L'ARENA  del 03 marzo 2011

       

 
 
FUMANE - MARANO. Questione cementificio: Fumane Futura e Valpolicella 2000 rilanciano

Discariche a Ziviana
al via l'analisi dei terreni

Giancarla Gallo
«Le indagini elettriche e sismiche hanno evidenziato gravi anomalie» Cementirossi: «Abbiamo sollevato noi il caso, vogliamo far chiarezza»
e-mail print Domenica 09 Gennaio 2011 PROVINCIA, pagina 24
Le analisi dei terreni a Ziviana si faranno. Lo assicura il sindaco di Fumane, Domenico Bianchi, rispondendo in tal modo alla presa di posizione delle associazioni Fumane Futura e Valpolicella 2000, che hanno riportato alla ribalta il problema della presenza di discariche di materiali sospetti nei vecchi cantieri del cementificio. «A che punto è l'indagine geofisica sul terreno, visto che la presenza delle discariche è ormai certa», si chiedono le associazioni, che un anno fa presero posizione dopo che la Cementirossi aveva segnalato il problema, emerso dalle dichiarazioni di un dipendente, che aveva parlato di polveri finissime sotterrate nella zona di Ziviana 25 anni prima.
«Le indagini elettriche e sismiche hanno individuato gravi anomalie negli strati di terreno sottostante, rilevando enormi aree di materiale estraneo alla naturale conformazione del terreno», spiegano i responsabili delle associazioni. «Di fronte a tale grave sospetto, Cementirossi ha affermato più volte di non sapere nulla e ha rimandato eventuali responsabilità alla precedente gestione della Cementi Verona Spa. Cementirossi non potrà però sottrarsi alla propria responsabilità poiché Cementi Verona Spa è stata incorporata nel 1993 per fusione da Cementirossi e quindi ne ha assunto tutti gli oneri».
Gli ambientalisti ricordano come il 27 febbraio 1994 i giornali avessero riportato la notizia della presenza di 30 mila quintali di ossidi di ferro nel cantiere. «Cementirossi è subentrata nella gestione dal 1 gennaio 1994. Ne consegue che non poteva non sapere».
Secondo le associazioni, il silenzio su possibili discariche avrebbe favorito il sì alla concessione mineraria del 1998 e da parte di Cementirossi ci sarebbe stata una «voluta negligenza» per «coprire i “propri scheletri nell'armadio”» e «non ostacolare il rilascio della nuova concessione».
E aggiungono: «Non si capisce però come il Distretto Minerario di Padova, che esercitava compiti di polizia, non abbia approfondito la questione. Come pure suscita perplessità il fatto che i sindaci dell'epoca non siano intervenuti a tutela della salute pubblica e come i sindaci di oggi abbiano omesso di trasmettere la segnalazione e l'esposto alla Direzione attività estrattive della Regione responsabile della concessione». Il riferimento è alla collina di Marezzane, sulla quale la Soprintendenza dovrà a breve esprimere un parere sulla richiesta di Cementirossi di creare una nuova miniera. «Il ritardo con cui vengono svolte le indagini», secondo le associazioni, «e l'evidente atteggiamento dei sindaci che minimizzano il problema fanno ritenere che ancora una volta Cementirossi stia usando il silenzio per non compromettere l'iter autorizzativo».
A queste accuse il sindaco Domenico Bianchi risponde assicurando che si sono svolte delle conferenze di servizi a cui hanno partecipato la Provincia, il Servizio Forestale Regionale, l'Arpav oltre che le amministrazioni comunali coinvolte, Fumane e Marano, e i rappresentanti della Cementirossi. A marzo la conferenza di servizi decise di far eseguire delle indagini geofisiche preliminari con tomografie elettriche e sismiche per una prima valutazione non invasiva. «Il risultato di queste analisi preliminari ha portato la successiva conferenza dei servizi, convocata il 29 novembre scorso, a predisporre dei carotaggi in alcuni punti in località Ziviana che dovrebbero consentire una più accurata valutazione», spiega Bianchi. «Si dovrebbero estrarre due campioni di materiali per analisi in contraddittorio. La data delle analisi verrà comunicata 20 giorni prima dell'effettuazione, appena il tempo lo permetterà. Comunque, è stato contestualmente deciso che le suddette indagini vengano effettuate nei primi mesi dell'anno con la supervisione dell'Arpav e dei tecnici dei Comuni».
Anche l'azienda respinge le accuse: «Cementirossi nel febbraio scorso, appena avuta la segnalazione dal dipendente su possibili eventi risalenti agli anni '80, ha denunciato immediatamente quanto appreso alle autorità competenti in modo da coordinare congiuntamente quanto necessario ai fini della valutazione della situazione», sottolinea l'ingegner Giuseppe Fais, direttore tecnico del cementificio. «Stiamo seguendo con grande attenzione l'iter e l'avanzamento delle indagini partite a seguito di una nostra denuncia, volta a fare chiarezza su una presunta discarica all'interno della concessione mineraria Monte Noroni. Per favorire la massima celerità nelle operazioni di indagine stiamo fornendo tutta la collaborazione alle autorità al fine di verificare la reale composizione del terreno e stabilire eventuali azioni successive».