FUMANE. Il Comune stanzia 40mila
euro per finanziare uno studio epidemiologico insieme a Università, Ulss e
Arpav
Inquinamento e salute:
al via l’indagine a tappeto
Giancarla Gallo
Obiettivo: chiarire gli effetti che attività industriali come il
cementificio possono avere sulla popolazione
Il Comune di FUMANE ha stanziato 40 mila euro per effettuare
un’approfondita indagine epidemiologica sulla popolazione. I controlli
sanitari erano stati chiesti da tempo dall’opposizione e dalle
associazioni ambientaliste per escludere la possibilità di ricadute sulla
salute pubblica del cementificio, che è attivo nella Valle dei Progni
dagli anni ’60. In primo piano c’è naturalmente la questione-inquinamento
e i suoi possibili effetti.
L’indagine, che partirà presumibilmente a maggio, cercherà di valutare se
vi sono rischi, situazioni di emergenza, problemi o sintomatologie in atto
tra la popolazione, relative alle alte vie respiratorie, con riferimento a
tutti i fenomeni atmosferici correlati al traffico, agli inquinanti
industriali e legati all’agricoltura.
Ci sarà un raffronto con una realtà oro-geografica simile a quella di
FUMANE, rappresentata da Mezzane, che ha le stesse caratteristiche ma non
ha industrie sul suo territorio. Oltre ai comuni di FUMANE e Mezzane, che
metteranno a disposizione un medico di base, parteciperanno all’indagine
l’Università di Verona con il dottor Roberto De Marco, del Dipartimento di
medicina e sanità pubblica (sezione epidemiologica e statistica medica), e
i suoi assistenti, l’Ulss 20 di Verona e l’Ulss 22, che metterà a
disposizione apparecchiature e uffici per la ricerca di dati sul numero di
ricoveri, informazioni sanitarie dei cittadini, e tutti i dati utili
presenti negli archivi informatici e ospedalieri. Inoltre collaborerà il
Servizio prevenzione dell’Ulss 22 con il dottor Gianstefano Blengio e l’Arpav
per quanto riguarda la situazione ambientale.
Necessario sarà il passaggio attraverso il Comitato Etico interno all’Ulss,
rappresentato da medici, professori ed esperti, che dovranno stabilire
preventivamente se questa indagine ha tutte le carte in regola per essere
effettuata e ha i requisiti scientifici per essere ammissibile, anche se
il numero di persone campione è relativamente basso.
«Verranno inviati questionari a circa 3000 persone e consegnati a un
migliaio di ragazzi delle scuole», spiega il sindaco di FUMANE, Mirco
Frapporti; «lo sviluppo dell’indagine avrà la durata di oltre un anno. Si
partirà dai dati dei monitoraggi ambientali effettuati dall’Arpav, che
peraltro non avevano mai rilevato alcuna anomalia, ma servono come
elementi di conoscenza degli inquinanti presenti e della loro
distribuzione. Si indagherà anche per verficare qual è la situazione
percepita dalla popolazione».
Il campione di base su cui indagare deve essere il più ampio possibile, in
modo da poter dare una dimensione scientifica al lavoro su cui si impegna
soprattutto l’Università, che applica un criterio puntuale e selettivo
nell’indagine. «Come amministrazione tengo a sottolineare», continua il
sindaco, «che intendiamo fare massima chiarezza su questi aspetti legati
alla salute dei cittadini e ad eventuali rischi e mettere a disposizione
della popolazione tutti i dati relativi alla situazione ambientale. Dai
dati di cui siamo oggi in possesso non si evince alcuna situazione di
emergenza». I dati dell’indagine verranno poi utilizzati per altri
raffronti con i dati generali rilevati nel Veneto.
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