FUMANE - MARANO. Questione cementificio: Fumane Futura e
Valpolicella 2000 rilanciano
Discariche a Ziviana
al via l'analisi dei terreni
Giancarla Gallo
«Le indagini elettriche e sismiche hanno evidenziato gravi anomalie»
Cementirossi: «Abbiamo sollevato noi il caso, vogliamo far
chiarezza»
e-mail print Domenica 09 Gennaio 2011 PROVINCIA, pagina 24
Le analisi dei terreni a Ziviana si faranno. Lo assicura il sindaco
di Fumane, Domenico Bianchi, rispondendo in tal modo alla presa di
posizione delle associazioni Fumane Futura e Valpolicella 2000, che
hanno riportato alla ribalta il problema della presenza di
discariche di materiali sospetti nei vecchi cantieri del
cementificio. «A che punto è l'indagine geofisica sul terreno, visto
che la presenza delle discariche è ormai certa», si chiedono le
associazioni, che un anno fa presero posizione dopo che la
Cementirossi aveva segnalato il problema, emerso dalle dichiarazioni
di un dipendente, che aveva parlato di polveri finissime sotterrate
nella zona di Ziviana 25 anni prima.
«Le indagini elettriche e sismiche hanno individuato gravi anomalie
negli strati di terreno sottostante, rilevando enormi aree di
materiale estraneo alla naturale conformazione del terreno»,
spiegano i responsabili delle associazioni. «Di fronte a tale grave
sospetto, Cementirossi ha affermato più volte di non sapere nulla e
ha rimandato eventuali responsabilità alla precedente gestione della
Cementi Verona Spa. Cementirossi non potrà però sottrarsi alla
propria responsabilità poiché Cementi Verona Spa è stata incorporata
nel 1993 per fusione da Cementirossi e quindi ne ha assunto tutti
gli oneri».
Gli ambientalisti ricordano come il 27 febbraio 1994 i giornali
avessero riportato la notizia della presenza di 30 mila quintali di
ossidi di ferro nel cantiere. «Cementirossi è subentrata nella
gestione dal 1 gennaio 1994. Ne consegue che non poteva non sapere».
Secondo le associazioni, il silenzio su possibili discariche avrebbe
favorito il sì alla concessione mineraria del 1998 e da parte di
Cementirossi ci sarebbe stata una «voluta negligenza» per «coprire i
“propri scheletri nell'armadio”» e «non ostacolare il rilascio della
nuova concessione».
E aggiungono: «Non si capisce però come il Distretto Minerario di
Padova, che esercitava compiti di polizia, non abbia approfondito la
questione. Come pure suscita perplessità il fatto che i sindaci
dell'epoca non siano intervenuti a tutela della salute pubblica e
come i sindaci di oggi abbiano omesso di trasmettere la segnalazione
e l'esposto alla Direzione attività estrattive della Regione
responsabile della concessione». Il riferimento è alla collina di
Marezzane, sulla quale la Soprintendenza dovrà a breve esprimere un
parere sulla richiesta di Cementirossi di creare una nuova miniera.
«Il ritardo con cui vengono svolte le indagini», secondo le
associazioni, «e l'evidente atteggiamento dei sindaci che
minimizzano il problema fanno ritenere che ancora una volta
Cementirossi stia usando il silenzio per non compromettere l'iter
autorizzativo».
A queste accuse il sindaco Domenico Bianchi risponde assicurando che
si sono svolte delle conferenze di servizi a cui hanno partecipato
la Provincia, il Servizio Forestale Regionale, l'Arpav oltre che le
amministrazioni comunali coinvolte, Fumane e Marano, e i
rappresentanti della Cementirossi. A marzo la conferenza di servizi
decise di far eseguire delle indagini geofisiche preliminari con
tomografie elettriche e sismiche per una prima valutazione non
invasiva. «Il risultato di queste analisi preliminari ha portato la
successiva conferenza dei servizi, convocata il 29 novembre scorso,
a predisporre dei carotaggi in alcuni punti in località Ziviana che
dovrebbero consentire una più accurata valutazione», spiega Bianchi.
«Si dovrebbero estrarre due campioni di materiali per analisi in
contraddittorio. La data delle analisi verrà comunicata 20 giorni
prima dell'effettuazione, appena il tempo lo permetterà. Comunque, è
stato contestualmente deciso che le suddette indagini vengano
effettuate nei primi mesi dell'anno con la supervisione dell'Arpav e
dei tecnici dei Comuni».
Anche l'azienda respinge le accuse: «Cementirossi nel febbraio
scorso, appena avuta la segnalazione dal dipendente su possibili
eventi risalenti agli anni '80, ha denunciato immediatamente quanto
appreso alle autorità competenti in modo da coordinare
congiuntamente quanto necessario ai fini della valutazione della
situazione», sottolinea l'ingegner Giuseppe Fais, direttore tecnico
del cementificio. «Stiamo seguendo con grande attenzione l'iter e
l'avanzamento delle indagini partite a seguito di una nostra
denuncia, volta a fare chiarezza su una presunta discarica
all'interno della concessione mineraria Monte Noroni. Per favorire
la massima celerità nelle operazioni di indagine stiamo fornendo
tutta la collaborazione alle autorità al fine di verificare la reale
composizione del terreno e stabilire eventuali azioni successive».