FUMANE e MARANO. Il vicepresidente della Provincia e assessore
all’ambiente: «Non ci sono elementi per osteggiare l’ammodernamento»
Il cementificio? «Timori infondati»
Giorgia Cozzolino
Venturi (Lega nord): «Molta confusione e tanti capricci, la tecnologia
abbatterà consumi ed emissioni»
Domenica 13 Giugno 2010PROVINCIA,pagina 27
«Sul cementificio di Fumane molta confusione e tanti capricci». Così
Fabio Venturi, vice presidente e assessore all'ambiente della Provincia,
definisce le proteste di ambientalisti e comitati dopo l'approvazione,
da parte della commissione regionale, della Valutazione di impatto
ambientale (Via) del progetto di espansione degli scavi del cementificio
nell'area di Marezzane. Scavi che garantiranno materia prima per il
funzionamento dell'impianto della Cementirossi di Fumane che, nel 2008,
si è vista approvare dalla Provincia il progetto di ammodernamento della
fabbrica, anche questo oggetto di critiche da parte delle associazioni.
Fino ad oggi la Lega nord non si è mai espressa ufficialmente
sull'argomento, ma il giovane assessore inverte la tendenza e dice: «In
principio ero molto perplesso, ma poi ho visitato l'azienda, ho studiato
le carte e i progetti e mi sono convinto che non ci sono elementi per
osteggiare una simile iniziativa, anzi credo che le critiche siano dei
capricci».
Venturi sostiene che l'approvazione da parte della Regione dello
sfruttamento minerario di Marezzane consentirà all'azienda di «avere
materia prima fino al 2033, mentre allo stato attuale le scorte
potrebbero finire già entro il prossimo anno. Questo significherebbe far
chiudere una realtà che conta 100 dipendenti e 150 nell’indotto e, in un
momento economico così delicato, non mi sembra il caso».
Un dato, quello fornito dall'assessore, che contrasta con quello
divulgato dai responsabili dell'associazione Valpolicella 2000 che
riferisce di «dieci anni attività assicurata anche senza Marezzane».
Ma Venturi è certo di quel che afferma e sulla questione è pronto a
«metterci la faccia». Infatti aggiunge: «I timori degli ambientalisti
sull'intervento all'impianto sono poi infondati perché l'ammodernamento
approvato dalla Provincia consentirà di ridurre i consumi di energia e
di acqua passando da due linee di produzione a una molto più efficiente
e con minor impatto».
E prosegue: «Anche le polemiche emerse durante la trasmissione tv Report
sono strumentali: se la preoccupazione è la torre alta 100 metri, c'è da
dire che questa sarà nascosta dietro alla collina e che l'azienda si è
già detta disponibile a fare delle modifiche e delle riduzioni».
Il via libera all'ammodernamento dell'impianto è inoltre sottoposto a
due condizioni: alla realizzazione da parte della Cementirossi di alcune
opere pubbliche in favore del Comune di Fumane e al benestare della
Soprintendenza ai beni ambientali. Ente, che secondo Venturi, non avrà
problemi a trovare la soluzione più adatta con l'azienda: «L'unico
pericolo che si corre è quello dell'impatto visivo che però, per come
stanno le cose, è discutibile. Gridare allo scandalo per questo mi
sembra un atteggiamento da radical chic poco calato nella realtà».
E riguardo al previsto aumento di traffico di camion da e per l'azienda
e all’ipotesi di una nuova strada che finirebbe per distruggere pregiati
vigneti? Venturi ha la risposta pronta: «Si parla di un aumento di tre
mezzi pesanti al giorno, vale a dire da 17 a 20 transiti. Non direi che
stravolgerà la viabilità. Inoltre, la nuova strada, così come mi è stata
presentata, è troppo costosa e poco utile quindi dubito che si farà. E
non è nel progetto come opera di compensazione».
E conclude: «Anche io avevo molti dubbi, devo essere onesto, ma mi sono
ricreduto. Il vero rischio di inquinamento c'è adesso con un’azienda il
cui ultimo intervento risale agli anni Settanta. Una tecnologia moderna
abbatterà consumi ed emissioni». |
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Taglio netto ad anidridi, ossidi e polveri
Domenica 13 Giugno 2010PROVINCIA,pagina 27e-mailprint
L'ammodernamento progettato dalla Cementirossi e approvato dalla
Provincia due anni fa prevede il passaggio dalle attuali due linee di
cottura, una costruita nel 1962 e l'altra nel 1972, a una sola con una
capacità produttiva annua che passa da 500 a 580mila tonnellate l'anno.
Il vecchio forno Lepol sarà sostituito da un nuovo forno verticale a
cicloni mentre un mulino alla base raccoglierà e ridurrà il materiale in
modo meno rumoroso dell'attuale mulino orizzontale a sfere. L'azienda ha
affidato al Politecnico di Milano una valutazione delle emissioni
calcolando una diminuzione consistente, in ciascuna delle nove località
limitrofe al cementificio, di ossidi di azoto, anidride solforosa e
concentrazioni di polveri. Si parla infatti di una diminuzione media per
ciascun elemento inquinante che va dal 71 per cento per gli ossidi di
azoto al 75 per cento di anidride solforosa, al 90 per cento di polveri.
Lo studio prevede poi un abbattimento dei consumi idrici del 60 per
cento, passando da 126mila metri cubi di acqua a 50mila. Inoltre, un
minor consumo di energia elettrica pari al 22 per cento e di energia
termica per circa il 13 per cento. Tutto questo grazie anche a un
aumento della superficie coperta del 18 per cento che garantisce minore
dispersione delle polveri nell'aria.G.C. |