venerdì 09 maggio 2008 provincia pag. 29
FUMANE. Scontro in Commissione provinciale sull’ampliamento della
Cementirossi e sulle opere stradali previste
Cementificio, il sindaco
corregge la mozione
MIRCO FRAPPORTI
di Giancarla Gallo
E’ stata sospesa la mozione 36/08 della Quarta commissione provinciale,
del 26 marzo scorso, relativa all’ampliamento del cementificio di Fumane,
firmata dal consigliere Giorgio Girelli e dal presidente Andrea Tognetti,
che chiedeva controlli sanitari e provvedimenti per risolvere il nodo
viabilità. Vi sono da correggere delle inesattezze, che sono state
evidenziate dal sindaco di Fumane, Mirco Frapporti, che allo scopo aveva
chiesto un incontro con la commissione.
«Mi sembra particolarmente scorretto che si sia data una valenza politica
al mio operato in quanto sindaco di sinistra, come si legge nella mozione,
anche perché ho spesso incontrato l’assessore Luca Coletto per
sintonizzarmi con la Provincia», ha esordito Frapporti.
«Io sono un amministratore e come tale ho operato per applicare le leggi e
garantire la salute della popolazione», ha sottolineato il sindaco
fumanese. Che ha poi corretto le inesattezze: «L’incremento dell’attività
produttiva dello stabilimento di Fumane, una volta ampliato, sarà del 16 e
non del 18 per cento come scritto nella mozione», ha attaccato. «E non
sono 406 gli ettari di terreno che verranno scavati nella collina di
Marezzane, ma 26 ettari complessivi. I 406 ettari sono l’area mineraria
totale, ridotta dai 590 iniziali».
Anche per quanto riguarda il contributo finanziario, che dovrebbe
consentire la realizzazione di alcune strade a Fumane, il sindaco ha
ribadito che tali interventi non verranno eseguiti con il denaro della
Cementirossi ma di privati.
Frapporti, che ha fatto un excursus dei vari passaggi e delle iniziative
sostenute dall’amministrazione comunale e dalla commissione ecologia,
costituita da cittadini fumanesi, ha ricordato che già il 13 dicembre
scorso la commissione provinciale di valutazione di impatto ambientale si
era espressa favorevolmente su Marezzane e che i due consigli comunali di
MARANO e Fumane l’avevano approvata con un documento di dodici pagine di
osservazioni e prescrizioni.
«Anche la situazione sanitaria è tenuta sotto controllo», ha continuato
Frapporti. «Il mio comune ha stanziato 30 mila euro per far effettuare una
serie di analisi all’Arpav, con un sistema di indagine ambientale molto
moderno, e a Fumane c’è una delle sei centraline presenti in provincia di
Verona». Una battaglia dai toni molto aspri si è innescata tra il primo
cittadino fumanese e il consigliere Girelli, che ha ribadito di non voler
ritirare la mozione. All’accusa che «i due comuni prendono dei bei soldini
dal cementificio», Frapporti ha ribattuto: «Visto che l’industria crea
disagi al territorio, è giusto che i comuni siano in trattativa per
ottenere dei vantaggi e dei miglioramenti». Ma Girelli ha soprattutto
ribadito che, scaduti i 25 anni di autorizzazione mineraria, il
cementificio, definito un «tumore», se ne dovrà andare dalla Valpolicella,
zona di pregio, che è vocata per altro tipo di attività. Gli ha fatto eco
Paolo Andreoli: «Qualsiasi fuoriuscita è inquinante; si tratta di sostanze
pesanti che si accumulano nel tempo. Bisogna avere come obiettivo
l’inquinamento zero. Io darei al cementificio dieci anni per andarsene».
Sergio Ruzzenente ha sottolineato il problema del traffico, specie dei
mezzi pesanti, e la necessità di realizzare la bretellina, per la quale
ancora la Provincia non ha né stanziato il finanziamento né realizzato il
progetto. Ma un altro problema è stato sollevato da Giuseppe Laiti, ovvero
quello dell’emergenza rifiuti, una volta chiusa la discarica di Ca’
Filissine (il Consiglio comunale di Pescantina voterà oggi lo stop
definitivo) e con il rebus rappresentato da Ca’ del Bue.
«Se non riusciamo, come enti pubblici, a risolvere il problema, si dovrà
ricorrere ai privati. E il piano deve partire dalla Provincia». Lasciando
intendere che il cementificio potrebbe, per legge, diventare un
inceneritore. La commissione si riconvocherà per lasciare spazio a altri
interventi.
venerdì 09 maggio 2008 provincia pag. 29
GLI AMBIENTALISTI. Valpolicella 2000 e Legambiente confermano i loro dubbi
sul futuro produttivo dell’impianto
«Sarà un inceneritore»
Parla senza mezzi termini di «Fumane pattumiera» il presidente
dell’associazione Valpolicella 2000, Daniele Todesco. «E’ un processo in
atto: Fumane è già adesso il più importante terminale di rifiuti della
provincia di Verona e lo sarà ancor di più per il futuro. La Provincia ha
una grave responsabilità di aver sempre rilasciato autorizzazioni senza
effettuare veri e propri accertamenti. I rifiuti che entrano già adesso
per 122.500 tonnellate sono stati autorizzati superficialmente e
l’amministrazione di Fumane, attenta a tranquillizzare più che informare,
lo sa».
Per Todesco l’enfasi sullo sviluppo turistico ed enogastronomico della
Valpolicella «appartiene sempre più al mondo delle favole. L’intero
comparto vitivinicolo è messo a repentaglio». E continua: «Il vero affare
del futuro sono i rifiuti. Nessun cementificio in Italia si regge più
producendo solo legante idraulico; infatti nelle altre due cementerie di
Piacenza e Pederobba la Cementrossi, dopo la ristrutturazione
dell’impianto, brucia 60 mila tonnellate di pneumatici. Questo è il futuro
di Fumane, non altro».
L’esponente di Valpolicella 2000 auspica che gli abitanti, non solo di
Fumane ma di tutta la Valpolicella, aprano gli occhi e vengano chiamati a
decidere del loro futuro.
Non meno preoccupato è Lorenzo Albi di Legambiente, che vede
nell’ampliamento dello stabilimento non solo un adeguamento per ridurre le
emissioni e inquinare di meno, ma anche per essere a tutti gli effetti
pronto a smaltire, con le alte temperature del forno a cicloni, qualsiasi
tipo di rifiuto. «L’azienda sta presentando separatamente richieste di
autorizzazioni e di valutazione di impatto ambientale per Marezzane e per
lo stabilimento», dice Albi, «mentre si dovrebbe fare una valutazione
cumulativa dei danni al territorio, tenendo conto di tutto: traffico,
polveri ecc.».
Infatti, sostiene Albi, la viabilità deve essere modificata visto che si
passerà da 600 mezzi pesanti al giorno di passaggio nel centro di Fumane
al doppio, in seguito all’incremento di produzione del cemento. Anche per
il presidente di Legambiente questo rinnovo dovrebbe essere l’ultimo.
«Certo, l’azienda sta facendo un investimento di molti milioni, quindi per
ammortizzare la spesa di un nuovo impianto, ci vorranno cento anni, altro
che fino al 2025!». G.G.
|