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giovedì 22 giugno 2006 provincia pag. 25
Continuano le scoperte
naturalistiche a Marezzane, angolo minacciato tra Lessinia e Valpolicella
Fiori unici
nell’oasi che sparirà
Trovati 27 tipi di orchidee nei boschi ora del
cementificio
boschi di Marezzane, l’oasi naturalistica confine del Parco della Lessinia
minacciata dagli scavi del cementificio di Fumane, è stata scoperta una
nuova specie di orchidea spontanea: già 26 ne erano state censite in
questa zona, ora sono state trovate anche tre piante di Orchis ustulata.
Merito del ritrovamento è del Giros, Gruppo italiano per la ricerca delle
orchidee spontanee, che a Marezzane è di casa. «La zona è
naturalisticamente ricchissima», spiega Ennio Agrezzi, fondatore del Giros
a Verona e coordinatore di sezione. «Sono luoghi incontaminati, altrimenti
le orchidee non nascerebbero spontaneamente». Il pregio ambientale
dell’area è documentato anche dalle ricerche della Lipu, Lega italiana
protezione uccelli, che ha censito 46 specie di volatili, tra cui, fatto
rarissimo, tre tipi di picchio, solitamente presenti in zone e quote
diverse.
Questa oasi naturale rischia di essere cancellata dalla carta geografica,
compresa la giassara e l’architettura cimbra affrescata di contrada
Mazzarino, sentieri, fontana perenne e vajo selvaggio con cascata.
Avanzeranno infatti le ruspe della Cementirossi di Fumane, che ha
acquistato i terreni ricchi di marna anche nel territorio di Marano e
vuole continuare gli scavi anche in questa zona di assoluto pregio
naturalistico, nonostante le proteste del Parco naturale regionale della
Lessinia, che per difendere questa sua parte di territorio ha presentato
un ricorso al Tribunale amministrativo regionale.
L’amministrazione comunale di Marano, tramite il sindaco Simone Venturini,
sembra aver già alzato bandiera bianca davanti all’avanzata delle ruspe.
Ha scritto una lettera a Stefano Marcolini, presidente della Comunità
montana della Lessinia, ipotizzando il dopo-scavo e chiedendo «uno studio
approfondito su alcuni temi legati alle condizioni di ripristino dell’area
a cui assoggettare la ditta concessionaria allorquando giungerà a scavare
in zona Marezzane». Secondo il sindaco Venturini si potrebbero così
evidenziare le condizioni di ripristino ambientale irrinunciabili, che
invece sono previste in maniera generica nella concessione, e porre così
vincoli ambientali di assoluta garanzia su altri siti non ancora
interessati da concessioni minerarie.
Una richiesta che Daniele Todesco, presidente di Valpolicella 2000,
associazione che da anni combatte per la tutela della Valle dei Progni,
giudica cinica, «perché non ce la saremmo aspettata da un primo cittadino
che dovrebbe difendere il territorio. A Marezzane c’è solo una cosa da
fare», suggerisce Todesco, «salvare la biodiversità che la rende oasi
naturalistica unica e tenere il più lontano possibile gli scavi, invece
che pensare a come ripristinare».
Giancarla Gallo
PARLANO I RICERCATORI DEL
GRUPPO GIROS
Specie che crescono
solo nei posti più belli
Il naturalista: «Sono prova di natura
incontaminata»
Del futuro di Marezzane si è parlato alla serata di
presentazione della nuova orchidea. C’erano il neopresidente nazionale del
Giros, Galeazzo Sciarretta, studiosi e amanti della natura come Silvana
Saudella, promotrice del Museo di Molina e studiosa delle orchidee
spontanee italiane, Paolo Cugildi, presidente del gruppo micologico a
Rivoli, e Daniele Todesco, presidente dell’associazione Valpolicella 2000,
che da anni si batte per salvare Marezzane e il Monte Noroni dalla
distruzione minacciata dagli scavi.
«Sui terreni acquistati dal cementificio, anche vicino a Marezzane, dove
sono state trovate le orchidee», dice Todesco, «il cementificio avrebbe
fatto eseguire controlli botanici e indagini, ma dicono di non aver
trovato niente di pregevole. Invece i ricercatori di Giros scoprono in
quei boschi sempre nuove specie di orchidee. La Cementirossi si sta dando
parecchio da fare per acquistare terreni, mettendosi in competizione con
aziende della zona. Però si sta registrando ultimamente un fenomeno di
reazione da parte di alcuni proprietari dei terreni, che si rifiutano di
vendere al cementificio e resistono. In pericolo c’è anche e soprattutto
l’economia della zona, che verrebbe spiazzata, per non dire che
scomparirebbe. In tutta l’area interessata — Girotto, Baiaghe, Le Tezze e
San Rocco — vi sono infatti molte aziende agricole specializzate con
successo nelle rinomate produzioni locali, anche con coltivazioni
biologiche. Gli scavi distruggono ciliegi, ma anche il prativo. Le aziende
locali non hanno più prospettive per il futuro, per non parlare delle
polveri fatte dalle ruspe, che si depositano sui vigneti della
Valpolicella. Non è un bel biglietto da visita per le nostre Doc tanto
rinomate. Se vogliamo metterla sulla salvaguardia dei posti di lavoro, non
contano i danni alle colture e all’immagine di una produzione agricola di
assoluta eccellenza?»
«Di recente», conclude l’ecologista, «abbiamo potuto notare che si stanno
facendo dei carotaggi ai bordi del bosco nella parte più alta, nelle
vicinanze della strada provinciale sopra Marezzane. Buchi di oltre 20
metri per valutare la bontà della marna. Marezzane è in pericolo».
Il veronese Galeazzo Sciarretta è diventato da poco presidente nazionale
di Giros, Gruppo italiano per la ricerca sulle orchidee spontanee,
benemerito sodalizio naturalistico che ormai raccoglie 350 persone, dai
semplici appassionati agli specialisti. «Finalità della nostra
associazione è la conoscenza e la protezione delle orchidee spontanee
presenti in tutta Europa», spiega Sciarretta. «In Italia se ne contano
circa 200 specie. Non si tratta di orchidee vistose come quelle coltivate;
sono più piccole, ma con brillantezza di colori e impianto floreale
meravigliosi. L’associazione è nata nel 1994 e ha già 24 sezioni in tutta
Italia».
Nel Veronese, a San Zeno di Montagna, nel 2000 è stato organizzato il
primo convegno mondiale per i «cacciatori di orchidee», con grande
successo di pubblico, curiosi e appassionati provenienti anche
dall’Australia, dalla Lituania e dagli Stati Uniti. Tra le attività più
importanti programmate c’è la mappatura di tutte le orchidee esistenti in
Italia, un lavoro a tappeto di registrazione sul territorio, metro per
metro.
«I nostri soci registrano dove ci sono le piante con le differenze sul
terreno rispetto dall’anno precedente. Stiamo cercando di sensibilizzare
gli assessori ai parchi, la nostra attività infatti è un indicatore
ecologico importante in terreni incolti e selvaggi. La presenza di
orchidee indica infatti le aree incontaminate. Cerchiamo di difendere
queste zone». I successi non mancano: sul Baldo la funivia ha infatti
spostato una sua costruzione in cantiere, per salvare un luogo dove
fiorisce il ranncolo di Kerner, fiore unico al mondo: cresce solo sul
monte veronese.
«Per la zona del Baldo ci guidano gli scritti di Francesco Calzolari,
farmacista del XVI secolo che raccoglieva le erbe, registrando tutto»,
continua il naturalista, «ma ci sono anche note di botanici e speziali,
che frequentavano le nostre montagne e dalle quali si può vedere la
diffusione negli anni di alcune specie di orchidee. I cambiamenti
climatici nel tempo (le glaciazioni, per esempio) hanno determinato
cambiamenti strutturali: le orchidee sono diventate più piccole a causa
del freddo. Il Baldo, è una miniera di meraviglie naturali che va
sfruttata con intelligenza e giudizio: va bene incentivare il turismo
botanico, ma limitare le attività che danneggiano l’ambiente. Insomma
dovremmo creare qui in Italia una cultura ecologica avanzata, come c’è
nell’Europa del nord». (g.g.)
Passaparola per segnalare il caso al Fai
Sos per la collina in pericolo: messaggi al
censimento «I luoghi del cuore»
Un
passaparola è stato lanciato per segnalare la collina di Marezzane (comune
di Marano Valpolicella) come «luogo del cuore» nell’iniziativa del Fai
(Fondo per l’ambiente Italiano). L’associazione, impegnata a difendere il
patrimonio artistico e naturale, è al terzo «censimento nazionale» dei
luoghi del cuore: quest’anno il Fai invita a segnalare «i luoghi di natura
da non dimenticare». C’è tempo per inviare la propria segnalazione fino al
15 settembre 2006, online su www.iluoghidelcuore.it, compilando la
cartolina che si potrà ritirare presso le filiali di Banca Intesa, sponsor
dell’iniziativa, spedendo al FAI, (Fondo per l’ambiente italiano, Casella
Postale 13060, 20130 Milano) i coupon pubblicati su quotidiani e riviste,
telefonando al 840.502.080. L’associazione Valpolicella 2000 ha fatto
partire il passaparola per segnalare Marezzane al censimento del Fai,
sperando di mobilitare l’opinione pubblica «per dare forza al Fai nel suo
ruolo di portavoce, sollecitando le autorità preposte affinché tengano in
considerazione, difendano e valorizzino l’Italia più amata dagli
italiani». (g.g.)
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