mercoledì 03 ottobre 2007 provincia pag. 26

MARANO. A un anno di distanza ritorna la manifestazione ambientalista contro il piano di scavi della Cementirossi

In marcia per salvare
la collina di Marezzane


È stata indetta per domenica, con inizio alle 9,30, la seconda marcia pacifica per salvare l’oasi di Marezzane: il pericolo è che sparisca dalle carte geografiche, inghiottita dalle ruspe della Cementirossi. Dunque a distanza di un anno (l’anno scorso la prima manifestazione pacifica fu effettuata l’8 ottobre e vi parteciparono circa 400 persone) il problema esiste ancora e non vi è nessuna novità, nessuna autorizzazione è ancora stata rilasciata. L’area infatti, che si trova nel parco regionale della Lessinia, rientra nel piano di escavazione della ditta da diversi anni, che prosegue nel suo percorso alla ricerca di marna pregiata per produrre cemento.
Lo scavo presso la frazione di Purano è quasi ultimato, ora toccherebbe alla collina di Marezzane, che fornirebbe ottima materia per decine e decine di anni. Ad organizzare la manifestazione è stata anche quest’anno l’associazione Valpolicella 2000, che da tempo è impegnata nell’attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sui problemi legati al cementificio e all’inquinamento.
Collaborano e appoggiano l’iniziativa molte associazioni ambientaliste, da Italia Nostra al Wwf, a Legambiente, a Lessinia Europa, agli Amici di Beppe Grillo, al gruppo Antica Terra Gentile, per citarne solo alcuni. Le associazioni sottolineano che la manifestazione ha carattere assolutamente pacifico e consiste, come l’anno scorso, in una camminata attraverso i sentieri che si snodano per Marezzane e Mazzarino, vicino al casolare affrescato e ai vigneti e alle produzioni di frutta biologica. Insomma, una scampagnata con pic nic sull’erba, musica, giochi e discorsi. E proprio la particolarità di questa collina, che è «Luogo del cuore» del Fai, è sottolineata dal volantino che presenta la camminata.
Vi si legge: «La presenza oggi del cementificio non è più compatibile con lo sviluppo economico della Valpolicella, strettamente collegato con la cura del suo meraviglioso territorio. Marezzane si può salvare. Basta alla distruzione del paesaggio, che bisogna salvaguardare specie nei suoi prodotti tipici come il Recioto e l’Amarone».
Nel volantino si fa riferimento anche a una possibilità che preoccupa, ovvero al fatto che il cementificio ha la possibilità di smaltire molti rifiuti, che vengono impastati col cemento.G.G.