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L’ARENA mercoledì 04 aprile 2007 provincia pag. 29
Ora si studia il «pero misso» di Marano
Tre alberi veronesi nella lista dei giganti
Tre sono le piante da frutto secolari, che si trovano nella zona
Valpolicella - Lessinia, che compaiono nella prestigiosa rivista
dell’Accademia dei Georgofili di Firenze, dal titolo «Patriarchi vegetali
d’Italia - un patrimonio da salvare» di Elvio Bellini, edizioni Polistampa
del 2006. Ogni esemplare, studiato accuratamente da un esperto
dell’Accademia fiorentina, è illustrato nei dettagli, nelle misure,
corredato di fotografie a colori.
Un esemplare di ciliegio, denominato «Monti di Torbe» si trova in località
Santa Cristina a Negrar al confine con i Comuni di Marano e Sant’Anna
d’Alfaedo, nell’azienda agricola di Flavio Fasoli. È una varietà «mora di
Cazzano» dell’età presumibile di 130 anni, dell'altezza di 9 metri e dalla
circonferenza di 2,70 metri; tra le caratteristiche c’è il fatto che un
anno abbia prodotto la bellezza di 260 chilogrammi di ciliegie.
Altro esemplare riportato è il sorbo domestico dell’età presunta di 200
anni, che si trova nelle vicinanze di Marezzane e per la precisione del
casolare seicentesco affrescato con immagini di Madonna e bambino: alto
una decina di metri e 2 metri e mezzo di circonferenza, questo sorbo
produce delle corbelle eccezionali, usate nelle vecchie ricette per fare
il sidro, come lievitante. Ma l’esemplare, che merita più rilievo, è il
«Pero Marchesini» dal nome di Roberto Marchesini, proprietario
dell’azienda in località Girotto sopra Marano: 200 anni d’età, 15 metri di
altezza, 2,50 metri di diametro. Questo Pyrus Communis della varietà «Missaoro»
produce i cosiddetti, in dialetto, «peri missi», parola che probabilmente
deriva dall’italiano «mezzo», che con voce antica vuol dire però anche
«maturo». Al momento della fioritura quest’albero è stupendo per la
quantità di fiori e quest’anno si è deciso di fare una festa per
l’occasione, in corrispondenza con quelle pasquali, proprio quando
l’albero dovrebbe appunto fiorire. L’Università di Padova, col docente
Claudio Giulivo del Dipartimento di Agronomia Ambientale Produzione
Vegetale, ha promosso una tesi di laurea sulla specialità quasi in via di
estinzione dei «peri missi». Il «sopralluogo» è stato fatto lo scorso
ottobre dal professore padovano insieme a Giorgio Baroni, direttore
dell’Istituto Sperimentale di Frutticoltura della Provincia di Verona con
sede a San Floriano. L’università di Padova è in grado di eseguire analisi
complete e totali di queste pere, non solo relative gli zuccheri: la
tendenza è di usarle anche in diete particolari per le sue proprietà. (g.g.)
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