venerdì 09 novembre 2007 provincia pag. 26

MARANO. La presentazione del piano di impatto ambientale per i prossimi 25 anni dalla Cementirossi di Fumane

Progetti del cementificio
ora all’esame del parco
FILIBERTO SEMENZIN

di Giancarla Gallo

Numerosi sono stati gli interventi del pubblico all’assemblea nella sala polifunzionale di Valgatara, dove la Cementirossi ha presentato martedì lo studio di impatto ambientale per i futuri scavi, che nei prossimi 25 anni dovrebbero interessare anche il Parco naturale regionale della Lessinia, nella aona finora intatta di Marezzane.
«Cosa significa parco, se ci vanno a scavare?» ha chiesto Mauro Lonardi di Prognol, uno dei tanti giovani presenti, che con una telecamera hanno ripreso tutte le tappe della serata e tutte le contestazioni. Nell’incontro è emerso il dissenso di parte della popolazione di Marano: «Facciamo un referendum e vediamo se qui vogliono gli scavi del cementificio».
«Non vi sembra di chiedere troppo a un parco? A Verona nel 2007 si permette di tagliare un monte dentro a un Parco?» ha aggiunto Emanuele Napolitano di Lessinia Europa, che assieme a Tomaso Bianchini dello stesso sodalizio ambientalista ha più volte chiesto un intervento al rappresentante del Parco. Era in sala l’assessore al Parco della Comunità montana della Lessinia, Filiberto Semenzin, che durante la serata non ha risposto all’invito di parlare. Successivamente ha dichiarato: «Non era quella di Valgatara la sede per rispondere. Là il cementificio ha presentato il suo studio. Come Parco, abbiamo incaricato un tecnico per valutare attentamente il progetto presentato. Ora seguiremo le procedure di legge».
Il Parco regionale della Lessinia nel 2000, subito dopo l’autorizzazione a proseguire gli scavi per altri 25 anni, aveva presentato un ricorso al Tribunale amministrativo regionalr, ricorso ancora pendente, perché non si ritiene che si tratti di un rinnovo, ma di una nuova concessione con tanto di nuovo contratto e uso di nuove tecnologie. L’azienda fa invece sapere, in merito alla concessione mineraria «parzialmente all’interno del Parco della Lessinia», che «la concessione mineraria è stata rilasciata nel 1975, prima della costituzione del parco, pertanto è errato dire che è stata concessa quando l’area protetta già esisteva. Quando il Parco è stato costituito la normativa ha fatto salve, cioè tutelato, le concessioni in quel momento esistenti, quindi nel 2000 la concessione, come detto già esistente dal 1975, è stata semplicemente rinnovata, non rilasciata. Il progetto illustrato con lo studio di impatto ambientale», continua il comunicato della Cenmentirossi, «costituisce un ulteriore miglioramento di quello già approvato in occasione del rinnovo della concessione nel 2000. Infine, a proposito della sovrapposizione sul territorio del parco, ricordiamo che si tratta di appena 23,5 ettari (peraltro con soli 13,5 ettari di escavazione vera e propria) su un totale dell'area del parco di circa 10mila ettari e che in ogni caso anche questa area limitata sarà sottoposta a ripristino ambientale immediato con tecniche avanzate e innovative». Contestazioni vi sono state anche in merito alla strada che verrà realizzata per trasportare la marna. «Un’autostrada in mezzo al Parco», l’ha definita Daniele Todesco di Valpolicella 2000, «sarà lunga 1800 metri, quasi due chilometri, larga 16 metri, dall’attuale stabilimento delle Giarole, fino a Marezzane. Solo per fare questa strada lo sbancamento sarà di 800mila metri cubi di materiale». L’azienda ha garantito che ridurrà la larghezza della strada a 8 metri, dopo aver portato a Marezzane l’enorme impianto per polverizzare il materiale e dopo aver posato il nastro trasportatore per far scendere la marna fino allo stabilimento di Fumane, in Via dei Progni.
Il giornalista Plinio Pancirolli, impegnato nella realizzazione di una rivista sull’agricoltura biologica, [\FIRMA]Compascuo, ha parlato nel suo intervento a Valgatara di «banalizzazione del paesaggio». Alla rivista collabora anche Roberto Marchesini, agricoltore biologico in località Girotto: la sua terra si affaccerebbe proprio sugli scavi di Marezzane.