FUMANE. Al via l’atteso studio epidemiologico sulla popolazione per valutare gli effettivi pericoli legati alle emissioni

La qualità dell’aria e la salute
sono al centro dell’indagine

Giancarla Gallo
Venerdì 08 Gennaio 2010 PROVINCIA, pagina 21
Il tabellone sulla facciata del municipio a Fumane coi dati sulle Pm10Prenderà il via nei prossimi giorni a Fumane l'indagine epidemiologica sulla qualità dell'aria e sullo stato di salute degli abitanti della fascia pedemontana veronese. L'indagine era stata richiesta da tempo allo scopo di valutare gli effettivi pericoli legati alle emissioni di polveri nell'aria da parte della Cementirossi. Caldeggiata dalla precedente amministrazione di centrosinistra, faceva parte anche del programma elettorale dello schieramento di centrodestra, guidato da Domenico Bianchi, che ha vinto le elezioni 2009.
L'indagine verrà effettuata attuando un confronto con il comune di Mezzane di Sotto, che presenta le stesse caratteristiche geografiche di Fumane, ma non ha sul suo territorio industrie importanti come il cementificio e l'Exide, che produce batterie per auto. L'indagine è stata promossa dai sindaci dei due paesi, in qualità di autorità sanitarie locali, con la collaborazione delle Ulss 22 e 20 e dell'Arpav, e sarà condotta dall'Università di Verona, con il coordinamento del direttore della sezione di Epidemiologia e Statistica medica, Roberto De Marco.
Si tratta di uno studio sulla popolazione residente nei due comuni, che ha lo scopo di misurare la frequenza di alcune malattie, specialmente del sistema respiratorio, per capire come queste malattie si correlino alla qualità dell'aria. Il progetto è gia stato presentato al Comitato etico della Provincia di Verona lo scorso luglio ed è stato approvato in settembre. L'indagine, oltre a valutare quanto l'inquinamento ambientale possa influenzare la salute degli abitanti, darà l'opportunità di confrontare la frequenza dei sintomi riportati dai cittadini dei due comuni con quella riferita dagli oltre settemila veronesi che, negli ultimi due anni, hanno partecipato a un'indagine simile.
«Come amministrazione abbiamo sollecitato tutta una serie di incontri tra le parti per avviare questa indagine il più presto possibile», spiega il sindaco di Fumane, Domenico Bianchi. «L'atmosfera di preoccupazione da parte della popolazione fumanese era tangibile da tempo e continuavano a giungerci richieste di chiarimenti in merito. Al riguardo ci stiamo muovendo per far pubblicare quotidianamente sul cartellone luminoso che si trova sulla facciata del municipio anche altri dati, oltre a quelli delle polveri, come l'ossido di azoto. Inoltre», continua Bianchi, «vogliamo maggiore trasparenza e tempestività nella comunicazione dei valori in municipio, per avere la situazione costantemente sotto controllo. Quella di Fumane è una situazione delicata, che va monitorata».
Saranno interessate le fasce di età tra i 20 e i 75 anni e i genitori dei bambini dai 3 ai 14 anni. A tutti verrà proposto un questionario. «La collaborazione dei cittadini sarà decisiva per il successo», spiega il dottor Roberto De Marco, «saranno analizzati anche i dati sulle prestazioni sanitarie degli ultimi dieci anni nei due comuni, come ricoveri, uso di farmaci e visite ambulatoriali».
Gianstefano Blengio, direttore del Servizio di igiene e sanità pubblica e di Epidemiologia dell'Ulss 22, sottolinea che è la prima volta che viene svolta un'indagine così ampia, mentre Massimo Valsecchi, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 20 di Verona, aggiunge: «Questo studio permetterà di avere un quadro comparativo dello stato di salute degli abitanti, anche in quelle aree che di solito non vengono studiate, e fornirà indicazioni per capire se e dove indirizzare eventuali interventi di prevenzione».
Francesca Predicatori, dirigente dell'Unità operativa agenti fisici dell'Arpav di Verona, riferisce che sono previste specifiche campagne di monitoraggio della qualità dell'aria per valutare collegamenti tra gli inquinanti e la salute dei cittadini. Oltre alle istituzioni sanitarie, all'indagine - che durerà circa due anni - collaboreranno anche i medici di medicina generale e i pediatri di Fumane e di Mezzane, che si sono già incontrati per mettere a punto le modalità di coinvolgimento dei pazienti.