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martedì 05 agosto 2008 provincia pag. 18
FUMANE. Illustrato alla Giunta lo studio di fattibilità commissionato
dalla Cementirossi, che sarà presentato ai cittadini dopo l’estate. Ecco
le ricette anti-traffico
Cementificio, è pronto
il piano scaccia-camion
di Giancarla Gallo
E’ stato protocollato in municipio e in Provincia lo studio di
fattibilità «Nova(e) Fumane» per il riassetto della rete viabilistica
nel centro, finalizzato all’individuazione di ipotesi, alla
razionalizzazione dei flussi di traffico pesante e alla messa in
sicurezza di zone a rischio.
Il lavoro, commissionato dalla Cementirossi su indicazione
dell’amministrazione comunale, è stato svolto nell’arco di sei mesi
dalla Stradivari(e) Studio di architettura e paesaggio di Trieste,
dall’ingegner Faccioli della Scf engineering di Verona e dall’architetto
Perbellini di Fumane. Lo studio, illustrato in questi giorni alla giunta
e ai dirigenti della Cementirossi, verrà presentato dopo l’estate alla
popolazione. Esso nasce dalla necessità di trovare soluzioni sostenibili
al problema viabilistico del centro, attraversato ogni giorno da
centinaia di camion diretti o provenienti dal cementificio, ma anche
dalla Exide, che produce batterie per auto, o che scendono da Cavalo,
dai laboratori della pietra e dalle cave di marmo. Un problema molto
discusso negli ultimi tempi, complicato dal disordinato sviluppo
urbanistico del paese negli ultimi 40 anni. Il nodo rimane l’infelice
collocazione dell’area industriale a nord del paese, lungo la valle dei
Progni, servita unicamente dalla strada provinciale 33, che attraversa
quello che oggi è il cuore del paese. Questo imbuto non offre
alternative, e i camion sono obbligati a percorrere l’unica arteria di
collegamento, ovvero viale Verona. La criticità è determinata
soprattutto dall’intersezione tra il viale e via dei Progni, dove si
trovano le scuole elementari.
«L’obiettivo», spiegano i progettisti, «è stato quello di cercare
soluzioni viabilistiche fattibili, con ovvie ricadute sull’assetto
urbanistico e paesaggistico del territorio fumanese, salvaguardando i
cosiddetti utenti deboli, pedoni e ciclisti, e i residenti lungo le
arterie interessate dai flussi di traffico».
Si prospettano tre possibili strategie per risolvere il problema
urbanistico, dare uno sbocco alla zona industriale e al cementificio e
garantire sicurezza ai cittadini fumanesi: la prima è realizzare una
nuova viabilità in grado di superare all’esterno il centro, creando un
by-pass; la seconda è sistemare l’esistente, riqualificando la rete
viabilistica, ridisegnando i flussi interni, ammodernando le
attrezzature e mettendo in sicurezza le strade. La terza via è «cercare
sistemi alternativi di trasporto, in grado di soddisfare la domanda di
mobilità, nel totale rispetto dell’ambiente. Ovvero nastri trasportatori
o mezzi elettrici o a idrogeno. Ciò significa ridurre fumi, rumore, gas,
polveri».
Aggiungono i progettisti: «Non sono state prese in considerazione le
ipotesi di una nuova viabilità sul tracciato del progno, sia in
sopraelevata che a raso con tombinamento, in quanto inaccettabili per
motivazioni di carattere paesaggistico-ambientale e idro-geologico, e
comunque irrealizzabili per la totale indisponibilità del Genio civile
alla concessione del necessario parere».
Con diverse motivazioni è stata scartata anche l’ipotesi di una nuova
viabilità in galleria sotto il tracciato di viale Verona, «perché
bloccherebbe qualunque accesso al paese per un lungo periodo, oltre a
creare seri problemi statici alle abitazioni lungo il fronte di scavo,
in quanto si dovrebbe scendere a un certa profondità (20 metri) per
almeno 2 chilometri, con costi molto elevati».
Lo studio si struttura in tre parti, spiegano i progettisti. «Nella
prima si definiscono tecnicamente le scelte viabilistiche con le
soluzioni architettoniche e urbane, a partire da un’ampia analisi fatta
sul campo, su documenti, con incontri con enti locali; la seconda parte
sviluppa le sei soluzioni viabilistiche e si struttura su una campagna
di rilievo del traffico, che conferma il numero di passaggi di mezzi
pesanti dichiarato dal cementificio».
Si sono infatti costruiti sei «scenari», impostati sulle ipotesi di
variazione del traffico, «che mostrano i probabili risvolti di ogni
soluzione viabilistica prima per i singoli sistemi territoriali e urbani
(residenza, paesaggio, verde urbano, sistema produttivo, percorsi
ciclopedonali, spazio pubblico), e poi per l’intero centro».
La terza parte documenta «valutazioni oggettive effettuate su diversi
livelli e relazionabili alle capacità di riduzione del traffico con
costi, tempi, manutenzione, impatto». Le tre parti costruiscono un
«dettagliato quadro sulla fattibilità di ogni ipotesi, evidenziandone
aspetti positivi e negativi».
martedì 05 agosto 2008 provincia pag. 18
LE IPOTESI. Modifica della circolazione e proposte innovative
Nuova viabilità in nove idee:
dal nastro a motrici elettriche
Originali le proposte dello studio «Nova(e) Fumane»: un gioco di parole
per indicare una nuova viabilità in nove idee. La prima è riqualificare
viale Verona, inserendovi delle curve per ridurre la velocità dei
veicoli, ma anche aree verdi e arredo urbano. La seconda proposta
prevede la realizzazione di un anello urbano: viale Verona diventerebbe
a senso unico in uscita dal paese, con alberi, siepi e una pista
pedociclabile a lato, che potrebbe in futuro raggiungere San Pietro in
Cariano. In entrata si dovrebbe creare invece una nuova bretella verso
la zona industriale, a fianco dell’essiccatoio e lungo il Progno,
arrivando a via Brugnoli, vicino alla scuola materna.
In ogni caso lo studio propone l’abbattimento e lo spostamento
dell’attuale elementare, che si trova all’altezza di un incrocio
trafficato. La scuola, oltretutto, presenta problemi strutturali e
quindi andrebbe sistemata urgentemente.
Diverse sono le ipotesi per la riorganizzazione dell’incrocio, con
rotonde a piazza come punto di incontro per i cittadini, con quinte di
verde, arredo urbano e parcheggi laterali.
Oltre alle due tangenziali a est e a ovest del paese, con tanto di
gallerie, già prospettate in altri studi, la proposta senz’altro più
innovativa riguarda un nastro lungo 2,2 chilometri che trasporterebbe il
cemento dalla fabbrica a un piazzale di un ettaro, da realizzare
all’ingresso del paese. Qui si dovrebbero costruire sei silos alti 17
metri (in trincea o sotto terra per evitare ogni impatto) in grado di
garantire il carico dei camion che, a quel punto, potrebbero raggiungere
la superstrada senza attraversare il paese, riducendo il traffico del 35
per cento.
La realizzazione del nastro richiederebbe però due anni e un costo
elevato di 33,2 milioni di euro, mentre la spesa per l’anello urbano
stradale sarebbe di 9,5 milioni di euro.
Altra proposta interessante: schierare 31 motrici elettriche nel
piazzale all’ingresso, in grado di trainare i camion che devono
attraversare il paese, sia all’andata che al ritorno. Tempi di
realizzazione: un anno. Il costo? 8,6 milioni di euro.
Le tangenziali in collina avrebbero però costi maggiori, tra i 40 e i 50
milioni, e tempi di realizzazione di almeno 3-4 anni. Lo studio a giorni
verrà inserito nel sito internet del comune e tutti i cittadini potranno
consultarlo.G.G.
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