Mercoledì 18 Febbraio 2009 PROVINCIA, pagina 25

FUMANE. Inquinamento: il comitato Futura replica alla Cementirossi

Su Pm10 e ceneri
è guerra di cifre

Giancarla Gallo
«L’azienda dimentica le 80mila tonnellate annue incenerite, che contengono metalli»
Lo stabilimento della Cementirossi
«La nostra non è un’associazione ambientalista». L’associazione FUMANE Futura va di nuovo all’attacco sul cementificio e si interroga: «Omissioni, bugie o cantonate?».
Il riferimento è alle affermazioni dell’azienda sulla questione-polveri. «La Cementirossi lamenta un ingiustificato allarmismo», sostiene il comitato, che si riunisce il lunedì alle 21 in biblioteca a FUMANE; «quando i dirigenti della Cementirossi parlano delle materie prime non pericolose provenienti da altre attività umane, attualmente smaltite nello stabilimento, citano solo scaglie di laminazione e gessi, mentre non vengono citate le 80 mila tonnellate annue di ceneri pesanti, l’11 per cento a livello nazionale, che rappresentano, secondo i dati forniti dallo stesso stabilimento, la quantità massima autorizzata il che significa: purtroppo per ora non se ne può utilizzare di più».
In termini percentuali, continua il comitato, «tale omissione riguarda il 71 per cento dei rifiuti utilizzati, mentre si indicano 8.800 tonnellate all’anno di scaglie di laminazione e 28 mila tonnellate di gessi. Il trattamento termico a cui sono sottoposti i rifiuti non può eliminare i metalli presenti ma l’incenerimento, a causa delle complesse reazioni che avvengono durante la combustione, li trasforma in forma chimica più tossica o più facilmente biodisponibile per organismi viventi che ne venissero a contatto in quanto nelle ceneri pesanti vi possono essere sostanze quali le diossine, gli idrocarburi policiclici, i metalli.
Tali ceneri pesanti vengono, nel processo di lavorazione, portate ulteriormente a 1400 gradi. Perché questa dimenticanza?», si chiede FUMANE Futura. «Forse perchè non bisogna far sapere che le ceneri contengono zinco, rame, piombo, cromo, nichel, vanadio, cobalto, arsenico, cadmio?».
Altro nodo è quello dell’utilizzo della marna: il comitato, che si è scontrato anche con l’amministrazione comunale, fa riferimento al progetto che prevede l’incremento del 16 per cento della produzione. «Non solo si consumerà più marna, ma si mangerà anche la collina di Marezzane, segnalata dal Fai per il valore naturalistico: sono queste le scelte che portano a una "riduzione dell'impatto ambientale"?».
Quanto alle polveri, «la Cementirossi, dopo le affermazioni del sindaco Frapporti, si assolve dalle Pm10, le polveri sottili, citando dati forniti dall’Arpav sull’inquinamento a gennaio dell’aria di FUMANE. La prova d’innocenza», continua il comitato, «sta nel fatto che, nel periodo considerato, gli impianti della cementeria erano fermi e quindi non potevano inquinare, mentre la causa andava ricercata nello stato d’inquinamento della Pianura Padana. Al cementificio chiediamo: sono queste le "evidenze scientifiche" che l’azienda offre ai cittadini? Non si è accorta che in tutto il 2008 non esistono dieci giorni consecutivi con un differenziale tra Verona e FUMANE così pronunciato, e invece questo si verifica proprio in concomitanza con gli impianti fermi? Il che significa: a impianti fermi i dati dicono che l’aria è migliore».
E conclude: «FUMANE Futura conferma la sua disponibilità a dialogare con tutti per approfondire i temi della salute e dello sviluppo del nostro territorio e chiede altrettanta disponibilità a quanti, istituzioni, forze politiche e privati, possano contribuire, su un piano di verità, alla tutela degli interessi collettivi su quelli privati».