venerdì 15 giugno 2007 provincia pag. 27

FUMANE. Approvato il programma di monitoraggio delle emissioni dello stabilimento, che prevede controlli a tappeto su tutti gli inquinanti

Il cementificio ai raggi X

Accordo fra il Comune e l’Arpav. FUMANEri: «Siamo in ritardo»


FUMANE. Via libera alla convenzione per monitorare il cementificio. E’ quanto ha deciso il consiglio comunale all’unanimità nella seduta di mercoledì sera. La convenzione, tra l’Arpav (Azienda regionale per la protezione ambientale del Veneto) e il Comune, prevede il monitoraggio dell’impatto ambientale dell’impianto della Cementirossi, ma anche di un’altra industria con sede a FUMANE, la Exide, ex York, che produce batterie.
«In seguito a una serie di incontri con l’Arpav in marzo e maggio», ha detto il sindaco Mirco Frapporti, «è stato concordato un piano di monitoraggio, che si concluderà il prossimo febbraio e che ha un costo complessivo di 58 mila euro. Il Comune concorrerà per 30 mila euro, cifra che vogliamo che sia riconosciuta dall’azienda».
Il piano, molto dettagliato, ha come obbiettivo la valutazione della qualità dell’ambiente e soprattutto dell’aria e prevede analisi della ricaduta delle polveri dai camini dei forni, nei quali si produce il clinker, individuando i punti di maggior ricaduta d’inverno e d’estate; il prelievo di campioni per individuare gli inquinanti tradizionali, come anidride carbonica e solforosa ecc. e i microinquinanti come le diossine e i metalli; l’analisi dei materiali usati nella produzione di cemento e in tutto il processo produttivo.
Si prevede inoltre il posizionamento di una unità mobile, che faccia i prelievi per valutare le Pm10 e Pm2,5 (le famigerate polveri sottili) e il posizionamento di quattro centraline, una a monte del cementificio, una a valle, una prima del paese di FUMANE e l’altra in zona lontana dall’influenza della cementeria stessa. Ogni centralina effettuerà anche il monitoraggio del traffico per valutare l’influenza delle emissioni veicolari.
Le quattro centraline rileveranno anche la qualità dell’aria con il metodo della bioindicazione (basato sulle trasformazioni dei licheni e quindi sul grado di alterazione della natura) e col metodo della bioaccumulazione (cioè con muschi trapiantati che danno indicazioni sulla quantità di metalli depositati).
Analisi verranno effettuate anche per valutare la contaminazione delle foglie e delle coltivazioni agricole (specialmente viti, olivi e ciliegi) e dei suoli in diversi punti per rintracciare i metalli pesanti come cadmio, nichel, piombo, zinco, cromo, mercurio.


Già in luglio è prevista la stesura di un eventuale piano di emergenza e a fine febbraio 2008 sarà redatto un report conclusivo.
«Questa indagine si poteva fare anni fa, siamo in ritardo, cosa abbiamo respirato in questi 40 anni?» ha tuonato dai banchi delle minoranze Antonio FUMANEri, che ha chiesto una commissione permanente visto la delicatezza della situazione. «In cementifici di altri paesi accettano solo ceneri pesanti inertizzate, qui l’Arpav non è informata se le ceneri sono inertizzate», ha lamentato FUMANEri, «e c’è grande confusione sia in Provincia che in Regione, che ha evocato a sé tutta la materia in fatto di cementifici».
«L’Arpav da tempo sta valutando cosa fare», ha risposto il sindaco, «non sono attrezzati per le analisi sui cementifici, si avvalgono di strutture regionali con tecnici esterni. Bisognerà fare una verifica prima e dopo la modifica dell’impianto».
L’iter è già avviato: la Provincia ha già fatto un incontro con l’azienda per la valutazione di impatto ambientale a carico della ditta, un sopralluogo è stato fatto dal direttore dell’Arpav di Piacenza, il dottor Sassi, e si è incontrata la commissione ambiente del Comune.
«Meglio tardi che mai», ha esordito il forzista Domenico Bianchi, «la commissione ecologia è sindacale, noi vogliamo che ci sia una commissione comunale, formata da consiglieri comunali sia di maggioranza che di minoranza che siano uniti e più coinvolti in tutto ciò che riguarda il cementificio, visto che influenzerà la vita di FUMANE per altri 50-100 anni».
Ma Bianchi ha sollecitato soprattutto una indagine epidemiologica sulle malattie e lo stato di salute dei cittadini, cosa che non riguarda solo FUMANE, ma anche i comuni vicini. «C’è l’impegno di Arpav e Provincia di contattare i responsabili dei dipartimenti sanitari, visto che l’Ulss non fa questa indagine», ha chiuso il sindaco, che ha annunciato un’assemblea pubblica per informare la cittadinanza sulle modalità di indagine ambientale di questo nuovo monitoraggio.
Proprio in questi giorni è stata presentata alla Camera un’interrogazione da parte dell’on. Paolo Cacciari in riferimento allo «smaltimento dei rifiuti da parte dei cementifici che si sono trasformati in stabilimenti di termodistruzione, realizzando da questa pratica quote di utili sempre maggiori». «L’impiego di rifiuti come carburante o materie prime determina una contaminazione da metalli e microinquinamento nel prodotto finale», ricorda Cacciari, che chiede di «fermare tutti gli iter autorizzativi inerenti tale metodo di smaltimento».
Giancarla Gallo