L'ARENA  del 30 novembre 2011

 

    fumane. Una quota di produzione spostata su Piacenza e Pederobba

Il cementificio lavora
a corrente alternata

Giancarla Gallo
Marcon: «Esigenza temporanea legata all´energia»
giornalee-mailprintmercoledì 30 novembre 2011 PROVINCIA, pagina 25
Alla Cementirossi è stato spento un fornoTraffico dei mezzi pesanti ridotto, un camino che non fuma più, il frantoio della marna meno rumoroso e i dati relativi a polveri sottili e ossidi di azoto che sono migliorati. A fumane tutti si sono accorti che qualcosa era accaduto al cementificio. Dalla settimana scorsa, infatti, è stato spento un forno nello stabilimento della Cementirossi, in via del tutto eccezionale e fino a data da destinarsi, mentre l´altro forno verrà spento probabilmente subito dopo le festività natalizie per un periodo di manutenzione.
In pratica, una parte della produzione del cemento è stata dirottata su Piacenza, la sede storica dell´azienda. La decisione è stata presa dalla direzione della Cementirossi sulla base del fatto che sia Piacenza che Pederobba, nel trevigiano, sono vincolate da contratti con i fornitori di energia elettrica, alcuni dei quali stranieri, a consumare una certa quantità di kilowattora al mese, altrimenti andrebbero incontro a consistenti penali.
Per evitarle, quindi, assicura la direzione dell´azienda di fumane, si è dovuto sacrificare lo stabilimento valpolicellese, che è più piccolo e non ha contratti in essere di questo tipo. «C´è soltanto un´esigenza temporanea di spostare per un breve periodo una piccola quota di produzione, che poi tornerà su fumane, legata alle condizioni di fornitura dell´energia elettrica. Questa decisione non avrà impatti sui dipendenti e neppure sui trasportatori locali, che garantiscono la fornitura del cemento da Piacenza», assicura il direttore dello stabilimento, Claudio Marcon, che tranquillizza i dipendenti: «In tutta la sua storia Cementirossi non è mai ricorsa alla cassa integrazione per nessuno dei suoi dipendenti, neppure per un´ora».
Ma nonostante le rassicurazioni, i rappresentanti sindacali dei lavoratori non nascondono un certo disagio, perchè temono i contraccolpi della crisi a livello nazionale, che ha investito pesantemente il settore dell´edilizia, riducendo i livelli di produzione.
I silos in via dei Progni, spiegano i rappresentanti sindacali, sono pieni di cemento e di clinker e finchè, con le vendite, il livello non si abbasserà non si può procedere con nuova produzione. Per questo un forno è stato fermato. Il resto dipenderà dall´andamento del mercato nei prossimi mesi. La decisione ha ricadute anche sui camionisti, alcuni dei quali sono stati dirottati, come accennato, fino alla fine di marzo su Piacenza, dove la produzione è incentivata dai contratti di fornitura dell´energia elettrica.