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giovedì
27 luglio 2006 provincia pag. 27
Una marcia per l’oasi
«Salvare
MAREZZANE»: gli ambientalisti si mobilitano
Marano.
Una marcia per salvare l’oasi di
MAREZZANE dall’avanzata delle ruspe. Questa l'iniziativa che ha
come promotori l’associazione Valpolicella 2000, la sezione di Verona di
Legambiente, del Wwf (fondo mondiale per l’ambiente) e della Lipu (lega
italiana protezione uccelli), appoggiata anche da Italia Nostra e
osservatorio Salvalpolicella. La marcia, che mobiliterà le associazioni
ampientaliste, si svolgerà domenica 8 ottobre e percorrerà questa zona di
confine tra Lessinia e Valpolicella, anche sul sentiero che giunge a
MAREZZANE, sentiero segnato da
pochi mesi a cura dell’associazione Valpolicella 2000, per dare la
possibilità a scolaresche, turisti e amanti della natura di apprezzare le
bellezze di questi luoghi. Il primo manifesto preparato dalle associazioni
ambientaliste per presentare gli scopi della marcia la presenta come
iniziativa «creativa per dire basta alla distruzione e affermare un sì
alla sua valorizzazione».
Dagli anni Sessanta, quando la Cementirossi si insediò nella selvaggia
Valle dei Progni di Fumane con i suoi impianti per la produzione di
cemento, l’area di estarzione della marna, il minerale che è la materia
prima della lavorazione, si è estesa divorando le colline fino al
territorio comunale di Marano. Il paesaggio ha cambiato i suoi connotati,
alture e colli scomparsi, inghiottite nel buco anche le testimonianze del
passato: sentieri, fontane, casolari, vegetazione.
Ora la minaccia, però, è per MAREZZANE,
un luogo del tutto particolare, l’ultimo angolo di natura in questa fascia
tra Valpolicella e Lessinia. La concessione mineraria del cementificio
scade nel 2025, ma prima di allora potrebbe scomparire questa oasi, dotata
di microclima particolare, di una vegetazione tra le più suggestive, di
una biodiversità unica. A MAREZZANE
crescono ben 27 specie di orchidee spontanee, rilevate e mappate dai
ricercatori di Giros, (gruppo italiano ricerca orchidee spontanee); questi
fiori sono un indicatopre biologicoimportantissimo, possono infatti
nascere solo in terreni privi di contaminazione. Il territorio è
frequentato da numerosissime specie di uccelli, anche migratori, che
generalmente non si trovano in luoghi a queste altezze e latitudini. Anche
la vicinanza alla Grotta di Fumane, il riparo archeologico più importante
a livello europeo per l’avvicendarsi dell’uomo primitivo fino all’Homo
Sapiens Sapiens, depone a favore della salvaguardia di
MAREZZANE, come pure la
presenza del Parco della Lessinia e delle Cascate di Molina. L’oasi di
MAREZZANE sta anche
raccogliendo centinaia di preferenze tra i «Luoghi del cuore» nel
sondaggio indetto dal Fai, fondo italiano per l’ambiente (vedi articolo
qui sotto). «Abbiamo ritenuto importante organizzare questa marcia,
sperando che ottenga lo stesso successo di quella per la Lessinia», spiega
Francesco di Grazia della sezione di Verona della Lipu. «Si denota la
solita superficialità da parte di amministratori locali, che pensano solo
a far cassa e non alla salvaguardia dell’ambiente. Dovrebbero capire che
non siamo più nell’Ottocento e che la salvaguardia dell’ambiente è
importante, non si può continuare secondo la logica del saccheggio del
territorio. MAREZZANE e il
Parco della Lessinia sono un luogo pieno di specie rare di uccelli,
vegetazione, di fauna in generale».
«La concessione mineraria andrà avanti altri vent’anni, non è mai stata
fatta la valutazione di impatto ambientale secondo la legge 99/10»,
aggiunge Lorenzo Albi della sezione di Verona di Legambiente, «inoltre
questa zona è a ridosso dell’area Sic (sito di interesse comunitario) di
Molina, quindi è richiesta una valutazione di incidenza ambientale, dati i
volumi di escavazione. Siamo dentro il Parco, è necessaria una
mobilitazione per sensibilizzare l’opinione pubblica. Si nota una sorta di
trascuratezza di fronte a un intervento così pesante da parte del
cementificio, che dura da tanti anni ormai. Vorremmo quindi attirare
l’attenzione con questa marcia per riuscire a evitare il danno
irreparabile su questa area di grande valenza naturalistica. Come prima
cosa, chiediamo che vengano fatte le valutazioni di impatto ambientale e
di incidenza ambientale».
L’alto pregio naturalistico di
MAREZZANE — bosco, vajo con cascate, contrade cimbre,
giassàra di pietra, fonte perenne — viene sottolineato anche da
Manuela Formenti del Wwf: «Non si può pensare di far prevalere sempre un
calcolo economico a breve a scapito delle bellezze del paesaggio. Qui
siamo di fronte a un paesaggio ferito, diminuisce la valenza di acqua,
piante, animali in un equilibrio importante per l’uomo. In un’altra
occasione simile anni fa abbiamo presentato ricorso al tribunale
amministrativo: c’è una misura nelle cose, c’è un limite allo
sfruttamento».
Giancarla Gallo
Il precedente
Così
in Lessinia
si evitò
uno scempio
Ha un precedente di buon auspicio la marcia organizzata per salvare
l’oasi naturale di MAREZZANE.
Accadde domenica 22 dicembre 2002, nell’anno internazionale della montagna
proclamato dalle Nazioni Unite. Al seguito dello slogan «Non cavateci la
Lessinia», si svolse la marcia per la Lessinia, manifestazione che vide la
presenza a Camposilvano di Velo di oltre duemila persone, in un evento
ordinato e silenzioso. La marcia era stata promossa con il sostegno del
Wwf Lessinia e l’adesione di ben 64 associazioni, non solo ambientaliste e
non solo veronesi. Si trattava di salvare l’incontaminata della Val
Sguerza, minacciata dall’autorizzazione regionale all’apertura di una cava
che avrebbe irrimediabilmente compromesso l’equilibrio di un angolo
meraviglioso di Lessinia. Quella marcia fu un successo anche perché portò
sul posto migliaia di persone che non c’erano mai state e l’accoglienza la
diede il miglior biglietto da visita che si poteva offrire: la cava aperta
in contrada Ciùsa, a ridosso delle quattrocentesche case cimbre. Era
l’esempio di cosa la Val Sguerza sarebbe diventata se l’attenta e
spontanea valutazione dell’autorizzazione rilasciata e la mobilitazione
non avessero impedito lo scempio. A conclusione della manifestazione,
arrivò la conferma dal Tribunale amministrativo regionale
dell’accoglimento del ricorso del Wwf contro la delibera di giunta
regionale che autorizzava l’apertura della cava in Val Sguerza:
un’emozione che ancor oggi lascia il segno nei partecipanti di allora.
(v.z.)
giovedì 27 luglio 2006
provincia pag. 27
Uno dei dieci luoghi
più amati d’Italia
Pioggia di segnalazioni al censimento promosso
dal Fondo per l’ambiente
Marano.
È fra i dieci luoghi del cuore più votati d’Italia l’oasi di
MAREZZANE. La terza edizione
del censimento proposto dal Fondo per l’ambiente italiano (Fai) in
collaborazione con Banca Intesa, vede
MAREZZANE tra i più votati in assoluto. «I dati non sono
completi», precisano dall'ufficio stampa del Fai, «perché si riferiscono
solo ai voti ottenuti via Internet e con la spedizione dei tagliandi che
si trovano sulle riviste. Mancano ancora le cartoline compilate e imbucate
nei box di raccolta nelle 2.000 filiali di Banca Intesa che saranno
svuotati alla chiusura della campagna. Per questo evitiamo di stilare
classifiche precise, ma possiamo anticipare che
MAREZZANE è in ottima
posizione».
C’è tempo fino al 15 settembre per votare «i luoghi del cuore», cioè i
posti che hanno rivestito o tuttora rivestono una particolare importanza
nella propria vita e che si desidera conservare intatti per le future
generazioni. Infatti la mobilitazione di associazioni o di gruppi di
spontanei di cittadini che hanno «adottato» un luogo particolare, ha
permesso al Fai di intervenire su realtà dimenticate, portando i problemi
a conoscenza dell’intera nazione.
Per partecipare all’iniziativa e contribuire a salvare
MAREZZANE si può scrivere il
nome MAREZZANE e il Comune
di appartenenza dell’oasi (Marano di Valpolicella - Verona) nelle
cartoline che si trovano nelle filiali di Banca Intesa o nei beni tutelati
dal Fai, oppure spedire al Fondo per l’ambiente italiano - casella postale
13060 - 20130 Milano i tagliandi pubblicati su quotidiani e riviste, o
ancora chiamare il numero telefonico 840.502.080 o infine compilare il
modulo sul sito www.iluoghidelcuore.it. (v.z.)
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