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L’arena
giovedì 20 aprile 2006 provincia pag. 26
FUMANE. Continua la polemica con il Comune
sull’inquinamento dell’aria
Controlli per le
polveri sottili
Richiesta degli ecologisti: «Cementificio da
monitorare»
Continua la polemica tra Comune e ambientalisti per l’inquinamento
dell’aria. «A Fumane la centralina di controllo c’è perché esiste il
cementificio e solo per questo», replica Daniele Todesco per
l’associazione VALPOLICELLA
2000 al sindaco Mirco
Frapporti, che a suo dire aveva spostato l’attenzione sull’inquinamento da
gas di scarico delle auto. «I cementifici», dice Todesco, «rappresentano
un grave problema per i territori in cui sono collocati. Funzionano da
inceneritori senza avere i controlli degli inceneritori. Malgrado i filtri
(che hanno permesso la riduzione delle nuvole di polvere) immettono
nell’aria una molteplicità di sostanze. La centralina non ha quindi una
funzione estetica ma di essenziale garanzia della salute. Negli anni
Settanta le polveri si potevano raccogliere giornalmente e creavano un
panorama di tetti bianchi; ora sono presenti in modo più subdolo, con
particelle più fini e più pericolose: le PM10, che attualmente la
centralina non rileva, particelle piccolissime (10 microgrammi), quelle
che entrano nel nostro sistema respiratorio. Non è mai stata effettuata
nessuna ricerca epidemiologica».
Chiede Todesco: «La centralina di rilevamento, posta presso le scuole
medie, sia gestita dal Comune e si tenga un archivio dei dati rilevati,
che permetterebbe di fare una valutazione nel tempo». Secondo Todesco, «la
carenza di dati non è casuale. Sono due i parametri rilevati: il biossido
di zolfo (SO2) e il particolato (cioè la polvere) totale sospeso (PTS).
Questo dato è grossolano, infatti non è più considerato. Ciò che interessa
controllare, ai fini della salute pubblica, sono le poveri sottili o
quelle di dimensioni più piccole (2,5 microgrammi) che sono causa di gravi
problemi respiratori e tumorali, che la centralina non rileva. Noi
chiediamo», conclude Tedesco, «che da ora vengano rilevate. L’allarme
lanciato da noi è semplicemente ricavato dai dati forniti dall’Arpav
(Agenzia regionale protezione ambiente): ben 10 valori sui 23 rilevati in
gennaio, 11 su 26 di febbraio e 10 su 30 di marzo ( 31 su 79 giorni) già
il parametro di PTS rilevato superava il limite di legge. Non è
allarmismo, ma lettura dei dati. Inoltre le polveri vanno a condizionare
anche l’ambiente e per Fumane e la zona di Purano anche a incidere sulle
produzioni vitivinicole e agricole».
Giancarla Gallo
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