LE MAROGNE                                  MARANO DI VALPOLICELLA

 
Dal giornale  L'Arena 18 marzo 2010
 


 

VALPOLICELLA. Se ne parla oggi nel Padovano

Le marogne rivelano il paesaggio rurale
L’architetto Riccardo Stevanoni illustra funzioni e tecniche per conservare questo patrimonio
Giovedì 18 Marzo 2010 PROVINCIA, pagina 29 

Una volta tanto le marogne, i caratteristici muretti di pietra a secco che scandiscono il paesaggio nella valle dove nascono Recioto e Amarone, fanno parlare di sé non perché sono in pericolo, minacciati dalle ruspe, semi distrutti o fagocitati dalle moderne tecniche di coltivazione, ma perché tema di discussione tra esperti e strumento di promozione futura sia del paesaggio sia dell’agricoltura, per coniugare conservazione e sviluppo del territorio.
Le marogne saranno presentate quest’oggi in provincia di Padova dall’architetto veronese Riccardo Stevanoni nell’ambito del seminario «Paesaggio e architettura rurale», organizzato a Legnaro da Veneto Agricoltura, l’azienda della Regione per i settori agricolo, forestale e agro-alimentare.
L’appuntamento, inserito nel ciclo «Diversificazione e sviluppo rurale», è rivolto a consulenti, progettisti e imprese interessati a iniziative di riqualificazione e restauro di edifici rurali e aree paesaggistiche tipiche. Un modo per promuovere il lavoro edile qualificato, il turismo rurale e ambientale, la conoscenza mirata delle coltivazioni e dei prodotti tipici.
Stevanoni è impegnato da anni con l’associazione culturale Ergo e il gruppo Civiltà delle Marogne, nel ripristino di questi manufatti tradizionali che danno ordine alle colline, le dividono in terrazze, svolgono importanti funzioni di drenaggio e influiscono positivamente sulle coltivazioni.
Partire dalla marogne per arrivare alla tutela a tutto tondo del territorio, questo il motto di Stevanoni, esperto in tecniche sostenibili, e dell’associazione Ergo. Intanto con la primavera sta per sbocciare a San Giorgio il paziente lavoro iniziato da qualche anno nei terreni di Lodovico Testi, storico oste e socio della locale Pro loco, promotore di una carta di vini che riunisce i produttori proprio nel nome delle marogne.
Nel suo campo in località Boàr il progetto curato con Stevanoni prevede il rinascere dei muretti a secco e della coltivazione di frutta e verdura così come si faceva una volta. Oltre a una scuola di restauro di questi manufatti, qui si lavora anche per favorire un’agricoltura rispettosa del paesaggio. C.M.