Domenica 28 Giugno 2009 PROVINCIA, pagina 23

 

FUMANE. La Provincia autorizza la Cementirossi a usare nella produzione ceneri pesanti, scaglie di laminazione e gessi

Meno marna e più rifiuti
per produrre il cemento

Giancarla Gallo
È un sistema per limitare l’uso di materie prime naturali Comitati all’attacco: «Un disastro annunciato da fermare»
Una fase del ciclo produttivo del cemento all’interno dello stabilimento fumanese ... Il cementificio di Fumane potrà utilizzare ceneri pesanti da inceneritori, scaglie di laminazione e gessi da desolforazione per la produzione del cemento.
Il semaforo verde è arrivato venerdì 26 giugno dal settore Ecologia della Provincia, che ha approvato la procedura di Valutazione di impatto ambientale, concedendo alla Cementirossi la formale autorizzazione per quanto attiene l’utilizzo di rifiuti in sostituzione e ad integrazione delle materie prime naturali (la marna) già impiegate nello stabilimento della valle dei progni.
«Si tratta di materiali non pericolosi», sottolineano i dirigenti dell’azienda, «provenienti da altre attività umane, che vengono sottoposti a un’attenta selezione e testati sotto tutti i punti di vista».
Il via libera è arrivato a pochi giorni dall’insediamento della nuova amministrazione comunale, guidata da Domenico Bianchi, che aveva chiesto di rinviare la conferenza dei servizi sull’argomenti in quanto «il Comune ritiene non siano stati valutati tutti gli elementi per esprimere un giudizio».
La decisione della Provincia ha sollevato le critiche dei due comitati, «Fumane Futura» e «Valpolicella 2000», che contestano l’autorizzazione a inserire in modo stabile nel processo produttivo grandi quantità di rifiuti. «Questa autorizzazione pone le basi perché 80mila tonnellate di ceneri pesanti, 30mila tonnellate di gessi da desolforazione e 12.500 tonnellate di scaglie di laminazione entrino nelle linee di produzione del Cementificio», scrivono in un documento sottoscritto congiuntamente. «A breve arriverà l’autorizzazione vera e propria, quindi porte aperte ai rifiuti. E’ grave che ancora una volta la Provincia, che dovrebbe valutare l’insieme degli impatti, abbia deciso di ignorare la ricaduta sul territorio di tale richiesta. E’ già noto che la qualità dell’aria non è tra le migliori e che in alcune condizioni quella di Fumane è la peggiore della provincia.
Rifiuti al posto di marne e calcari: ciò non migliora certamente tale condizione. La stessa Cementirossi ha ammesso che i propri impianti sono obsoleti, tanto da presentare un progetto di ammodernamento di enormi proporzioni. Malgrado questo, si immettono nell’attuale impianto una valanga di rifiuti».
Per i due comitati non è stato valutato il conseguente aumento di traffico veicolare, nè ciò che comporterà sul territorio della Valpolicella l’utilizzo dei rifiuti. «Dopo la discarica di Ca’ Filissine alle porte della Valpolicella, i rifiuti ora vengono catapultati nel cuore stesso della Valpolicella classica, a Fumane», continua il documento. «Nessuna valutazione sulle pesanti conseguenze che tale decisione comporterà, in termini di ambiente e di immagine, per il comparto vitivinicolo. Molto probabilmente la scelta non sarà particolarmente apprezzata dal mercato europeo e nordamericano. Cementificio e vigneti non possono convivere. Rifiuti e vino sono l’antitesi.
«Evidentemente la Provincia ritiene questi elementi irrilevanti. Tutto questo mentre l’azienda può funzionare tranquillamente senza contrattura occupazionale, anche senza rifiuti. Non ci resta, oltre che organizzare le opportune azioni di contrasto, che fare un appello al nuovo presidente della Provincia per fermare tale disastro annunciato», concludono i due comitati.

«Non sono
pericolosi e si riutilizzano»

E’ un traguardo importante, per la Cementirossi, l’approvazione della Valutazione di impatto ambientale relativa all’impiego delle ceneri derivate dagli inceneritori, delle scaglie di laminazione dell’industria siderurgica e dei gessi da desolforazione prodotti dalle centrali termoelettriche. «Tali materiali, che non sono pericolosi», precisano i dirigenti dell’azienda, «vengono riutilizzati al posto e ad integrazione delle materie prime naturali che quindi vengono risparmiate. Ciò nel rispetto del principio dello sviluppo sostenibile e seguendo le indicazioni della normativa europea e nazionale sul sistema migliore di gestire i rifiuti, che si basa sul principio del riutilizzo dei materiali senza mandarli in discarica». Con l’autorizzazione, la Provincia ha imposto a Cementirossi alcune prescrizioni. In particolare: l’obbligo di inviare all’Arpav i dati sulle emissioni in modalità continua, e l’obbligo di mantenere la media mensile di emissioni di ossidi di azoto (NOx) al di sotto dei 1.200 milligrammi per metro cubo, con un limite di 1.500. L’attuale autorizzazione prevede 1.650 mg.G.G.