FUMANE. I nodi dell'inquinamento al centro del dibattito: biossido di
azoto sorvegliato speciale, ma c'è anche il piombo
Qualità dell'aria sotto la lente
No all'uso di rifiuti nel cemento
Giancarla Gallo
Stop della Provincia: da ottobre la Cementirossi non potrà mescolare
gessi e scarti di fonderia alla marna Nel mirino anche i fitofarmaci
usati in agricoltura
e-mail print Domenica 18 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 32
Il tabellone sulla facciata del municipio coi valori dell´inquinamentoSi
è parlato del futuro della Valpolicella, dei pericoli per la salute,
dell'inquinamento prodotto sia dall'agricoltura che dal cementificio di
Fumane, nella serata organizzata dal Coordinamento dei Viticoltori,
dall'associazione culturale Borghi di Pietra, da Valpolicella 2000 e
Fumane Futura. Eloquente il titolo dell'iniziativa, «Cambiare aria», e
grande partecipazione del pubblico, con la sala consiliare gremita.
Il giornalista Massimo Rossignati, che ha moderato l'incontro, ha
esordito con una notizia-bomba: la Giunta provinciale, giovedì 8
settembre, ha deliberato di non autorizzare più l'uso di rifiuti da
mescolare all'impasto per fare il cemento. Dopo il 30 settembre, quando
scadrà la proroga, la Cementirossi, se vorrà utilizzare scaglie, gessi o
laminati di ferro, dovrà presentare nuove autorizzazioni, che la
Provincia si riserverà di valutare. In pratica l'azienda, non potendo
più mescolare rifiuti (per il cui smaltimento incassava un
corrispettivo), sarà costretta a scavare più marna. Una mazzata, che
arriva nel bel mezzo di una congiuntura economica tutt'altro che rosea.
E' stato però il nodo della qualità dell'aria al centro dell'attenzione.
Paolo Groppo, di Fumane Futura, ha sottolineato la pericolosità del
biossido di azoto, rilevato in quantità superiori a quelle di altre aree
della provincia, compresa Verona (ma pur sempre ben inferiori ai limiti
di legge). «Ipotizzando una diminuzione del 27 per cento di emissioni
del biossido di azoto nel caso venisse approvato l'ammodernamento del
cementificio, i valori rimarrebbero comunque il doppio di quelli della
città», ha sottolineato Groppo mostrando proiezioni dell'Arpav. «Un
risultato irrilevante, che non giustifica l'ampliamento della
Cementirossi in Valpolicella».
Chiara Scamperle, esperta dell'Ulss 22, residente a Fumane, ha
ricordato: «Non vengono effettuate qui indagini valide sulla popolazione
per cui si possano escludere patologie collegate all'inquinamento del
territorio a causa della presenza di un impianto insalubre di prima
classe. Raffronti con altre province ci possono far sospettare e stare
in guardia. Bisogna fare più controlli, un'indagine epidemiologica non è
sufficiente e, soprattutto, si devono prendere misure precauzionali in
relazione alle diossine e al Pcb, con monitoraggi ambientali
continuativi di tutti gli inquinanti».
Quanto inquinano i trattamenti con pesticidi in agricoltura,
specialmente nei vigneti, lo ha sottolineato il professor Giovanni
Beghini, di TerraViva, che ha sottolineato l'importanza del biologico.
Il professor Maurizio Boselli, dell'Università di Verona, ha invece
parlato delle eccellenze delle produzioni enologiche, secondo strategie
e una politica che si deve basare sull'informazione e la formazione
continua. Per questo è importante la realizzazione di un polo
tecnologico della Valpolicella a San Floriano, da sostenere, visti i
tagli della manovra all'agricoltura.
Daniele Todesco, di Valpolicella 2000, si è limitato a invitare tutti i
cittadini a prendere visione del Piano di assetto del territorio di
Fumane, pubblicato sul sito del comune, e a fare proposte o chiedere
spiegazioni. «Il Pat evidenzia le bellezze del territorio, ma prospetta
tante criticità come quello delle cave o il problema della viabilità. E'
importante che ogni cittadino si senta coinvolto e partecipi».
Il vicesindaco di Fumane, Giuseppe Bonazzi, ha promesso che il tabellone
sulla facciata del municipio indicherà anche le date di chiusura e
riapertura dell'attività del cementificio in modo che la popolazione si
possa regolare. «Dall'aumento dei valori del biossido di azoto si può
già capire che, da un paio di giorni, il camino della Cementirossi ha
ripreso a lavorare», ha detto Bonazzi, «per questo teniamo il dato sotto
controllo e abbiamo chiesto all'Arpav rilevazioni quotidiane, perchè
conosciamo la sua pericolosità. I valori sono comunque entro i limiti».
Bonazzi ha toccato anche il nodo-Exide, azienda che sta conoscendo una
fase di crescita: «Dai 30 dipendenti di qualche mese fa è passata a 50.
L'Exide, che costruisce batterie per auto, si è specializzata in un
particolare motore Bmw e ha cavalcato la ripresa. Bisognerebbe quindi
focalizzare l'attenzione anche sulla lavorazione del piombo, presente in
maniera preoccupante, secondo i dati Arpav».
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