lunedì 18 giugno 2007 provincia pag. 17
FUMANE. Sono state scoperte da ricercatori a Marezzane
Due nuove orchidee
nella futura miniera
Fumane. Altre due nuove specie di orchidee spontanee sono state scoperte a
Marezzane, la numero 28 e la 29. Si tratta della "Orchis militaris" e
della "Orchis tridentata", che in questa località non erano mai state
viste. Il rinvenimento assume un significato particolare visto che l'area,
pur trovandosi nel Parco Regionale, è però destinata a diventare una
miniera per lo scavo della marna per produrre cemento.
«La scoperta è stata fatta da due giovani ricercatori di Bolzano, i
coniugi Luciano e Claudia Fracalossi, che sono giunti a Marezzane dopo
aver consultato le pagine web su internet» spiega Ennio Agrezzi di Giros,
il Gruppo italiano di ricerca delle orchidee spontanee, per la sezione del
Monte Baldo. «I due ricercatori si sono premurati di avvertire la nostra
associazione che continua le ricerche sulla zona».
La scoperta non arriva inaspettata, poiché era stato previsto il
ritrovamento di altre quattro o cinque specie in più rispetto alla prima
check list stilata nel 2003 e per l'anno prossimo è in fase di studio
un'altra specie del tutto imprevista che fa parte del gruppo delle "Ophrys
incubacea". Il gruppo, infatti, da tempo sta monitorando tutta la
provincia e la collina di Marezzane e Mazzarino, dove c'è in
concentrazione, in un'area molto ristretta, il maggior numero di varietà e
biodiversità del Veronese.
«I due giovani di Bolzano si sono lustrati gli occhi», continua Agrezzi,
«perché nelle loro montagne non hanno orchidee, mentre qui in una mattina
praticamente hanno visto tutte le specie». Probabilmente il mese di aprile
scorso, particolarmente secco e caldo, ha favorito la fioritura di queste
specie, le quali prediligono ambienti termofili.
«Tutto questo ci conferma che le orchidacee hanno una straordinaria
capacità di adattamento per cui riescono a vegetare e riprodursi tramite i
tuberi sotterranei, anche per parecchi anni», spiega ancora l'esperto. Le
orchidee si vedono e poi anche per lunghi periodi non fioriscono, ma i
tuberi sotto terra continuano a riprodursi e, nonostante ci sia siccità,
ugualmente fioriscono. «Quest'anno la produzione è dimezzata rispetto
all'anno scorso e le piante sono più piccole, la stessa erba è più bassa»,
dice ancora Agrezzi, «e il piano di Marezzane, davanti al casolare dipinto
di Mazzarino, è tutta una fioritura e pieno di Himantoglossum della specie
adriaticum. E' da sette anni che ricerchiamo orchidee a Marezzane e più
passa il tempo più ci accorgiamo che è un ambiente unico nella nostra
provincia per il numero di specie. Le orchidee selvagge non compaiono in
ambienti contaminati o inquinati e questo vuol dire che questa oasi è
particolare ed è un vero peccato che sia destinata a scomparire. Noi non
siamo dei maniaci, come ci accusa qualcuno; facciamo il nostro lavoro di
ricerca con passione e con serietà».
Anche dalla Lipu, la lega italiana per la protezione degli uccelli,
arrivano novità sulla zona di Marezzane: dopo la scoperta del picchio
rosso, nero e verde, è stata avvistata la Cincia dal ciuffo nidificante,
specie rara in collina, perché solitamente il suo habitat, sarebbe in
quota sulle Alpi.
Giancarla Gallo
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