sabato 08 novembre 2008 provincia pag. 33

FUMANE. Le rappresentanze unitarie e Cgil, Cisl e Uil replicano alle affermazioni del neonato comitato «Futura»

Lavoratori e sindacati
difendono il cementificio

di Giancarla Gallo

La rappresentanze sindacali unitarie della Cementirossi di Fumane e le segreterie provinciali della Filca-Cisl, della Fillea-Cgil, della Feneal-Uil contrattaccano duramente alle affermazioni del neonato comitato «Fumane futura», che nei giorni scorsi si era presentato alla stampa mettendo in primo piano l’impegno a contrastare i progetti di ammodernamento del cementificio, con l’obiettivo di arrivare alla chiusura dello stabilimento. Una discesa in campo che ha spinto i sindacati a prendere posizione senza mezzi termini, a maggior ragione «in questo momento di particolare gravità economica e sociale, con situazioni di crisi già in atto in tutta la nostra provincia».
Nel mirino c’è in particolare un’affermazione del neonato comitato, quella che di fatto minimizza il numero dei posti di lavoro nello stabilimento a «solo un centinaio». «E’ sorprendente che vi sia chi ritiene ridicola la perdita di centinaia di posti di lavoro», dicono i sindacati, che sottolineano la necessità di non sottovalutare la situazione e invitano i lavoratori e la cittadinanza «a tenere alta l’attenzione su questa vicenda», perché oltre ai posti di lavoro, il contesto territoriale si sta «lentamente e progressivamente impoverendo».
«Con la chiusura del cementificio ci sarebbe un evidente problema occupazionale riferito ai dipendenti e alle rispettive famiglie, ma ci sarebbe anche la perdita di molte attività correlate e quindi un impoverimento economico e sociale per l’intera area dei comuni circostanti», spiegano concordi in un documento le Rsu della Cementirossi e le tre sigle sindacali. «Il sindacato si è sempre attivato a difesa dell’occupazione, ma non si è mai sottratto nel tutelare assieme alle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori, anche le giuste esigenze dei cittadini volte alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio».
Le lamentele del comitato formato da cittadini fumanesi riguardano l’inquinamento, la viabilità e la possibilità che Fumane diventi un ricettacolo di immondizie con l’installazione del nuovo forno in grado di bruciare anche rifiuti speciali. «Abbiamo sempre chiesto all’azienda di destinare parte dei profitti al miglioramento continuo degli impianti nel rispetto rigoroso delle normative di impatto ambientale», continua il documento, «convinti che la tutela del posto di lavoro passi necessariamente anche attraverso il rispetto della salute e della sicurezza dentro e fuori lo stabilimento».
«Continueremo a chiedere alla direzione aziendale non solo il rispetto della legge, ma l’utilizzo e l’impiego della migliore tecnologia impiantistica disponibile, nella convinzione che la sicurezza e la salute dei lavoratori è e deve essere anche quella dei cittadini», sottolineano ancora i sindacati. E «riteniamo che la presentazione da parte della direzione aziendale del piano di investimenti e di ammodernamento degli impianti sia una opportunità per poter cogliere questi obiettivi».
Le organizzazioni sindacali invitano inoltre le istituzioni e gli enti preposti a promuovere tutte le iniziativa utili «a far luce costantemente sull’attività del cementificio», d’accordo sul fatto che «ai cittadini debba essere resa una informazione chiara ed efficace». Inoltre si dichiarano disponibili a lavorare con tutti i soggetti per trovare soluzione ai problemi ambientali, della salute, della sicurezza e della viabilità. «Ma siamo nettamente in disaccordo con coloro che volessero utilizzare strumentalmente tali argomenti per chiudere le attività produttive; oggi il cementificio, domani quale altra?», concludono i sindacati.