FUMANE. Vittima del nuovo episodio di intimidazione Mimmo Conchi
presidente dell´associazione Fumane Futura
Un altro finestrino sfondato
«Ora ci ascolti il prefetto»
Giancarla Gallo
Colpita l´auto sotto casa come già avvenne a gennaio anche a Todesco,
solidarietà di Pd e Sel: «Clima intollerabile»
e-mailprintmercoledì 15 febbraio 2012 PROVINCIA, pagina 30
Una delle ultime manifestazioni organizzate per salvare l´area di
Marezzane dagli scavi| Il ... Ennesimo atto di intimidazione contro il
presidente del comitato Fumane Futura, Mimmo Conchi. Due notti fa gli
hanno fracassato il finestrino dell´auto pacheggiata sotto casa. Di
nuovo. Fatti simili si erano infatti verificati ad inizio 2012, appena
un mese e mezzo fa, quando vennero spaccati i parabrezza delle
automobili dello stesso Conchi e di Daniele Todesco, presidente di
Valpolicella 2000, e inoltre furono tagliate alcune vigne di un
coltivatore fumanese, che ha firmato il ricorso al Tar contro i progetti
di espansione della Cementirossi.
Questo ennesimo episodio è significativa del fatto che la situazione in
paese è diventata insostenibile. Le azioni di violenza sono iniziate
tutte in seguito al parere negativo espresso dalla Soprintendenza di
Verona allo scavo della collina di Marezzane da parte della Cementirossi,
azienda che ora è ferma a causa della grave crisi che ha investito il
settore dell´edilizia. Il centinaio circa di dipendenti, fortunatamente
non in cassa integrazione, sono preoccupati per il posto di lavoro.
«Questo è l´ennesimo atto vigliacco e intimidatorio, consumato nel buio
della notte», esce allo scoperto Mimmo Conchi, «è ancora un preciso
messaggio che intima al silenzio. Il ripetersi di questi gesti, altri ce
ne sono stati in questi ultimi quattro anni, rischia di trasformare
l´inciviltà in intimidazione mafiosa».
Alla stazione dei Carabinieri di San Pietro in Cariano, dove il
presidente del comitato ha sporto denuncia, c´è un nutrito faldone con
le denunce presentate in questi anni e le indagini sono in corso.
«Adesso basta», continua Conchi, «siamo ancora a denunciare un clima che
non ammette il confronto democratico, chiediamo una presa di posizione
precisa e inequivocabile da parte degli enti e delle istituzioni, non le
solite parole vuote contro atti di inciviltà generica. Parole che non
dicono niente».
Il passo è ora quello di fare intervenire tutti i consiglieri comunali
di Fumane e di Marano per una vera solidarietà, come viene chiesto nel
comunicato emanato ieri sera dalle due associazioni ambinetaliste. Ma
soprattutto è richiesto un incontro con il prefetto di Verona Perla
Stancari, perché intervenga nella vicenda, come espressamente chiesto da
24 associazioni del territorio veronese ai primi di gennaio, in
occasione degli altri atti intimidatori. Tra le associazioni firmatarie
della richiesta, la sezione di Verona del Wwf, Legambiente e Italia
Nostra.
La prima mozione di solidarietà non si è fatta comunque attendere. È di
ieri pomeriggio e porta la firma dei capigruppo in consiglio provinciale
di Sinistra ecologia libertà, Giuseppe Campagnari, e del Partito
democratico, Diego Zardini. Con la mozione si invitano la giunta e il
presidente della Provincia Giovanni Miozzi a «convocare i rappresentanti
delle associazioni minacciate e intimidite, insieme a tutte le
istituzioni veronesi e le organizzazioni che operano a tutela della
sicurezza e della legalità in Valpolicella».
Lo scopo è quello di coordinare un´attività di prevenzione e di
contrasto nei confronti di atti definiti nel testo della mozione come
«intollerabili, di natura terroristica», ma soprattutto di ripristinare
a Fumane un clima vivibile, dove si possano sviluppare temi come la
tutela della salute, dell´ambiente e dell´occupazione in Valpolicella.
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