Martedì 10 Febbraio 2009 PROVINCIA, pagina 26


FUMANE. L’azienda interviene nella polemica sui dati relativi alle polveri rilevate nell’aria

Cementificio «assolto»?
«Sono i dati dell’Arpav»

Giancarla Gallo
La direzione: «Siamo disponibili al dialogo con tutti partendo però da un’analisi oggettiva della situazione»
Il cementificio di Fumane: secondo i dati dell’Arpav, le polveri si formano anche se gli ... «I dati delle rilevazioni presentati dall’Arpav dimostrano che l’attività del cementificio non è legata ai picchi di micropolveri registrati a gennaio»: così si inserisce la Cementirossi nel botta e risposta tra affermazioni del sindaco e reazioni della popolazione, delle minoranze consiliari e del Comitato «FUMANE Futura».
Le centraline hanno registrato uno sforamento dei limiti consentiti per otto giornate sul totale delle prime venti di gennaio, quando gli impianti del cementificio erano fermi. «Crediamo che una prova più evidente della non responsabilità del cementificio in questo sforamento non potrebbe esserci. Certamente gli sforamenti delle soglie sono un problema, tuttavia questo è un fenomeno più generale, che riguarda purtroppo molte aree italiane, la cui causa non dipende certo dallo stabilimento», fa sapere ancora, in una nota, la direzione del cementificio, che sottolinea trattarsi di dati ufficiali dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, a cui bisogna attenersi per avere delle certezze.
«Ritenere che questi dati non significhino nulla non fa che alimentare una contestazione fine a se stessa e che non conduce da nessuna parte. Posto che, anche alla luce di questi ultimi dati, il cementificio non è la causa di questi sforamenti, continuare a chiederne la chiusura, come più volte è stato fatto, produrrebbe solo un inutile danno economico alla zona, in primis ai 100 dipendenti e 150 dell’indotto che vi lavorano e alle loro famiglie».
La direzione aziendale spiega che «il cementificio da sempre contribuisce al benessere della comunità locale, sia direttamente, sia alimentando un significativo indotto. La chiusura produrrebbe solo un impoverimento del territorio e non ci pare quindi una scelta saggia, a maggior ragione in un momento in cui l’economia e l’occupazione non danno certo segnali tranquillizzanti, persino in realtà tradizionalmente dinamiche e sviluppate. Il Comitato FUMANE Futura ritiene poi strano che il commento ai dati Arpav non venga dall’azienda, ma dal sindaco, il quale se ne erge a difensore. Non vogliamo entrare nel merito di polemiche politiche che non ci competono, ci limitiamo qui a sottolineare che dall’amministrazione comunale, proprio per rispondere alle richieste del territorio, più volte sono giunte all’azienda richieste molto precise di monitoraggi e verifiche supplementari, anche oltre a quelle stabilite per legge, alle quali Cementirossi, come detto, non si è mai sottratta». E conclude: «Siamo sempre stati disponibili al dialogo con tutti e desideriamo continuare a farlo, partendo però da un’analisi oggettiva della situazione».