Giovedì 12 Marzo 2009 PROVINCIA, pagina 27
 
FUMANE. Il Comune stanzia 40mila euro per finanziare uno studio epidemiologico insieme a Università, Ulss e Arpav

Inquinamento e salute:
al via l’indagine a tappeto

Giancarla Gallo
Obiettivo: chiarire gli effetti che attività industriali come il cementificio possono avere sulla popolazione
Il Comune di FUMANE ha stanziato 40 mila euro per effettuare un’approfondita indagine epidemiologica sulla popolazione. I controlli sanitari erano stati chiesti da tempo dall’opposizione e dalle associazioni ambientaliste per escludere la possibilità di ricadute sulla salute pubblica del cementificio, che è attivo nella Valle dei Progni dagli anni ’60. In primo piano c’è naturalmente la questione-inquinamento e i suoi possibili effetti.
L’indagine, che partirà presumibilmente a maggio, cercherà di valutare se vi sono rischi, situazioni di emergenza, problemi o sintomatologie in atto tra la popolazione, relative alle alte vie respiratorie, con riferimento a tutti i fenomeni atmosferici correlati al traffico, agli inquinanti industriali e legati all’agricoltura.
Ci sarà un raffronto con una realtà oro-geografica simile a quella di FUMANE, rappresentata da Mezzane, che ha le stesse caratteristiche ma non ha industrie sul suo territorio. Oltre ai comuni di FUMANE e Mezzane, che metteranno a disposizione un medico di base, parteciperanno all’indagine l’Università di Verona con il dottor Roberto De Marco, del Dipartimento di medicina e sanità pubblica (sezione epidemiologica e statistica medica), e i suoi assistenti, l’Ulss 20 di Verona e l’Ulss 22, che metterà a disposizione apparecchiature e uffici per la ricerca di dati sul numero di ricoveri, informazioni sanitarie dei cittadini, e tutti i dati utili presenti negli archivi informatici e ospedalieri. Inoltre collaborerà il Servizio prevenzione dell’Ulss 22 con il dottor Gianstefano Blengio e l’Arpav per quanto riguarda la situazione ambientale.
Necessario sarà il passaggio attraverso il Comitato Etico interno all’Ulss, rappresentato da medici, professori ed esperti, che dovranno stabilire preventivamente se questa indagine ha tutte le carte in regola per essere effettuata e ha i requisiti scientifici per essere ammissibile, anche se il numero di persone campione è relativamente basso.
«Verranno inviati questionari a circa 3000 persone e consegnati a un migliaio di ragazzi delle scuole», spiega il sindaco di FUMANE, Mirco Frapporti; «lo sviluppo dell’indagine avrà la durata di oltre un anno. Si partirà dai dati dei monitoraggi ambientali effettuati dall’Arpav, che peraltro non avevano mai rilevato alcuna anomalia, ma servono come elementi di conoscenza degli inquinanti presenti e della loro distribuzione. Si indagherà anche per verficare qual è la situazione percepita dalla popolazione».
Il campione di base su cui indagare deve essere il più ampio possibile, in modo da poter dare una dimensione scientifica al lavoro su cui si impegna soprattutto l’Università, che applica un criterio puntuale e selettivo nell’indagine. «Come amministrazione tengo a sottolineare», continua il sindaco, «che intendiamo fare massima chiarezza su questi aspetti legati alla salute dei cittadini e ad eventuali rischi e mettere a disposizione della popolazione tutti i dati relativi alla situazione ambientale. Dai dati di cui siamo oggi in possesso non si evince alcuna situazione di emergenza». I dati dell’indagine verranno poi utilizzati per altri raffronti con i dati generali rilevati nel Veneto.