L'ARENA  del 25 febbraio 2012

 

FUMANE. Le decisioni dell´azienda e gli atti contro gli ambientalisti in discussione in Provincia

Pescarin: «Cementificio
è necessario il dialogo»

Giancarla Gallo
Codognola si è impegnato a organizzare un incontro con il prefetto Tensioni in Comune: l´opposizione chiede un Consiglio straordinario
giornalee-mailprintsabato 25 febbraio 2012 PROVINCIA, pagina 36


Il cementificio di Fumane: l´azienda rinuncia all´ammodernamento
La richiesta di un incontro con il Prefetto e la totale solidarietà da parte di tutte le forze politiche. Questo è quanto emerso nell´incontro della 6a e 7a commissione provinciale, riunite in Sala Rossa per discutere la mozione contro il ripetersi di atti di violenza a Fumane, presentata da Giuseppe Campagnari, di Sinistra ecologia libertà, e da Diego Zardini del Pd, in seguito ai ripetuti atti intimidatori, che si verificano da circa quattro anni, contro rappresentanti del comitato Fumane Futura, che annovera circa 250 iscritti.
Di fronte alle manifestazioni di indignazione e solidarietà espresse da tutti i partiti rappresentati nel Consiglio provinciale, gli esponenti di Fumane Futura in commissione hanno lamentato il silenzio delle amministrazioni dei due comuni interessati, e cioè Fumane e marano.
L´assessore provinciale alla sicurezza, il leghista Giovanni Codognola, si è impegnato ad organizzare un incontro con il prefetto di Verona, Perla Stancari, per fare il resoconto della situazione. «E´ fondamentale che il confronto resti entro termini di civiltà e democrazia, da condannare ogni deriva violenta da ritenersi inaccettabile», ha commentato Zardini.
E´ stato auspicato anche un miglioramento del clima a Fumane e si è anche parlato dell´ultima decisione presa dalla dirigenza della Cementi Rossi, che ha rinunciato all´ammodernamento dello stabilimento in questo momento di forte crisi del settore per salvaguardare i posti di lavoro.
«Siamo d´accordo con la decisione presa dall´azienda di non ampliare lo stabilimento», ha detto Zeno Pescarin, «siamo stati accusati ingiustamente di non avere a cuore il futuro dei dipendenti. Al contrario, è nostro interesse mantenere il dialogo con tutte le realtà del territorio della Valpolicella, del modo in cui la Valpolicella si presenta sia come qualità del paesaggio che dei prodotti tipici, nella tutela dell´ambiente e dei posti di lavoro. Siamo quindi disponibili sempre, come amministrazione provinciale e assessorato all´ambiente in particolare, al dialogo per trovare soluzioni ed eventualmente un modo di riconversione dell´azienda per la tutela dei lavoratori e delle loro famiglie».
Anche l´assessore all´ecologia e vicepresidente Fabio Venturi ha ribadito «la disponibilità a trovare un percorso condiviso con la ditta, auspicando un miglioramento del clima tra le parti».
E ha aggiunto: «Abbiamo sempre detto che vogliamo e dobbiamo garantire un lavoro ai dipendenti di quell´azienda, e su questo è giusto ragionare insieme. Ma è giusto preoccuparsi anche dell´ambiente e del pregiatissimo contesto in cui ci si trova, ovvero la Valpolicella. Quale sarà il futuro di quell´azienda e di quell´area non lo posso dire io, ma sicuramente c´è sempre stata e sempre ci sarà la disponibilità a collaborare».
Intanto a Fumane c´è maretta. Le minoranze consiliari di Solidarietà e pluralismo, la lista guidata dall´ex sindaco Mirco Frapporti, richiedono infatti un Consiglio comunale straordinario per discutere la situazione a Fumane.

LE ANALISI ARPAV. I dati del 2011 e di inizio 2012 parlano chiaro: non tira una brutta aria

Polveri sottili e ossidi di azoto?
Non sono una preoccupazione

I superamenti delle Pm10 sono stati registrati anche quando i forni della cementeria erano spenti
giornalee-mailprintsabato 25 febbraio 2012 PROVINCIA, pagina 36

La centralina gestita dall´Arpav accanto alle scuole medie FOTO AMATO
A FUMANE tira una cattiva aria? Magari non sarà la migliore ma sostanzialmente nella valle dei Progni, dove opera il cementificio, si respira meglio che in altre zone della provincia. Il dato deriva dalle rilevazioni della centralina FUMANEse con la quale l´Arpav tiene costantemente sotto controllo l´inquinamento atmosferico soprattutto per quanto riguarda le polveri sottili, le Pm10, e il biossido di azoto (No2), un gas inquinante per l´uomo e l´ambiente, la cui l´esposizione cronica ad alte dosi può dare problemi respiratori.
La centralina di FUMANE è stata acquistata dalla Cementi Rossi a metà degli anni Novanta e installata alle scuole medie del capoluogo, su indicazione del Comune e dell´Arpav. Lo scopo era quello di tenere sotto controllo l´aria in una zona a rischio e in un periodo in cui si cominciava a dibattere sulla presunta nocività o meno del cementificio.
La lettura dei dati, per quanto riguarda tutto il 2011 e il primo mese e mezzo del 2012, sostanzialmente conferma, come già emerso in precedenza, che l´andamento dell´inquinamento atmosferico a FUMANE ricalca grossomodo quello della Pianura Padana.
Ed i superamenti delle concentrazioni massime previste dalla legge per gli agenti inquinanti si sono registrati spesso a forni spenti. Per quanto riguarda l´No2, l´aria è considerata buona con una concentrazione inferiore ai 40 microgrammi per centro cubo, calcolata sulla media di tutte le misurazioni annuali, ma il limite sale a 200 per le rilevazioni su base oraria.
«Nel 2011 il valore massimo di biossido di azoto su base oraria a FUMANE si è registrato a febbraio con 80 microgrammi», spiega Francesca Predicatori, responsabile dell´Unità operativa Agenti fisici dell´Arpav di Verona. «Oltre che dalla sorgente di emissione, i dati risentono ovviamente anche delle condizioni atmosferiche che permettono o meno la dispersione degli inquinanti. L´azoto a FUMANE nel 2011 non ha mai sforato i 200 microgrammi per metro cubo su base oraria e la media annuale è di 37, quindi sotto il valore limite previsto dalla legge».
Per quanto riguarda le polveri Pm10, la media annuale è sotto la soglia legale di 50 microgrammi per metro cubo, anche se gli sforamenti, che per legge non devono superare i 35 giorni all´anno, nel FUMANEse sono stati 56. «Abbiamo avuto una situazione un po´ critica a febbraio», continua Predicatori, «ma si è trattato di una situazione generale per tutta la pianura Padana. Per il resto, nel 2011 abbiamo avuto qualche superamento tra ottobre e dicembre, ma nulla che possa dare preoccupazione». A febbraio 2011 e nello stesso mese del 2012, la centralina ha registrato un picco attorno ai 140 microgrammi per metro cubo, nel primo caso una settimana dopo la riaccensione dei forni del cementificio, nel secondo (150) a forni spenti. «Il cementificio quando è acceso dà il suo contributo in termini di emissione», commenta la dottoressa, «però il Pm10 ha una dinamica di formazione e di diffusione che è molto più complessa e legata a fenomeni di formazione in atmosfera e di trasporto su macro aree. E´ difficile pertanto legare l´inquinamento a una singola fonte, per quanto questa sia rilevante».
Il Pm10 insomma ha una dinamica che è influenzata anche da altri fattori. «Tanto è vero», conclude Predicatori, «che sono state rilevate situazioni critiche anche a cementificio spento. FUMANE è in un´area aperta anche alla pianura e quindi esposta a fenomeni di trasporto anche da lì».G.R.