Martedì 17 Febbraio 2009 PROVINCIA, pagina 23


FUMANE. La Rappresentanza sindacale unitaria dell’azienda prende posizione sul nodo dell’inquinamento e sul futuro dello stabilimento

Cementificio: «Si fa solo
terrorismo mediatico»

Giancarla Gallo
I lavoratori: «Ingannevole dire che l’ammodernamento porterà alla trasformazione in un inceneritore»
I lavoratori della Cementirossi difendono l’azienda e avvertono: «Siamo i primi ... «Da qualche mese, a seguito della nascita di un paio di comitati cittadini, si sta verificando un attacco mediatico ai danni del cementificio e della popolazione di FUMANE». A prendere la parola, dopo un lungo silenzio, nel botta e risposta sulla questione-inquinamento e sul rischio che il cementificio si trasformi di fatto in un inceneritore, sono i lavoratori stessi attraverso la Rappresentanza sindacale unitaria.
«Troviamo ingannevole affermare che il previsto ammodernamento degli impianti porterà conseguentemente alla trasformazione dell’attuale cementificio in un inceneritore, con successivo ed implicito aumento dell’inquinamento ambientale», affermano all’unisono di lavoratori. «Detta opinione distorce notevolmente la realtà dei fatti, in quanto il nuovo forno a cicloni, più efficiente e produttivo, sarà in grado di utilizzare anche combustibili alternativi quali oli esausti e pneumatici triturati, altrimenti destinati all’incenerimento o all’estero, e potrà utilizzare altre materie prime alternative (inerti) quali fanghi di granito al posto di una parte della marna attualmente estratta». Insomma, per i lavoratori della Cementirossi, con il nuovo impianto si potranno risparmiare notevoli quantità di combustibili e di materie prime, abbassando ulteriormente il livello di emissioni. Il cementificio rappresenta una realtà importante e di rilevante impatto, i controlli interni «sono rigidi e capillari e sono incrociati con quelli di organismi esterni preposti e certificati». «Il voler negare l’oggettività di tutto ciò offende la nostra professionalità e diffama la veridicità dei dati ufficiali», lamentano i lavoratori. «Si fa del terrorismo mediatico, infondendo nella popolazione dei timori deliberatamente esagerati. Ci sentiamo di difendere il nostro diritto al lavoro e, soprattutto, la nostra professionalità più volte messa in discussione. Anche noi qualche interrogativo ce lo poniamo, riguardo alle possibili evoluzioni future, ma guardiamo avanti con positività, confidando nelle più moderne tecnologie e nelle scelte della Cementirossi, che in questi anni si sono sempre dimostrate sensate».
I lavoratori sono molto chiari nei confronti dei movimenti ecologisti: «Questi pseudo ambientalisti non sono altro che una sparuta minoranza di sedicenti FUMANEsi che, spacciandosi per comitato cittadino, alimentano paure strumentali, spargono fango sul buon nome del cementificio e dei suoi lavoratori, allo scopo di ricavarne vantaggi politici ed economici più o meno diretti».
E spiegano: «La prova lampante di tutto ciò è che costoro non si interessano che del nostro stabilimento e dei nostri impianti. Siamo noi, infatti, il bersaglio grosso, se non l’unico». Per i lavoratori ci sarebbero altre realtà da sorvegliare: oltre ad altre aziende, essi ricordano «gli squarci inferti negli anni da cave più o meno regolari sulle colline a fronte di ripristini mai avvenuti, le numerose discariche abusive, l’inquinamento da diserbanti usati nei vigneti», che spesso richiedono disboscamenti per impiantarne le colture. «La nostra realtà è probabilmente una delle meno inquinanti e reinveste sul territorio valorizzandolo, a differenza di altre. Ciò che a noi non va proprio giù è che, nonostante il continuo impegno di tecnici, degli organismi preposti al controllo, nonostante gli ingenti investimenti della proprietà per migliorare la produttività e garantire la sostenibilità economica, vi siano delle persone prevenute e spesso in mala fede che per qualche interesse marginale ed egoistico vorrebbero farci chiudere». E concludono: «Noi della Rsu della Cementirossi di FUMANE invitiamo codesti comitati ad assumere atteggiamenti più obiettivi e responsabili e suggeriamo alle popolazioni locali di valutare con attenzione certe notizie, fonti comprese».
 

 

«Qui si scava
rispettando
le leggi»

Il cementificio è una realtà produttiva che opera in Valpolicella da più di quarant’anni e occupa un centinaio di dipendenti a tempo indeterminato e altrettante persone lavorano nell’indotto. Un’attività che ha positive ricadute occupazionali per FUMANE e Marano, ma che è anche al centro delle polemiche. Alle critiche rispondono direttamente i lavoratori, precisando i termini della questione. «Il processo di escavazione della materia prima (la marna) viene continuamente monitorato ed è pianificato su basi decennali e concordato coi comuni di FUMANE e Marano in ottemperanza alle vigenti norme di legge, al fine di garantire uno sfruttamento sostenibile e limitato del territorio», sostengono i rappresentanti delle Rsu. «Il ripristino ambientale è puntuale e preciso, il rimboschimento è davvero invidiabile. Se abbiamo un centro sportivo a FUMANE, ricordiamocelo, lo dobbiamo al cementificio, che saggiamente riutilizza parte del calore prodotto per mantenere quest’impianto». Da una quindicina di anni, aggiungono, l’azienda fa interventi mirati a sostegno delle scuole, dell’istruzione e della cultura. «La contrattazione con le rappresentanze sindacali è sempre stata fruttuosa sia per i lavoratori che per la proprietà. Non è difficile riconoscere alla nostra realtà il meritato titolo di una delle più importanti risorse per il territorio e per le comunità della Valpolicella, e questo fin da tempi non sospetti».G.G.


note di Valpolicella 2000

notare le contraddizioni del presente articolo, le diffamazioni che potrebbero avere anche conseguenze penali.