L'ARENA  del 27 maggio 2010

       

FUMANE. L’unità complessa Via di Palazzo Linetti si è riunita per affermare che per indicare il futuro di Marezzane è necessario altro tempo
Cementificio, la Regione non decide
Giancarla Gallo
«La Soprintendenza e l’ufficio Beni Ambientali hanno richiesto approfondimenti». Incontro rimandato a data da destinarsi
Giovedì 27 Maggio 2010PROVINCIA,pagina 26giornale
Una parte dell’impianto del cementificio Cementirossi di Fumane L’incontro fissato per ieri mattina a Palazzo Linetti, Venezia, negli uffici dell’unità complessa Via regionale per discutere il futuro di Marezzane, si è concluso con un nulla di fatto.
«La Soprintendenza e l’ufficio dei Beni Ambientali hanno richiesto approfondimenti per valutare bene la situazione, quindi l’incontro è stato rimandato in data da destinarsi», avvisa il sindaco di FUMANE, Domenico Bianchi, che aggiunge senza sbilanciarsi: «Mi sembra giusto che debbano essere valutate attentamente tutte le problematiche in essere sullo scavo a Marezzane, da cui dipende il futuro dell’azienda e dell’attività estrattiva nell’oasi dentro il Parco della Lessinia».
Di poche parole anche il commento del presidente della Comunità Montana, Claudio Melotti: «La situazione è molto delicata e seria. Stiamo cercando di capire se c’è una via d’uscita nel rispetto del Parco e del territorio. Vedremo il prosieguo e, in base a quello, che passi fare».
Del resto la posizione del Parco negli ultimi anni è chiara: il vecchio ricorso, che poteva chiudersi per disinteresse, invece verrà portato avanti grazie all’atto firmato dallo stesso Melotti di recente.
Silenzio anche alla Cementirossi; non essendo stata presa alcuna decisione in merito all’ampliamento ed essendo slittata la discussione ad altra data, la dirigenza dell’azienda preferisce infatti non esprimersi.
Ma lo slittamento dell’analisi e della decisione regionale in merito alla Valutazione di impatto ambientale sullo scavo di Marezzane per l’estrazione della marna suona sospetta alle associazioni Valpolicella 2000 e FUMANE Futura, che in un comunicato affermano: «Quanto prima la Commissione prenda una posizione decisa contro il progetto e la Giunta Zaia coerentemente porti avanti le ragioni del territorio, di questo territorio unico che si chiama Valpolicella».
«Il lungo tempo trascorso dalla presentazione dello studio per la Via nell’ottobre 2008 non è dovuto alla burocrazia regionale, ma all’ampia lacunosità del progetto iniziale», si legge nel comunicato che attacca i sindaci dei due comuni di FUMANE e Marano. «Riteniamo che la posizione della Cementirossi non avrebbe nessuna possibilità di essere accolta senza la sponsorizzazione diretta da parte degli amministratori dei due Comuni interessati».
«In particolare», prosegue il documento, «il sindaco di FUMANE, Domenico Bianchi, persevera in un finto gioco di ambiguità, quando invece è evidente il sempre più aperto schieramento con l’azienda a prescindere dalle falsità che questa racconta e dalle ricadute sulla salute della popolazione. Esattamente un anno fa, in piena campagna elettorale, andava promettendo referendum e sconfessione della convenzione con Cementirossi. Non solo non ha fatto nulla di quanto promesso, ma addirittura ha stretto nuovi patti con Cementirossi per realizzare i suoi progetti di tangenziali».
Immediata la replica del sindaco di FUMANE, Domenico Bianchi, alle accuse: «Le associazioni dimenticano che c'era già il parere favorevole all'escavazione di Marezzane del consiglio comunale, che risale al 2008. Il consiglio infatti si era espresso favorevolmente, ma con delle prescrizioni limitative recepite poi dalla sottocommissione provinciale addetta. Io non posso far altro che adeguarmi a quanto deliberato dal consiglio comunale. Per quanto riguarda la consultazione popolare, abbiamo già avviato le procedure e le modalità con cui farla, ma entro l'anno la facciamo senz'altro».
[FIRMA]Il comunicato denuncia poi il conflitto di interessi per il primo cittadino di Marano: «Emerge sempre con maggiore chiarezza l’assurda posizione del sindaco Simone Venturini, il quale esplicitamente e a spada tratta ha sposato al causa del cementificio. Per quale motivo, visto che benefici in termini ambientali non vengono apportati nel Comune di Marano, che invece vedrebbe devastato il suo territorio? Riteniamo sia giunta l’ora che sia resa pubblica la sua evidente incompatibilità. L’ingegner Venturini dal maggio 2009 non è più solo un dipendente della Technital Spa, una delle più grandi società di infrastrutture italiane, ma è entrato nel consiglio di amministrazione della società. Sia la Technital che la Cementirossi sono soci dell’ associazione temporanea di imprese (ATI) Centro padane denominata Stradivaria spa e quindi ci sono interessi di lavoro».
«La nomina di Venturini a consigliere di amministrazione della Technital», prosegue il testo, «è stata tenuta nascosta agli elettori di Marano malgrado sia avvenuta prima delle elezioni della primavera scorsa. Qualunque sindaco nella sua situazione quanto meno si asterrebbe da giudizi. Riteniamo che sia giunta l’ora che la commissione si sottragga alle pressioni dell’azienda e valuti a tutto tondo le ricadute di un tale intervento».
Il sindaco di Marano, Simone Venturini, preferisce il silenzio. Risponde infastidito alle domande sul cementificio, affermando di non aver nulla da dire in proposito: «Ci sono cose più importanti di questa di cui parlare», conclude lapidario.

 

«Va fatta luce sulle discariche»
Giovedì 27 Maggio 2010PROVINCIA,pagina 26
Valpolicella 2000 e Fumane Futura hanno inviato al presidente della Regione, Luca Zaia, alla Direzione geologia e attività estrattive, al presidente della Commissione regionale Via, Silvano Vernizzi una lettera su tre discariche nella concessione mineraria Monte Noroni. «Abbiamo fondati motivi per ritenere che la Regione, responsabile del rilascio della concessione mineraria e chiamata ad esprimersi sullo Studio di impatto ambientale presentato da Cementirossi per scavare a Marezzane, non sia adeguatamente informata sulle presunte discariche segnalate all’interno della proprietà di Cementirossi. Sono tre, indurrebbero a pensare che l’utilizzo della miniera Monte Noroni per seppellire rifiuti sia un fatto ripetuto e non occasionale».
La prima discarica: località Ziviana è quella segnalata il 17 febbraio dal direttore Claudio Marcon; la seconda è del 19 aprile; la terza si riferisce a un fatto del 17 febbraio ’94, riferito da autotrasportatori. Si legge ancora: «L’Azienda si è sempre dichiarata all’oscuro in quanto i fatti risalirebbero al tempo della precedente proprietà. Ma il fatto che l’acquisto della cementeria sia avvenuto tramite fusione per incorporazione, rende l’affermazione non sostenibile». G.G.