mercoledì 12 dicembre 2007 provincia pag. 27
PARCO DELLA LESSINIA. Il Consiglio integrato ha approvato la delibera di
Giunta contro lo Studio di Cementirossi
Votate le osservazioni
per salvare Marezzane
di Vittorio Zambaldo
Il consiglio integrato di Comunità montana e Parco della Lessinia ha
deliberato all’unanimità di far propria, come atto di indirizzo, la
delibera della giunta integrata nella quale sono state formulate le
osservazioni dell’ente in merito allo studio di impatto ambientale (Sia)
sulla proposta di Cementirossi di avviare l’escavazione in 13,5 ettari di
Parco sulla collina di Marezzane, nel comune di MARANO di Valpolicella.
Allo Studio Progea di Vicenza era stato commissionato infatti di esaminare
la documentazione relativa al Sia prodotta da cementificio per il cantiere
di Marezzane.
In sintesi lo studio Progea ha individuato che la proposta di escavazione
non motiva la realizzazione di una strada ampia 12 metri per arrivare al
luogo di scavo, non propone soluzioni alternative, fornisce poche sezioni
geologiche per la strada, non approfondisce a sufficienza l’aspetto
idrogeologico e non tiene conto della fascia di rispetto di una sorgente
che esiste sul posto.
Dall’esposizione si capisce che non è in ballo un parere politico, se sia
ammissibile o no una cava o una miniera dentro un parco naturale. Lo
precisa fin da subito il presidente Stefano Marcolini: «Non si tratta di
dare un giudizio di fattibilità o meno dell’intervento», precisa, «perché
questa amministrazione è chiamata esclusivamente ad approvare delle
osservazioni tecniche sullo Studio di impatto ambientale».
Cerca di stare dentro i binari delle questioni tecniche Marcolini, ma chi
deraglia è il sindaco di MARANO Simone Venturini che ha inviato una
lettera, letta in consiglio dall’assessore al Parco Filiberto Semenzin,
nella quale sostiene che l’autorizzazione mineraria precederebbe
l’istituzione del Parco e sarebbe pertanto un diritto preesistente
preservato dal terzo comma dell’articolo 9 del Piano ambientale; ribadisce
la riduzione dell’area di scavo rispetto al progetto originario e il
valore dell’intervento in campo occupazionale. Una posizione sulla quale
già la comunità montana si è espressa in modo diametralmente opposto
chiedendo al Tar di intervenire per annullare il rinnovo della concessione
mineraria fino al 2025, considerandolo piuttosto un rilascio ex novo.
È quanto ribadisce in consiglio anche Mario Lonardi, ricordando che la
lettera del sindaco Venturini è un’espressione personale perché il
consiglio comunale di MARANO non si è ancora espresso. Dallo stesso
consigliere arriva anche la richiesta di allegare il parere negativo del
Comitato tecnico scientifico del Parco al Sia e la richiesta di un
pronunciamento chiaro e deciso dell’ente montano contro il progetto di
escavazione a Marezzane.
«Le osservazioni del comitato tecnico sono già state allegate ad una
delibera di giunta», ricorda il presidente Marcolini, «e inviate a
Venezia, dove arriverà anche questa delibera con le nostre osservazioni al
Sia. La nostra posizione contro l’escavazione a Marezzane è stata espressa
con il ricorso al Tar: sarà adesso il tribunale amministrativo a definire
con una sentenza quale sia la possibilità del cementificio di scavare o
meno dentro il Parco», conclude. La procedura prevede che il Sia venga
presentato in Regione alla commissione per la valutazione di impatto
ambientale: se non verrà approvato non si scaverà.
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