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giovedì 14 agosto 2008 provincia pag. 23
FUMANE. In Provincia si è svolta l’«inchiesta pubblica» sull’impatto del
progetto di ampliamento dello stabilimento
Cementificio, più bassa
la torre della discordia
di Giancarla Gallo
Il progetto di ammodernamento del cementificio di FUMANE sarà rivisto.
E’ questa la novità saliente dell’«inchiesta pubblica» relativa alle due
domande di valutazione di impatto ambientale presentate dalla
Cementirossi, che si è svolta ieri mattina nella sede della Provincia.
Sotto i riflettori l’ampliamento della cementeria nella valle dei Progni
e l’approvazione del progetto per la riduzione del consumo di materie
prime naturali nel processo produttivo, mediante l’utilizzo di rifiuti
non pericolosi.
L’inchiesta pubblica, che consiste nell’esame dello studio di impatto
ambientale, nella consultazione dei pareri forniti dai Comuni e delle
osservazioni, in contraddittorio con l’azienda, era stata richiesta dai
comuni di FUMANE e Marano, direttamente interessati dai conseguenti
impatti ambientali. Erano presenti l’ingegner Giuseppe Fais, direttore
tecnico della Cementirossi, e l’ingegner Claudio Marcon, direttore dello
stabilimento di FUMANE; il sindaco di Marano, Simone Venturini, che
aveva la delega anche del sindaco di FUMANE, Mirco Frapporti, nonchè tre
esponenti dell’associazione Valpolicella 2000.
«La grande novità di questo incontro», spiega il sindaco Venturini, «è
il fatto che la Cementirossi sta rivedendo il progetto, specialmente per
quanto riguarda la torre che ospiterà il nuovo forno a cicloni. Il nuovo
studio verrà presentato fra un mese».
Molte polemiche erano sorte, infatti, e non solo da parte delle
associazioni ambientaliste, su questa torre alta un centinaio di metri,
che dovrà ospitare un forno all’avanguardia, a «cicloni», per consentire
il graduale raffreddamento del materiale durante la miscelazione con i
metalli per la produzione del cemento. «Nel documento che porta la firma
di entrambi i comuni interessati, FUMANE e Marano, era stato evidenziato
con molte fotografie e cartine, l’enorme impatto ambientale della torre,
nascosta alla vista per chi percorre la strada che va al cementificio,
ma visibilissima da Marano e specialmente per chi osserva la vallata, ad
esempio dal colle di santa Maria Valverde, frequentato da turisti, e
dove si svolgono numerose iniziative culturali», continua Venturini, che
ha intenzione di realizzare un parco archeologico proprio sul colle dove
sono stati ritrovati i resti del tempio romano alla dea Minerva.
Nel documento con le osservazioni, il sindaco maranese aveva dato grande
spazio all’aspetto ambientale e alla tutela del paesaggio, che sarebbe
stato irrimediabilmente turbato da una torre alta più di cento metri,
una volta completato il lavoro. Una possibilità suggerita nel documento
sembra quella seguita dal lavoro ordinato dalla Cementirossi: interrare
la torre, addossandola a un colle in modo da renderla il più bassa
possibile.
Durante l’incontro il rappresentante di Valpolicella 2000 ha esposto a
lungo le osservazioni presentate al «Via», che riguardano, oltre agli
aspetti ambientali, anche quelli relativi all’inquinamento e alla
riduzione delle emissioni di polveri in atmosfera, nonchè ai nuovi
macchinari.
«L’azienda ha ascoltato la nostra relazione», ha detto Daniele Todesco,
presidente della associazione che dal 2000 segue il cementificio. «A noi
risponderà per iscritto a ogni singola osservazione e questo ci fa
piacere perchè verranno analizzate le varie tematiche che noi portiamo
avanti».
Non era presente invece il rappresentante del Centro per la salute
«Giulio A. Maccacaro» di Castellanza (Varese), nato per iniziativa dei
lavoratori chimici della Montedison e di altre fabbriche, uniti nel
rifiuto di scambiare i livelli di rischio con gli aumenti salariali. Il
Centro per la salute, intitolato al fondatore del movimento Medicina
democratica, il professor Giulio Maccacaro, è impegnato nello sviluppo
di metodologie di intervento in fabbrica sui temi della salute, della
sicurezza e dell’ambiente, e negli ultimi tempi ha seguito anche le
vicende legate al cementificio.
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