|
L’ARENA giovedì
25 maggio 2006 provincia pag. 27
- MURI A SECCO, ADDIO?
Marogne in pericolo
Un convegno
a difesa del paesaggio
in VALPOLICELLA
Si
torna a parlare di marogne, i caratteristici muri di pietra a secco che un
tempo in VALPOLICELLA
segnavano confini e paesaggio, oggi schiacciati dal peso della modernità e
spesso distrutti nel nome del «progresso». Dopo il successo ottenuto lo
scorso ottobre con un primo incontro tra esperti e amministratori, nella
storica frazione ambrosiana di San Giorgio «Ingannapoltron», i superstiti
muri a secco di pietra, elemento saliente del paesaggio in
VALPOLICELLA, sono al centro
del convegno promosso sabato nella collegiata della pieve
dall’associazione veronese Ergo e dalla Pro loco di San Giorgio, con il
patrocinio del comune di Sant’Ambrogio. In particolare, durante la
giornata, dal titolo evocativo e classicheggiante «Manu bene factum», si
parlerà di pratiche di ricostruzione delle marogne, grazie a numerosi
relatori esperti di arte, territorio e salvaguardia delle risorse naturali
e paesaggistiche.
Il compito di introdurre pubblico ed esperti nella tematica è affidato
all’architetto Libero Cecchini, di antica famiglia ambrosiana,
vicepresidente dell’Accademia d’Arte Cignaroli a Verona, che parlerà sul
tema «Come eravamo e come non siamo diventati». Dopo di lui si
alterneranno tutti gli altri invitati dagli organizzatori nel nome delle
marogne e della loro salvaguardia: Giorgio Chelidonio, delegato al
consiglio regionale di Italia Nostra, parlerà della strategia ambientale
del terrazzamento neolitico, mentre il naturalista Gianfranco Caoduro,
presidente della World Biodiversity Association (WBA), spiegherà perché i
muri a secco sono veri e propri sistemi naturali da tutelare e
valorizzare. L’archeologo Alberto Solinas sposterà l’attenzione
sull’«anfiteatro areniano e la dislocazione dell’ala a opera di
Teodorico»; Daniele Todesco invece, presidente dell’associazione
VALPOLICELLA
2000, parlerà di «Vecchie e
nuove cave»; l’urbanista Wiebke Werwer, unico ospite straniero della
giornata, presenterà un «manuale» dell’esperienza elvetica; infine Daniela
Zumiani, docente di storia dell’architettura all’università degli studi di
Verona, chiuderà gli interventi parlando di «Damnatio o renovatio memoriae?
Antiche pietre lavorate in nuove architetture».
Al termine delle relazioni è previsto un momento per le domande del
pubblico e il dibattito.
L’iniziativa gode del sostegno della Banca cooperativa Marano
VALPOLICELLA e della trattoria
di San Giorgio Dalla Rosa Alda, il cui proprietario, Lodovico Testi, da
molti anni anima la Pro loco e promuove l’organizzazione di eventi nella
storica frazione ambrosiana.
Camilla Madinelli
|