FUMANE e MARANO. Dopo il sì della commissione regionale «Via», gli
ambientalisti annunciano battaglia su Marezzane
Cementificio, prossime tappe ministero e Soprintendenza
Giancarla Gallo
Todesco attacca: «Non ci sono tutte le autorizzazioni e non è ancora
detta l’ultima parola» Bianchi: «Ho chiesto verifiche»
Giovedì 10 Giugno 2010PROVINCIA,pagina 23e-mailprint
«La Cementirossi? Non ha tutte le autorizzazioni per realizzare il nuovo
impianto». Daniele Todesco, presidente dell’associazione Valpolicella
2000, risponde così al sindaco di Marano, Simone Venturini, il giorno
l’approvazione, da parte della commissione regionale, della valutazione
di impatto ambientale del progetto di espansione degli scavi del
cementificio di Fumane nell’area di Marezzane.
«La Provincia», precisa Todesco, «ha espresso solo un parere di
compatibilità ambientale su quel progetto, mancano il parere vincolante
della Soprintendenza, tutto il piano viabilità, l’ autorizzazione
integrata ambientale e c’è un ricorso al Tar che verrà discusso a
novembre. Infine, manca la licenza edilizia. E non è detta l’ultima
parola nemmeno su Marezzane: mancano ancora i pareri di ministero
dell’Ambiente e Soprintendenza».
Secondo Todesco, con la decisione di martedì, «il mondo politico ha
voluto scaricare la responsabilità sulla Soprintendenza». Marezzane,
sottolinea ancora, «rappresenta una sorta di unicità in quanto la parte
a nord si trova dentro il Parco della Lessinia, la strada fa da confine,
ma tutta la zona rientra anche nel futuro Parco regionale della
Valpolicella. Quindi Marezzane farebbe parte contemporaneamente di due
parchi».
«Di fatto non c’è nessuna vittoria», è il parere di Todesco, «questa è
una sconfitta, soprattutto per il territorio, e le numerose telefonate
di indignazione che ci sono giunte lo fanno chiaramente capire».
«Il Comune di Fumane si sta attivando per valorizzare la Grotta di
Fumane come patrimonio dell’Unesco, ma cosa faranno vedere ai turisti?
Il panorama sugli scavi di Marezzane?», si chiede ancora il presidente
di Valpolicella 2000. Inoltre sta prendendo piede l’idea di partecipare
al prossimo «Vinitaly» con lo slogan «Marezzane for ever for all» come
rivendicazione simbolica anche per altre aree produttive problematiche,
come quella del Chianti.
Tutte le speranze degli ambientalisti sono ora puntate sul presidente
della Regione, Luca Zaia, frequentatore della Valpolicella e amante dei
suoi prodotti. «Nessun posto di lavoro era a rischio» conclude Todesco.
«Il giochetto di richiamare la crisi e di porre avanti lo spettro di
disastri occupazionali si scontra contro una serie di dati di fatto: la
cementeria anche senza Marezzane ha oltre dieci anni di attività
assicurata, nessuna azienda ha davanti a sè una prospettiva economica
così lunga».
Per parte sua il sindaco di Fumane, Domenico Bianchi, difende le scelte
del Comune: «Sembra che io non mi sia mai interessato di nulla e avrei
preso sottogamba anche il problema dei rifiuti interrati. Non è così e
lo confermano le lettere inviate anche alla Cementirossi, in cui
sollecito accertamenti, verifiche, dati. Ho richiesto quali indagini
eseguire per verificare cosa è successo in passato e di che rifiuti si
tratti. Presto è in programma un’altra conferenza di servizi: ci
auguriamo di avere maggiori informazioni». |
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«A Monte Noroni i lavori di riassetto stanno dando ottimi
risultati»
Giovedì 10 Giugno 2010PROVINCIA,pagina 23e-mailprint
Quasi al termine il recupero dell’ex cantiere minerario Ziviana Proprio
ieri si è svolto l’annuale sopralluogo per valutare lo stato di
avanzamento dei lavori di riassetto e coltivazione nella miniera Monte
Noroni. Erano presenti amministratori e tecnici di Marano e Fumane e
dirigenti della Cementirossi.
«L’ottimo risultato che sta conseguendo il recupero ambientale degli
ex-cantieri minerari Santoccio e Ziviana è la concreta dimostrazione che
l’attività di escavazione può essere ben compatibile con l’ambiente
purchè ci si sappia inserire coerentemente nelle sue dinamiche evolutive
naturali», spiega Raffaele Barbetta che ha stilato la relazione in
qualità di responsabile dei lavori di recupero ambientale per la
Cementirossi.
«Gli ex-cantieri stanno rapidamente diventando l’ecosistema con la più
grande biodiversità di tutta la bassa Valpolicella. Ricordo», prosegue,
«che la valutazione della biodiversità è quantitativa, cioè si basa sul
numero di specie presenti in un ecosistema. Ciò dovrebbe indurre anche
ad una più corretta considerazione del progetto di coltivazione del
cantiere Marezzane: le espressioni catastrofistiche spesso utilizzate
dagli ambientalisti come"il nostro futuro in polvere" o "distruzione del
territorio" non hanno alcuna ragione di essere perché, semplicemente,
non corrispondono a verità».
Per quanto riguarda la tecnica che verrà usata nell’escavazione di
Marezzane, si parla di «splateamento» cioè partendo dall’alto e con il
recupero quasi contemporaneo allo scavo. Se non venisse data
autorizzazione di estrarre la marna a Marezzane, la Cementirossi
continuerebbe il cantiere di Barbiaghe e Ziviana-La valle sotto la
frazione di Purano. Il ripristino di questa area è cominciato nel 2009 e
verrà ultimato nel 2012 con la realizzazione di un parco naturalistico
didattico a funzione pubblica.G.G. |