MARANO. Venturini si appella alla Regione per individuare la discarica
denunciata a Ziviana
Rifiuti sospetti, il sindaco
chiede il telerilevamento
Giancarla Gallo
La localizzazione, all’interno dell’ex area di scavo della Cementirossi
potrebbe essere individuata attraverso il monitoraggio satellitare
Martedì 02 Marzo 2010 PROVINCIA, pagina 24 e-mail print
L’area all’interno della zona mineraria del cementificio dove potrebbero
essere sepolti ... A caccia dei rifiuti sospetti con il telerilevamento:
è quanto ha chiesto alla Regione il primo cittadino di Marano, Simone
Venturini, per individuare la presunta discarica in località Ziviana,
risalente agli anni '80, la cui presenza è stata denunciata nei giorni
scorsi da un dipendente della Cementirossi. La lettera è indirizzata
all'assessore regionale uscente Giancarlo Conta.
«La Regione, mediante l'assessorato all'ambiente, ha avviato una vasta
attività di telerilevamento mediante satellite di tutto il territorio
veneto», spiega il sindaco, «e finora ha individuato già circa
cinquecento siti inquinati. Il metodo, che si basa su differenziali di
temperatura e di risposta delle matrici terrose a segnali
elettromagnetici, offre molte indicazioni utili».
Questo progetto di monitoraggio attraverso il telerilevamento era stato
approvato dalla Giunta regionale nell'agosto 2003 e rilanciato nei
giorni scorsi in occasione di un incontro avvenuto a Colognola. Secondo
Venturini, che ha molto a cuore la vicenda che riguarda il territorio
maranese, questo potrebbe essere l'unico strumento valido per
individuare i rifiuti sospetti.
Il direttore dello stabilimento di Fumane, Claudio Marcon, un paio di
settimane fa aveva chiesto l'intervento dell'Arpav e della Provincia, in
seguito alla citata denuncia di un dipendente. Né il nome del
dipendente, né la quantità o qualità di questi rifiuti sono stati resi
noti. I rifiuti sarebbero stati interrati nel cantiere di Ziviana,
quando era ancora aperto. La zona ora è coperta da un boschetto di
alberi d’alto fusto. L’area interessata, molto ricca di falde acquifere,
dovrebbe essere quella in fondo alla valletta, in quanto la collina
vicina è stata piantumata successivamente, e non riportava tracce di
movimenti di terra o rifiuti, a detta degli operatori Cogev, che hanno
effettuato il rimboschimento.
Tutta la vicenda, che ora è in mano alla Procura, su richiesta dello
stesso sindaco di Marano, ha molti contorni oscuri, soprattutto per il
fatto che la denuncia è stata fatta dal dipendente dopo decenni. «Ho
chiesto all'assessore regionale Conta se il metodo di telerilevamento
abbia individuato elementi di interesse anche in località Ziviana, che
si trova all'interno dell'area mineraria monte Noroni, esaurita nello
scavo e in corso di naturalizzazione quasi completata.
«Chiedo che venga rilevata la zona in maniera attenta e di relazionare
all'Ufficio tecnico di Marano nel caso vi fossero zone inquinate e
precisamente dove, in modo da poter intervenire immediatamente alla
rimozione di questi rifiuti non meglio identificati. Spero anche»,
conclude Venturini, «che la Procura faccia luce sulla vicenda,
ricercando i responsabili».
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