L’ARENA domenica 25 marzo 2007 provincia pag. 30


FUMANE. Si allarga il dibattito

Nodo-cementificio
Forza Italia sollecita
maggiori controlli

Anche la Provincia è in prima fila
Fumane. Controlli accurati ai camini, analisi di tutte le sostanze che vengono portate in cementificio, sotto forma di gessi o polveri, e indagine sulle malattie collegate al cemento. Questo, in sintesi, quanto chiede il gruppo di Forza Italia della Valpolicella relativamente alla Cementirossi, che opera a Fumane e a Marano da più di quarant’anni.
«Nella quarta commissione provinciale, che si è riunita qualche giorno fa per discutere e chiarire il possibile inquinamento prodotto dalla cementeria, si è capito chiaramente che non c’è mai stato controllo ai camini», attacca Giorgio Girelli; «è inutile che la centralina fissa dell’Arpav registri quotidianamente i valori delle Pm10. Si vede a occhio nudo quanta polvere copre la vegetazione e si deposita sulle macchine e sulle case, Bisogna controllare piombo, mercurio, cianuri, ecc. Da poco hanno la strumentazione per il controllo delle diossine. Si è fatto molto poco finora per tutelare la salute dei cittadini».
Tra gli incontri, che il gruppo forzista ha effettuato negli ultimi giorni, ci sono stati quelli con i dirigenti dell’azienda, con l’assessore regionale all'ecologia, Giancarlo Conta, per sollecitarlo ad approvare norme per limitare le emissioni in atmosfera (la Regione infatti sta studiando nuove procedure per gli stabilimenti ad alto impatto), con l’Ulss per avviare un’indagine epidemiologica sulla salute dei cittadini e di chi lavora all’interno dello stabilimento. Il presidente della Provincia, Elio Mosele, ha voluto prendere personalmente il controllo della situazione.
«Come si fa a dire che è tutto a posto? I cementifici sono le industrie più inquinanti a livello mondiale, come è possibile che solo quello di Fumane non inquini?», si chiede Domenico Bianchi, capogruppo di minoranza e consigliere comunale a Fumane. «E’ risaputo che chi lavora col cemento ha la silice nei polmoni. Qui no? I controlli devono essere estesi a tutta l’attività produttiva, nei suoi passaggi, e fatti seriamente. Non bastano quelli di routine».
Per Bianchi la cosa importante, a questo punto, è la convocazione di una conferenza dei servizi. «Il problema è di tutta la Valpolicella, non solo di Fumane», incalza Girelli, «tutti i comuni sono coinvolti. Nessuno ha come obiettivo quello di far chiudere il Cementificio, che sia ben chiaro, dove lavorano 97 persone, più un indotto di altre duecento. Ma ci si chiede se la realtà della Valpolicella sia compatibile con un’azienda di così grande impatto, che continua ad espandersi. Bisogna fare di tutto per abbattere le polveri, sollecitare maggiori controlli e più completi. L’autorità sanitaria, come l’Ulss, deve garantire la salute pubblica attraverso un monitoraggio».
Per Girelli, lo stesso Piano territoriale di coordinamento provinciale potrebbe mettere un limite «all’avanzata della miniera, ad esempio, con un vincolo su Marezzane, che è già nel Parco regionale».
«L’intenzione della Cementirossi», continua Bianchi, «è quella di passare dagli attuali due a un solo forno modernissimo, che dovrebbe ridurre le emissioni in atmosfera di gas, con un investimento di qualcosa come 100 milioni di euro. Questo sistema è già stato sperimentato in due altri stabilimenti. La potenzialità produttiva annua dalle 1500 tonnellate di cemento attuali dovrebbe passare a 1800 per ammortizzare la spesa e quindi la ditta dovrebbe avere l’autorizzazione alla coltivazione, che ancora non ha, in quanto è solo in possesso di quella mineraria.
«Vorremmo che l’eventuale richiesta di ampliamento o trasformazione dell’impianto di Fumane», sottolinea il consigliere, «transitasse attraverso la commissione provinciale per la valutazione di impatto ambientale».
Bianchi sottolinea anche il problema del traffico, determinato dal passaggio di centinaia di camion in centro al paese, e la necessità di trovare una soluzione realizzando strade alternative. Anche questo traffico, secondo il capogruppo consiliare di Forza Italia, porta inquinamento. E anche su questo aspetto l’azienda sembra essere disponibile a interagire.
Giancarla Gallo