|
FUMANE. La Provincia autorizza la Cementirossi a usare nella produzione
ceneri pesanti, scaglie di laminazione e gessi
Meno marna e più rifiuti
per produrre il cemento
Giancarla Gallo
È un sistema per limitare l’uso di materie prime naturali Comitati
all’attacco: «Un disastro annunciato da fermare»
Una fase del ciclo produttivo del cemento all’interno dello stabilimento
fumanese ... Il cementificio di Fumane potrà utilizzare ceneri pesanti da
inceneritori, scaglie di laminazione e gessi da desolforazione per la
produzione del cemento.
Il semaforo verde è arrivato venerdì 26 giugno dal settore Ecologia della
Provincia, che ha approvato la procedura di Valutazione di impatto
ambientale, concedendo alla Cementirossi la formale autorizzazione per
quanto attiene l’utilizzo di rifiuti in sostituzione e ad integrazione
delle materie prime naturali (la marna) già impiegate nello stabilimento
della valle dei progni.
«Si tratta di materiali non pericolosi», sottolineano i dirigenti
dell’azienda, «provenienti da altre attività umane, che vengono sottoposti
a un’attenta selezione e testati sotto tutti i punti di vista».
Il via libera è arrivato a pochi giorni dall’insediamento della nuova
amministrazione comunale, guidata da Domenico Bianchi, che aveva chiesto
di rinviare la conferenza dei servizi sull’argomenti in quanto «il Comune
ritiene non siano stati valutati tutti gli elementi per esprimere un
giudizio».
La decisione della Provincia ha sollevato le critiche dei due comitati,
«Fumane Futura» e «Valpolicella 2000», che contestano l’autorizzazione a
inserire in modo stabile nel processo produttivo grandi quantità di
rifiuti. «Questa autorizzazione pone le basi perché 80mila tonnellate di
ceneri pesanti, 30mila tonnellate di gessi da desolforazione e 12.500
tonnellate di scaglie di laminazione entrino nelle linee di produzione del
Cementificio», scrivono in un documento sottoscritto congiuntamente. «A
breve arriverà l’autorizzazione vera e propria, quindi porte aperte ai
rifiuti. E’ grave che ancora una volta la Provincia, che dovrebbe valutare
l’insieme degli impatti, abbia deciso di ignorare la ricaduta sul
territorio di tale richiesta. E’ già noto che la qualità dell’aria non è
tra le migliori e che in alcune condizioni quella di Fumane è la peggiore
della provincia.
Rifiuti al posto di marne e calcari: ciò non migliora certamente tale
condizione. La stessa Cementirossi ha ammesso che i propri impianti sono
obsoleti, tanto da presentare un progetto di ammodernamento di enormi
proporzioni. Malgrado questo, si immettono nell’attuale impianto una
valanga di rifiuti».
Per i due comitati non è stato valutato il conseguente aumento di traffico
veicolare, nè ciò che comporterà sul territorio della Valpolicella
l’utilizzo dei rifiuti. «Dopo la discarica di Ca’ Filissine alle porte
della Valpolicella, i rifiuti ora vengono catapultati nel cuore stesso
della Valpolicella classica, a Fumane», continua il documento. «Nessuna
valutazione sulle pesanti conseguenze che tale decisione comporterà, in
termini di ambiente e di immagine, per il comparto vitivinicolo. Molto
probabilmente la scelta non sarà particolarmente apprezzata dal mercato
europeo e nordamericano. Cementificio e vigneti non possono convivere.
Rifiuti e vino sono l’antitesi.
«Evidentemente la Provincia ritiene questi elementi irrilevanti. Tutto
questo mentre l’azienda può funzionare tranquillamente senza contrattura
occupazionale, anche senza rifiuti. Non ci resta, oltre che organizzare le
opportune azioni di contrasto, che fare un appello al nuovo presidente
della Provincia per fermare tale disastro annunciato», concludono i due
comitati. «Non sono
pericolosi e si riutilizzano»
E’ un traguardo importante, per la Cementirossi, l’approvazione della
Valutazione di impatto ambientale relativa all’impiego delle ceneri
derivate dagli inceneritori, delle scaglie di laminazione dell’industria
siderurgica e dei gessi da desolforazione prodotti dalle centrali
termoelettriche. «Tali materiali, che non sono pericolosi», precisano i
dirigenti dell’azienda, «vengono riutilizzati al posto e ad integrazione
delle materie prime naturali che quindi vengono risparmiate. Ciò nel
rispetto del principio dello sviluppo sostenibile e seguendo le
indicazioni della normativa europea e nazionale sul sistema migliore di
gestire i rifiuti, che si basa sul principio del riutilizzo dei materiali
senza mandarli in discarica». Con l’autorizzazione, la Provincia ha
imposto a Cementirossi alcune prescrizioni. In particolare: l’obbligo di
inviare all’Arpav i dati sulle emissioni in modalità continua, e l’obbligo
di mantenere la media mensile di emissioni di ossidi di azoto (NOx) al di
sotto dei 1.200 milligrammi per metro cubo, con un limite di 1.500.
L’attuale autorizzazione prevede 1.650 mg.G.G.
|