FUMANE. Viabilità in Valpolicella
Tangenziale ovest
I sindaci vanno
a caccia di firme
Giancarla Gallo
Bianchi: «È necessario inserire il progetto nel Piano provinciale»
Giovedì 04 Marzo 2010 PROVINCIA, pagina 27 e-mail print Una raccolta di
firme tra tutti i sindaci della Valpolicella per fare inserire nel Piano
territoriale provinciale di coordinamento (Ptpc) il progetto della
tangenziale ovest di Fumane.
La decisione è stata presa in un recente incontro tra il sindaco di
Fumane, Domenico Bianchi, quello di Marano, Simone Venturini e quello di
Sant'Ambrogio, Nereo Destri. Il progetto era uno dei sei presenti nello
studio di fattibilità «Novaefumane» realizzato da Stradivari di Trieste
, richiesto dalla scorsa amministrazione di Mirco Frapporti, per
risolvere il problema della viabilità e del traffico pesante del
cementificio, che passa in mezzo al paese di Fumane.
La scorsa amministrazione aveva individuato come fattibile la
sistemazione del viale Verona, via di accesso al paese, con la
realizzazione di una rotonda e lo spostamento della fatiscente scuola
elementare, mentre aveva escluso questo progetto in quanto troppo
costoso (41 milioni di euro) e troppo impattante. Il progetto della
tangenziale ovest, lunga complessivamente 2.950 metri, fa correre la
strada a mezza costa attraversando la Valle del Lena e l'anfiteatro di
San Micheletto, prevedendo una galleria di 900 metri e un tratto in
tricea per 400 metri oltre a rotonde e innesti. In pratica, sopra
Mazzurega, la tangenziale si staglierebbe tagliando la collina dove c'è
il Santuario La Salette. «Abbiamo ritenuto che fosse necessario inserire
nella programmazione del piano provinciale questa strada camionabile che
toglie quasi tutto il traffico dal centro di Fumane, almeno l'80 per
cento, e si aggancia a un tratto di una bretella già prevista dalla
Provincia», spiega il sindaco di Fumane, Domenico Bianchi, che sta
ultimando la raccolta di firme.
«Nello stesso tempo, la strada servirebbe il settore delle cave, in
quanto collega la Lessinia fino alla superstrada e poi all'autostrada, e
quindi convoglierebbe tutto il traffico pesante che scende dalla
montagna, quello del marmo e quello del cementificio».
Una strada dunque giudicata importante anche nell’ottica dello sviluppo
futuro dei settori di cave, marmo e cementificio. Infatti, una volta che
sarà realizzato il nuovo stabilimento con il forno a cicloni della
Cementirossi, impianto in grado di smaltire i fanghi dei marmi
nell’ordine di circa 600mila tonnellate provenienti dalla provincia di
Verona, un numero elevatissimo di camion rischierà di passare per il
paese se non sarà costruita una viabilità alternativa. «Non appena
raccolte le firme, chiederemo un incontro con il settore della Provincia
competente», conclude. G.G.
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