giovedì 28 giugno 2007 provincia pag. 28

FUMANE. Affollata assemblea, il Comune ottiene dalla Regione di intensificare la tutela

Garantiti più controlli sul cementificio

L’ingegnere dello stabilimento: «Il 5 marzo non ci furono incidenti né pericoli»

FUMANE. Trasparenza, più controlli e più impegno per ridurre l’inquinamento del cementificio sono stati richiesti nell’assemblea pubblica, a cui hanno partecipato 120 persone, indetta dall’amministrazione comunale per presentare il nuovo piano di monitoraggio concordato con l’Arpav (agenzia regionale protezione ambiente), di cui era presente il direttore provinciale, Giancarlo Cunego. Intanto, un miglioramento della situazione sembrerebbe dimostrato dalla diminuzione delle polveri sui davanzali. «È intenzione dell’amministrazione approfondire la conoscenza e garantire la massima trasparenza», ha detto il sindaco Mirco Frapporti. «Per questo ho sollecitato la Regione affinché rafforzi i controlli, per poter trarre conclusioni su certezze e non su sensazioni».
Il sindaco ha richiesto a chi sia interessato al caso di entrare a far parte della commissione ambientale, di nomina sindacale, costituita per organizzare iniziative di controllo. Sette persone hanno dato la loro disponibilità e si affiancheranno agli altri componenti, guidati dall’assessore all’ecologia del comune, Ezio Zamboni.
La Provincia ha fatto sapere che il progetto di ristrutturazione e ampliamento del cementificio verrà esaminato con una valutazione di impatto ambientale, dando alla procedura il massimo risalto pubblico, in modo che la popolazione possa chiedere chiarimenti. Nel corso della serata è emerso il grosso problema della viabilità (il cementificio provoca il passaggio di centinaia di camion al giorno attraverso il paese) e dell’inquinamento che, a causa del vento, si sposta anche nei Comuni limitrofi. Entro settembre i camini dello stabilimento saranno collegati a elettrofiltri che dovrebbero ridurre le emissioni in atmosfera. L’azienda provvederà anche a comunicare i periodi programmati di fermata dei forni di cottura per le manutenzioni annuali, in modo che la popolazione sia avvisata di fuoriuscite di gas polverosi. A margine dell’assemblea, Pierandrea Fiorentini, ingegnere e responsabile ambientale della Cementirossi ha detto, replicando a recenti polemiche, che «i forni da cemento, qualora utilizzino rifiuti come combustibile, non sono in alcun modo equiparabili a inceneritori in quanto non provvedono allo smaltimento di tali materiali, ma bensì al recupero energetico in sostituzione di combustibili convenzionali».
In merito all’indagine ambientale che verrà effettuata dall’Arpav, Fiorentini ha detto che «con l’obiettivo di fornire la massima collaborazione e trasparenza, l’azienda provvederà a comunicare tutti i parametri di esercizio degli impianti, in particolare per quanto riguarda i combustibili, le materie prime e i rifiuti recuperati durante il periodo di effettuazione dei monitoraggi ambientali».
In merito all’accaduto il 5 marzo scorso, quando a FUMANE si lamentarono polveri e miasmi nell’abitato, Fiorentini ha detto che «non si è trattato di un incidente, bensì di una fermata dell’impianto al fine di effettuare alcuni necessari interventi di manutenzione. L’apertura del camino ausiliario dopo la fermata dell’impianto, con relativo spegnimento del bruciatore, a causa del ristagno dei gas caldi all’interno dell’impianto, ha determinato la fuoriuscita di una modesta quantità, comunque avvertibile, di polveri di clinker, il componente di base del cemento, e residui di gas di combustione, in ogni caso non tale da determinare pericoli per la salute pubblica». (g.g.)