autorizzazione vengono frammentate e non presentate tutte insieme, in modo da avere più facilmente il consenso. Si sono stravolti completamente gli intendimenti e le norme della concessione mineraria, che tutto sommato aveva una sua logica. Visto che tutto viene fatto nel più assoluto silenzio, noi vorremmo denunciare questa operazione del cementificio, dal momento che l’ambiente riguarda tutti noi e in gioco ci sono il futuro dei vigneti doc e il sopravvivere di una parte cospicua della Valpolicella stessa, la zona di Marezzane, casali, affreschi, fonti, ruscelli, sentieri, rasente il parco della Lessinia».
Con queste nuove richieste si viene a stravolgere, continua ancora Todesco «l’uso stesso del territorio con un investimento plurimiliardario, con un processo subdolo di piccoli interventi, ma sostanziali. È già saltata anche la logica del lotto con l’obbligo del ripristino e della valutazione di impatto ambientale. Riteniamo che questa sia un’operazione da fermare subito, proprio perché le varie pratiche vengono frazionate e chiesti pareri preventivi prima di fare a passettini nascosti altri interventi. Abbiamo fatto appello a tutte le associazioni ambientali come WWF, Legambiente, Italia Nostra, a tutti i futuri candidati alle prossime elezioni perché si facciano carico di questo problema. Oltre al ricorso abbiamo intenzione di portare avanti altre azioni su una linea comune ed è prevista anche un’assemblea pubblica».
Giancarla Gallo