mercoledì 30 aprile 2008 provincia pag. 22
MARANO. Il Cementificio incassa un nuovo via libera al progetto di
ampliamento. L’ultima parola spetta alla Regione
Marezzane, sì agli scavi
anche dalla Provincia
di Giancarla Gallo
Anche la Provincia dà parere favorevole al progetto di coltivazione del
cantiere di Marezzane e al rinnovo della concessione mineraria Monte
Noroni, presentato dall’industria Cementi Giovanni Rossi spa.
L’approvazione, che ha valore consultivo, è stata data dal Consiglio
provinciale con una sola postilla: «segnalare alla Regione Veneto la
necessità di prescrivere che venga potenziata, d’intesa con il comune, la
viabilità per un collegamento alternativo all’attuale in considerazione
del prevedibile aumento del traffico conseguente all’ampliamento
dell’impianto», così si legge testualmente nella delibera.
Delibera contestata fortemente dagli ambientalisti, che sostengono che il
problema pur grave del traffico non c’entra niente con una valutazione di
impatto ambientale, che dovrebbe cioè prendere in considerazione gli
aspetti di tutela del territorio in questione. «La Provincia, anziché di
Marezzane, parla dei problemi correlati all’ampliamento dello stabilimento
di Fumane», dicono.
Insomma, la Provincia praticamente non si è espressa in merito, ma ha solo
sottolineato complessivamente nella vicenda cementificio il problema del
traffico ritenuto un problema primario da risolvere con urgenza, dato che
la circolazione di mezzi pesanti grava soprattutto nel centro di Fumane,
dove c’è una sola via di accesso e nessuno spazio per realizzare arterie
alternative, problema che può danneggiare anche il territorio di MARANO.
L’ok alla procedura di Via, valutazione di impatto ambientale,
dell’amministrazione provinciale segue al parere favorevole espresso dai
due comuni interessati di MARANO e Fumane, che lo scorso gennaio nei
rispettivi consigli comunali hanno approvato un documento congiunto con
osservazioni dettagliate di integrazione e la richiesta di misure di
mitigazione di impatto ambientale e di compensazione, rispetto allo studio
illustrato lo scorso novembre dal cementificio e depositato il 17 ottobre
2007 in Regione, autorità competente in ultima analisi per dare
l’autorizzazione definitiva. Proprio in una recente discussione avvenuta
in IV commissione provinciale su iniziativa del consigliere Giorgio
Girelli, tra le altre cose si metteva infatti in risalto il problema del
traffico, dato l’aumento prevedibile in seguito all’ampliamento e al
rinnovamento degli impianti dello stabilimento di Fumane con una maggiore
produzione di cemento, e per l’utilizzo di materiali da smaltire da
aggiungere agli impasti. In quella seduta si era ventilata la possibilità
di risolvere il problema o con un tunnel sotto il colle del Santuario
delle Salette, o con una sopraelevata sul progno di Fumane. Anche la
Commissione provinciale di Via espresse parere favorevole il 13 dicembre,
cui seguì il 10 gennaio scorso quello della giunta provinciale, che
ritenne di integrare con una prescrizione: «Valutare con i comuni
interessati percorsi alternativi di viabilità per ridurre emissioni
atmosferiche e l’impatto rumoroso nelle zone», come è scritto nel verbale.
E anche allora la giunta provinciale valutò solo quell’aspetto e non
quello ambientale. Insomma, nonostante infinite contestazioni, nonostante
due marce per salvare l’oasi di Marezzane organizzate nei due anni scorsi
da associazioni ambientaliste e soprattutto da Valpolicella 2000,
nonostante i ricorsi presentati per salvaguardare la zona che si trova
dentro il Parco Regionale della Lessinia e nonostante le previsioni siano
quelle di asportare milioni di tonnellate di marna con nastri
trasportatori già in funzione, l’iter di approvazione sta andando avanti.
Sarà ora la Commissione regionale a dare il parere definitivo; la
Provincia, come anche i due comuni interessati, hanno dato un parere
consultivo.
mercoledì 30 aprile 2008 provincia pag. 22
«Non accolte le nostre
osservazioni»
«La Provincia non ha accolto i suggerimenti delle associazioni
ambientaliste, né guardato le osservazioni presentate», commenta Lorenzo
Albi, presidente di Legambiente, «ha solo sottolineato una preoccupazione,
quella della viabilità, che indubbiamente c’è. Invece noi riteniamo che la
Via vada vista nel suo insieme, valutando tutta una serie di aspetti e di
impatti cumulativi, tutti gli effetti e le conseguenze sull’ambiente e il
paesaggio, ma anche sugli abitanti. Siamo infatti di fronte a un
intervento di enormi proporzioni, quindi bisogna considerare tutto quello
che c’è intorno». Legambiente aveva presentato una serie di osservazioni,
che riguardavano il fatto che Marezzane si trova all’interno del Parco
della Lessinia, che è zona di valenza rilevante da un punto di vista
paesaggistico. «Si deve tenere in considerazione la valenza turistica ed
agricola di tutta l’area; è un territorio che va valorizzato, non
distrutto con scavi di enorme estensione», continua ancora Albi. «Il 2025
deve essere la data ultima del rinnovo della concessione; Marezzane è
inadeguato per scavi di tale portata». G.G.
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