Mercoledì 04 Febbraio 2009 PROVINCIA, pagina 29 giornale
MARANO. La collina è stata fra i «luoghi del cuore» più votati della
campagna del Fondo italiano per l’ambiente
Anche il «Fai» in campo
per salvare Marezzane
Giancarla Gallo
La zona rientra nei piani di espansione delle escavazioni del cementificio
Serego Alighieri: «È un segnale forte»
PIERALVISE SEREGO ALIGHIERI
La collina di Marezzane, votatissima dai sostenitori del Fai
Con ben 818 segnalazioni, la collina di Marezzane, nel Comune di Marano,
si è piazzata al ventunesimo posto nel censimento dei «Luoghi del cuore»,
indetto dal Fai, il Fondo per l’ambiente italiano. La zona si trova
nell’area di futura espansione del cementificio di FUMANE: gli scavi
previsti inghiottirebbero di fatto questa fetta di territorio della
Valpolicella che, in parte, ricade anche nel Parco regionale della
Lessinia. Marezzane si è piazzata sei posizioni dietro la Laguna di
Venezia (qui nel mirino ci sono l’impatto visivo e il moto ondoso causato
dalle grandi navi e dai motoscafi).
L’esito del quarto censimento nazionale del Fai, che aveva come titolo
«Cancelliamo insieme le brutture d’Italia», è stato reso noto ieri
pomeriggio a Milano. Più di 110 mila italiani, attraverso internet, la
posta o le sedi di Intesa Sanpaolo, hanno manifestato la loro sensibilità
votando, e si sono mobilitati per segnalare cosa rovina i luoghi più amati
d’Italia, con lo scopo di poter intervenire per salvare il salvabile. In
testa ai luoghi segnalati dai cittadini, con 7.052 voti, c’è il Castello
della Colombaia di Trapani, un capolavoro le cui fondamenta risalgono ai
Cartaginesi: la bruttura sta nell’intrico burocratico che ne sta da anni
ritardando il recupero e causando di conseguenza un degrado accentuato.
Marezzane è da anni al centro di un braccio di ferro fra gli
ambientalisti, gli enti locali e la Cementirossi ed è stata mèta di tre
marce pacifiche organizzate da Legambiente e dall’associazione
Valpolicella 2000, che da tempo si batte per salvare dall’avanzata delle
ruspe l’oasi, un territorio di grande rilevanza naturalistica, sia dal
punto di vista botanico che per la presenza di edifici di pregio
architettonico e culturale, per il microclima. Nella zona, inoltre, si sta
sviluppando un tipo di agricoltura biologica che verrebbe cancellata nel
caso di escavazioni.
La collina di Marezzane, che si trova a 600 metri di altezza, corre il
rischio di sparire per diventare un cantiere di scavo, in quanto zona
ricca di marna, la materia prima con la quale si produce il cemento.
L’azienda ha presentato uno studio particolareggiato con la valutazione
dell’impatto ambientale, nel quale vengono spiegate non solo le fasi
dell’estrazione della marna, ma anche i ripristini che verranno
effettuati, evidenziando le opere da tutelare, come ad esempio i casolari.
Dopo il via libera arrivato dai comuni di Marano e FUMANE,
all’operazione-ampliamento manca solo il «sì» della Regione.
«La notizia che Marezzane sia ai primi posti della classifica dei Luoghi
del cuore del Fai», afferma Pieralvise Serego Alighieri, presidente
dell’associazione SalValpolicella, «va letta come un ulteriore segnale
della forte e rinnovata attenzione agli aspetti legati alla tutela e alla
giusta valorizzazione del nostro territorio. Chi ha oggi e chi si prepara
ad avere nel prossimo futuro responsabilità di amministrare la cosa
pubblica non può, nè potrà non tener ben presenti tali segnali». Il
passaggio successivo sarà che il Fai si renderà portavoce delle
segnalazioni degli italiani e, anche attraverso l’azione capillare delle
sue cento delegazioni provinciali, solleciterà le autorità preposte,
affinché tengano in considerazione ciò che ferisce il cuore dei cittadini,
sensibilizzando sindaci, soprintendenze, presidenti di regioni. Nei
prossimi mesi il Fondo procederà quindi a un monitoraggio delle realtà
segnalate dal censimento, in modo da poter intervenire concretamente per
il salvataggio dei luoghi indicati.