LE FONTANE DI PEZZA NEL 2004,
HANNO FATTO 100 ANNI

Sulla fontana sono incise le lettere MA 1904, 
1904 è sicuramente l’anno di costruzione,
MA, ricorda Ettore classe 1914, sono le iniziali
di Marchesini Angelo, detto “Rochetto”,
che le ha costruite.
L’acqua arriva dalla località detta “Campolongo”
dove si trova un pozzo di raccolta.
Le fontane, quando non c’era l’acqua in casa,
non esistevano le lavatrici, erano indispensabili
per gli abitati della frazione. Descrivendo un po’
la storia delle fontane di Pezza, non si fa altro
che descrivere la storia di tutte le fontane dei
nostri paesi.
Con l’arrivo dell’acqua corrente in casa e poi
con la lavatrice, le fontane sono state declassate,
ma la loro importanza, senza che noi ce ne
accorgessimo, l’hanno mantenuta.
Purtroppo sono state maltrattate, la loro pulizia
non è stata più curata,  il pavimento di ciottoli 
che stava attorno è stato coperto da uno strato
di cemento, un bel cartello con scritto “acqua
non potabile” per liberarsi dell’impiccio di
monitorare e curare le sorgenti.
Sicuramente una volta le fontane erano il bene
più prezioso della comunità, la sacralità
dell’acqua veniva rispettata sulla base di regole
non scritte, ma osservate da tutti, se ne curava
la pulizia e l’utilizzo, per le varie esigenze,
rispettando delle priorità.

 
 
 
  Racconta Ettore che le fontane di Pezza sono formate da cinque vasche, ogni una con una destinazione ben precisa
         
 

 

     
 

La “fontana” era anche il luogo dove veicolavano più velocemente le notizie, Ettore lo paragona al “giornale radio”. Qui si veniva a saper di tutto e di tutti: notizie vere, false, pettegolezzi, si mischiavano.
L’ingresso nella comunità delle spose che “vegnea da fora” sembrava trovare la sua conferma con il prender posto alla fontana.
Il lunedì era il giorno del “lavar”, le donne del paese c’erano tutte, bisognava arrivare presto la mattina per trovare posto.
Come si nota la fontana era un luogo prettamente femminile, gli uomini venivano solo a prendere l’acqua o dar da bere agli animali e poi via, difficilmente si fermavano.

   
 

MARANO DI VALPOLICELLA