L'ARENA  del 28 agosto 2011

       

fumane. Le associazioni ambientaliste sottolineano, dati alla mano, il calo dell'inquinamento

Cementificio in ferie
e ossidi di azoto a picco

Giancarla Gallo
Un invito provocatorio: «Andate alle piscine, è il momento giusto» Bonazzi: «Per questo era auspicabile ammodernare lo stabilimento»
giornale e-mail print Domenica 28 Agosto 2011 PROVINCIA, pagina 31

Le piscine di Fumane vicine al cementificioTorna in primo piano la polemica sul cementificio: a riaccendere la miccia sono il Comitato fumane Futura e l'associazione Valpolicella 2000, che hanno diffuso un comunicato provocatorio rivolto ai cittadini della Valpolicella.
«Invitiamo tutti alle piscine di fumane, è il momento giusto per andarci». Il motivo? Non solo il caldo: «Il cementificio ha chiuso per ferie e manutenzioni il 16 agosto e quindi sono finite le emissioni nocive di polveri, metalli pesanti e soprattutto ossidi di azoto. Ma stop anche al passaggio di camion dalla sede del cementificio, in via Progni, a due passi dalle piscine all'aperto». Le due associazioni sottolineano in particolare il problema, peraltro ben noto, degli ossidi di azoto, «inquinanti particolarmente insidiosi per le attività sportive perchè possono provocare problemi respiratori: mentre dall'1 al 15 agosto, con l'impianto funzionante, gli ossidi di azoto registravano a fumane i valori più alti di tutta la provincia, città compresa, con la chiusura a partire dal 16 agosto, i dati di inquinamento sono crollati ai livelli di Bosco Chiesanuova». I dati dell'Arpav parlano di 99 microgrammi per metro cubo il 3 agosto, saliti poi a 100 l'11 agosto, a 136 il 12, quindi 130 microgrammi il 13 e 108 il 14 agosto (dati comunque largamente entro il valore limite, che è di 200 microgrammi per metro cubo). Si scende a 67 il giorno di Ferragosto per cadere a 13 microgrammi per metro cubo il 16 agosto, giorno di chiusura dello stabilimento. I dati si sono poi stabilizzati attorno ai 20-25 microgrammi fino a fine mese circa, dati poco più alti rispetto a quelli di Bosco Chiesanuova, mentre quelli della città variano tra i 30 e i 90 microgrammi. «E' risaputo che il cementificio produce alte emissioni di ossidi di azoto», precisa il vicesindaco di fumane, Giuseppe Bonazzi, «per questo abbiamo insistito, al nostro insediamento come amministrazione comunale, affinchè questo valore ci venisse comunicato quotidianamente, e lo abbiamo inserito nel monitor sulla facciata del municipio. Così ne seguiamo l'andamento quotidianamente. «Questo è l'unico parametro importante che varia, e indica quando il cementificio è in funzione e quando è fermo, visto che i forni dell'impianto lavorano con alte temperature, a 2.400 gradi. Per questo era auspicabile», sottolinea il vicesindaco di fumane, «l'ammodernamento dello stabilimento, che avrebbe consentito l'abbattimento delle emissioni del 27 per cento». Quando c'è caldo, poi, si aggiungono gli sforamenti dell'ozono, spiega ancora Bonazzi, a causa delle reazioni fotochimiche combinate all'ossigeno presente nel biossido di azoto. Una situazione, in questo caso però, purtroppo frequente in tutti i comuni veronesi e non solo a fumane. Anche Giancarlo Cunego, direttore dell'Arpav, tempo fa aveva sottolineato il problema degli ossidi di azoto, presenti nelle emissioni del cementificio, evidenziandone la pericolosità, ben superiore a quella delle polveri sottili.
Proprio sulla base di questi dati è stato lanciato dagli ambientalisti il provocatorio invito ad andare alle piscine: «Da anni le associazioni denunciano l'assurdità di impianti sportivi all'aperto a poche decine di metri da uno dei più importanti inquinatori veronesi», rimarcano i responsabili di Valpolicella 2000 e del Comitato fumane Futura. «Da sempre sosteniamo ciò che è evidente a tutti, ma ignorato dai più, che un impianto insalubre non è compatibile con le attività sportive del centro di fumane». Valore limite: 200 microgrammi per metro cubo