giovedì 10 gennaio 2008 provincia pag. 27

MARANO. Stasera il Consiglio darà il suo parere sullo studio di impatto ambientale che accompagna la richiesta di ampliamento dell’area di scavo del cementificio

Il Comune affronta
la «grana» di Marezzane

di Giancarla Gallo

Si annuncia un Consiglio comunale movimentato, quello fissato per stasera, alle ore 18, a Marano. Al secondo punto all’ordine del giorno, infatti, c’è la discussione sul parere del Comune «in merito alla domanda di valutazione d’impatto ambientale del progetto di coltivazione mineraria cantiere Marezzane e il rinnovo della concessione mineraria monte Noroni».
Dopo la presentazione alla popolazione dello studio di impatto ambientale, da parte dei tecnici nominati dall’azienda all’inizio dello scorso mese di novembre, e trascorsi i quaranta giorni per la presentazione delle osservazioni, tocca ora al Consiglio comunale esprimere un parere sull’argomento.
Ma quello che farà discutere sarà senz’altro la mozione presentata dal consigliere comunale di minoranza, Mario Lonardi, relativamente alla richiesta della Cementirossi spa di aprire una nuova cava nella zona di Marezzane. Il consigliere Lonardi, infatti, ha intenzione di ribattere punto su punto e evidenzia nella sua mozione l’enorme impatto ambientale rappresentato dallo scavo su un’area che si trova all’interno del Parco regionale della Lessinia.
«I comuni di Sant’Anna, Fumane e Marano hanno in progetto l’ulteriore valorizzazione della zona Valsorda, progno di Fumane, rio Baiaghe», si legge nella mozione. «Se venisse data la possibilità di scavare, tutto il territorio del nostro comune posto a ovest, partendo dal confine con Fumane a sud, dalla collina Santoccio, fino al confine con Sant’Anna d’Alfaedo a nord, con la Valsorda, sarebbe irrimediabilmente compromesso. I ripristini, anche fossero fatti con criterio, nemmeno dopo cento anni, ci potrebbero ridare le ricchezze naturali che questo territorio possiede».
Lonardi ricorda che «l’amministrazione comunale ha già effettuato investimenti per la valorizzazione dei Coali di Marano, ricadenti nella medesima area geografica ed ha giustamente preso posizione per impedire l’apertura di una cava di lastrame in località Girotto». E fa quattro conti: «L’azienda prevede che l’approntamento della strada di collegamento ed estrazione del materiale avrà una durata di quattro anni, mentre la coltivazione della cava avrà una durata di 20 anni, quindi tutta la zona a sua disposizione per 24 anni. Considerato che la concessione data a partire dall’anno 2000 era di 25 anni, otto dei quali sono già stati utilizzati, ci sarebbe uno sforamento di sette anni da quello pattuito».
A questo, secondo Lonardi, «la Cementirossi spa rimedierebbe chiedendo una nuova concessione di 24 anni fino ad arrivare al 2032. L’apertura di un nuovo cantiere a monte di Purano, condannerebbe la frazione ancora per oltre 30 anni alle stesse conseguenze finora subite». E conclude: «Non va dimenticato che nella zona vivono diverse famiglie, ci sono delle attività agricole biologiche incompatibili con le attività di cava. Per fare un esempio sul posto verranno consumati annualmente 500 mila litri di gasolio, dati del cementificio, che corrispondono al passaggio di circa 15 mila veicoli al giorno. Il consenso alle attività della cementeria a Marezzane comporterebbe automaticamente la dichiarazione di chiusura per tali attività economiche», conclude la mozione.
giovedì 10 gennaio 2008 provincia pag. 27

Venturini: «Chiediamo
alcune integrazioni
e dettagli sul progetto»


Se l’opposizione ha annunciato battaglia sul fronte dell’ampliamento dell’area di scavo a Marezzane, anche da parte della maggioranza si sente la necessità di fare chiarezza su alcuni punti che riguardano l’intervento programmato dalla Cementirossi. «Come amministrazione abbiamo preparato un documento molto articolato con una lunga serie di osservazioni, da discutere in Consiglio comunale» afferma il sindaco di Marano, Simone Venturini; «con questo elenco di richieste, che presenterò ai consiglieri, chiediamo tutta una serie di misure che puntano alla mitigazione dell’impatto ambientale e alla compensazione dei disagi che inevitabilmente si creeranno».
Si tratta di un documento articolato, con una serie di osservazioni molto dettagliate, derivate da un lungo studio effettuato sul progetto di impatto ambientale presentato dalla Cementirossi nel mese di novembre e che, secondo l’amministrazione maranese, ha bisogno di essere specificato anche nei particolari.
«Abbiamo intenzione di chiedere una serie di integrazioni al progetto», continua Venturini, «che in molte parti risulta troppo generico, specialmente per quel che riguarda le opere di cantiere, dalla posa dei macchinari alla viabilità: ad esempio la lunghezza e il posizionamento del nastro trasportatore, le pertinenze minerarie, la stessa strada che attraverserà il cantiere, che ha sollevato diverse perplessità. Insomma, chiediamo più chiarezza e dettagli». G.G.