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domenica 18 marzo 2007 provincia pag. 32
FUMANE. L’azienda replica all’associazione Valpolicella 2000:
«Un’assurdità sostenere che l’impianto inquina più di tutta la città di
Verona»
Rifiuti, il cementificio respinge le accuse
Fumane. «Affermare che il cementificio di Fumane inquina più dell’intera
città di Verona è un’assurdità». Così replica la Cementirossi alle
affermazioni di Daniele Todesco, presidente dell’Associazione Valpolicella
2000, riportate dal nostro giornale venerdì. In sostanza, secondo
l’azienda, le emissioni della Cementeria di Fumane, «come evidenziato dai
dati del monitoraggio in continuo sulla qualità dell’aria», sarebbero del
tutto compatibili con l’assetto territoriale e ambientale circostante «e
non determinano rischi per la salute delle persone e dell’ambiente».
L’azienda, inoltre, tiene a precisare che i rifiuti utilizzati all’interno
del cementificio, a parziale sostituzione di materie prime naturali, in
particolare della marna, estratta dalla miniera di monte Noroni, in
territorio di Marano, sono rifiuti non pericolosi e, pertanto, non si
tratta di sostanze tossico-nocive, bensì di materiali con caratteristiche
del tutto similari a quelle delle materie prime sostituite.
«Poiché i rifiuti sono utilizzati in sostituzione di materie prime
naturali, l’attività svolta dalla Cementeria di Fumane è un’attività di
recupero e non di smaltimento, come invece avviene negli inceneritori e
nelle discariche», afferma l’ingegner Pierandrea Fiorentini.
«La Cementeria di Fumane recupera rifiuti nel proprio ciclo produttivo,
perché ciò permette sia di risparmiare materie prime naturali non
rinnovabili (la marna), che di ridurre, grazie all’utilizzo di ceneri
pesanti, le proprie emissioni, in particolare quelle di anidride
carbonica, che è il principale gas a effetto serra», chiarisce l’ingegner
Fiorentini.
E continua: «Il cemento, anche se preparato con l’utilizzo di materiali di
recupero, non è un rifiuto, bensì un prodotto, così come chiaramente
indicato dalla normativa che regola l’attività di recupero dei rifiuti;
non è né tossico né nocivo, ha caratteristiche prestazionali identiche a
quelle dei cementi prodotti senza l’utilizzo di rifiuti e risponde
pienamente a tutti i requisiti di norma, come certificato dall’ente di
controllo preposto a tali verifiche.
«Ci tengo inoltre a precisare che il cemento non rilascia nell’ambiente,
sia in fase di impasto che successivamente alla presa, i metalli pesanti
inglobati derivanti dalle materie prime utilizzate, naturali come la marna
o di recupero come i rifiuti. Per tale ragione, infatti, il cemento viene
utilizzato per rendere inerti alcuni rifiuti pericolosi destinati allo
smaltimento in discarica».
Quanto alla segnalazione sul deposito di sostanze nel piazzale della
cementeria e sul possibile inquinamento dei terreni e dell’acqua del
progno, il tecnico dell’azienda precisa che «la Cementeria di Fumane non
ha mai depositato sostanze che potessero causare inquinamento del suolo,
del sottosuolo, della falda o dei corsi d’acqua». In particolare
sottolinea che «i rifiuti recuperati, benché non pericolosi e quindi né
tossici né nocivi, non vengono mai depositati al suolo o all’aperto ma,
all’arrivo nello stabilimento, vengono immediatamente avviati agli
impianti di recupero.
«L’unico stoccaggio di rifiuti», conclude Fiorentini, «è quello delle
scaglie di laminazione (ossido di ferro) che vengono depositate in un’area
riservata, pavimentata e riparata dagli agenti atmosferici, all’interno
del capannone di deposito delle materie prime», conclude.
Giancarla Gallo
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