|
fumane. Legambiente, Valpolicella 2000 e fumane Futura chiedono conto dei
carotaggi Arpav a Ziviana e Gardelin
«Ora Cementirossi faccia luce
sulle vecchie discariche»
Giancarla Gallo
Le tre associazioni invitano l'azienda a pensare ad uno sviluppo alternativo e
ricordano la battaglia per evitare gli scavi nell'area naturalistica di
Marezzane
giornale e-mail print Martedì 08 Marzo 2011 PROVINCIA, pagina 26
Uno scorcio del cementificio di Fumane, il cui progetto di ampliamento è stato
fermato dal TarLegambiente, l'associazione Valpolicella 2000 e il comitato
fumane Futura vogliono vederci chiaro sulle discariche e sullo smaltimento
rifiuti da parte della Cementirossi e sono pronti a ricorrere alla Procura della
Repubblica. Questo il dato più importante emerso nell'incontro organizzato dalle
tre associazioni ambientaliste, dopo la sentenza del Tar del primo marzo, che ha
annullato tutte le delibere della Provincia per l'uso di rifiuti da mescolare al
cemento e bocciato l'ampliamento dello stabilimento.
Proprio in questi giorni si stanno effettuando carotaggi e analisi del terreno
da parte di Arpav in due località, Ziviana e Gardelin, sotto Marano l'una e
sotto fumane l'altra, dove ci sono i cantieri della Cementirossi. In queste
località, secondo la dichiarazione rilasciata l'anno scorso da un dipendente
della cementeria, sarebbero state versate nel terreno tonnellate di ossidi di
ferro una ventina di anni fa, che avevano l'aspetto di polvere finissima.
Qualcosa come 300 camion di rifiuti pericolosi. «C'è un'omertà esagerata sul
tema delle discariche», ha detto Lorenzo Albi, presidente di Legambiente Verona,
«Cementirossi non può pensare di sottrarsi alle sue responsabilità».
«Si deve fare chiarezza su tutto il sistema di discariche tra gli anni '80 e '90
coperto dal silenzio, è difficile fare controlli», ha detto Daniele Todesco,
presidente di Valpolicella 2000. In conferenza sono state riportate voci di
cittadini che di recente hanno visto diversi camion che versavano terra sulle
aree interessate dai carotaggi. Intanto ci sono ancora in ballo tre ricorsi
contro il cementificio: uno contro gli scavi a Marezzane presentato da Wwf,
Comunità montana e Valpolicella 2000 e gli altri due che riguardano incongruenze
sugli scavi degli altri cantieri.
Gli obiettivi che si pongono gli ambientalisti sono chiari. «Che il cemento sia
fatto di solo cemento, senza mescolare rifiuti, specialmente le ceneri degli
inceneritori, che non si sa cosa contengono e non vengono controllate», spiega
Todesco, «inoltre che non si aprano nuovi cantieri di scavo, come a Marezzane.
Nel caso la Soprintendenza dovesse dare l'autorizzazione alla devastazione
ambientale di Marezzane, una delle più belle zone paesaggistiche nel Parco della
Lessinia sopra la Grotta di fumane, o per tacito assenso, faremo altri ricorsi.
Non abbiamo intenzione di fermarci. Ringraziamo lo studio legale Maurizio
Sartori e in particolare all'avvocato Riccardo Franco, che ci hanno seguito con
entusiasmo in questa lotta». Su Marezzane è intervenuto anche Paolo Groppo di
Valpolicella 2000: «Marezzane fa parte dell'ampliamento dell'attività della
Cementirossi, frammentata in tre piccoli progetti, che di fatto è uno solo. In
tutto c'è, come rileva la sentenza, una palese incongruità tra le risultanze
istruttorie e la determinazione finale: i comuni e la Provincia hanno rilevato
le criticità, ma hanno dato parere positivo lo stesso. Ci sono aspetti storici e
culturali, come gli scavi archeologici del tempio di Minerva o la bella
chiesetta di Santa Maria Valverde che verrebbero drasticamente compromesse dalla
torre alta 103 metri».
Proprio questa enorme torre per il nuovo forno, unica nel suo genere, è stata
ritenuta dal giudice del Tar inaccettabile per la Valpolicella. «Ovviamente
aspettiamo che Cementirossi proponga un piano B: l'azienda, che ha le
autorizzazioni fino al 2025, deve rivedere i suoi progetti di permanenza in
Valpolicella», ha aggiunto Todesco, «se non può rilanciare la produzione, se non
può scavare Marezzane, cosa intende fare?». La sentenza del Tar, insomma, apre
nuovi scenari. «L'ammodernamento è stato dichiarato incompatibile con la
Valpolicella, non è possibile usare rifiuti, non si può pensare ad ampliamenti
se prima non si sistema il problema della viabilità a fumane», ha detto Albi,
«il paesaggio, tutelato dall'articolo 9 della Costituzione, è tornato ad essere
al centro delle valutazioni in questa sentenza di rilevanza storica».
Riccardo Anoato di fumane Futura ha sottolineato: «C'è la necessità di spingere
le amministrazioni a una differente progettualità nei confronti della salute dei
cittadini e dell'ambiente, in un momento in cui la Valpolicella sta andando
verso l'agricoltura biologica. Bisogna proporre un nuovo modello di sviluppo». I
prossimi appuntamenti sono previsti per il 26 marzo al teatro di San Pietro in
Cariano con «Artisti per Marezzane» e in maggio con «Marezzane non si tocca», la
marcia pacifica.
|