FUMANE. Un giornalista di Raitre ha raccolto una serie di interviste sul progetto di ampliamento dello stabilimento

Le telecamere di «Report» sul cementificio

In discussione l’attività dell’impianto della Valle dei progni e la vocazione vitivinicola del territorio
Sabato 06 Febbraio 2010 PROVINCIA, pagina 26 e-mail print

La questione del cementificio di Fumane sarà oggetto di un servizio durante la trasmissione di Raitre «Report», in onda a marzo, in data da destinarsi. Per tre giorni il giornalista Luca Chianca ha raccolto le interviste di cittadini, amministratori pubblici locali e provinciali, responsabili dei comitati (Salvalpolicella, Fumane Futura e Valpolicella 2000), per capire come stanno le cose.
«La nostra redazione», spiega Chianca, «ha ricevuto una segnalazione non meglio precisata. Nel servizio verrà focalizzata soprattutto l'anomalia tra un territorio vocato a viticoltura di pregio, paesaggisticamente di rilievo e l'esistenza di un cementificio che è anche un coinceneritore di scarti di lavorazione e rifiuti».
La Cementirossi, lo ricordiamo, ha chiesto di poter ammodernare lo stabilimento nella Valle dei Progni, installando un nuovo forno e una torre alta 103 metri, e di espandere gli scavi della marna sulla collina di Marezzane. Su questo la Regione non si è ancora pronunciata, mentre le valutazioni di impatto ambientale per l'ammodernamento dello stabilimento e l'uso di sostanze da mescolare all'impasto hanno ottenuto le autorizzazioni. «Proprio questo crea una situazione di anomalia in Valpolicella», afferma Lorenzo Albi, di Legambiente di Verona, «e cioè la contraddizione tra un progetto industriale così ampio in un'area agricola, importante a livello mondiale per la sua produzione di vini. Le due cose non sono compatibili. Eppure, anche se gli studi eseguiti dalla Commissione tecnica provinciale Via sottolineano l'impatto ambientale, le autorizzazioni sono state rilasciate lo stesso. Abbiamo presentato un mese fa un ricorso al Tar contro le autorizzazioni rilasciate in barba alle leggi esistenti, la 1497 del 1939 e la 42 del 2004, che impongono il rispetto paesaggistico della Valpolicella. La risposta dovrebbe arrivare tra sei mesi».
Qualcuno aveva ipotizzato la chiusura del cementificio dopo il 2025, data di scadenza della concessione, ma il grande investimento da parte dell'azienda piacentina sull'ammodernamento della struttura presuppone l'autorizzazione a poter scavare a Marezzane.
Per quanto riguarda l'occupazione (attualmente sono un centinaio i dipendenti della Cementirossi) qualcuno suggerisce che si potrebbero riconvertire questi posti di lavoro promuovendo il territorio. Ci sono poi la questione della produzione vitivinicola e il problema delle polveri di cemento, sollevato da produttori e cantine. Il conte Pieralvise Serego Alighieri nell’intervista ha sottolineato la necessità di una maggiore sensibilità su questi temi per la salvaguardia del territorio, scopo a cui tende la richiesta del Parco regionale della Valpolicella.
Il sindaco di Fumane, Domenico Bianchi, ha ribadito: «La nostra preoccupazione maggiore attualmente è la salute degli abitanti di tutta la Valpolicella, per questo sono stati intensificati i controlli delle emissioni; inoltre abbiamo chiesto un tecnico per avere informazioni precise sui rifiuti che entrano nello stabilimento. Il grosso problema da risolvere è quello della viabilità». E conclude: «Per noi c'è compatibilità tra industria e territorio, per questo sono stati dati i pareri favorevoli, però con una serie di condizioni».G.G.