Tratto da   
													MEMORIE DELL'ACCADEMIA 
													D'AGRICOLTURA COMMERCIO E 
													ARTI  DI VERONA
													
													IDEA 
													D'UN ORTO AGRARIO - Giuseppe 
													Tommaselli - 1801
													
													Ma 
													quante difficoltà, quali 
													pene dovetti soffrire per la 
													recredenza de'villani! Che 
													non fecero per impedire la 
													buona vegetazione delle 
													viti, ed arbori, e 
													distruggerne l'effetto? 
													Abituati nel costume di 
													arare il solco profondo alla 
													parte inferiore delle 
													piantagioni, e fare il 
													fosso, nel quale porre in 
													terra le viti, quasi sopra 
													la testa delle così dette
													
													Marogne, non si 
													può indurli ad altro metodo 
													. Egli è ben vero, che le 
													piantagioni come usano 
													ricevono alimento, poiché 
													ivi si riduce la terra di 
													continuo rivolta dall' 
													aratro , ed asportata dall' 
													acqua, mentre s'impoverisce 
													la parte superiore del 
													campo; ma deve l'attento 
													coltivatore ogni tre anni 
													farla rimettere all' alto, 
													d'onde si é mossa. Che 
													avviene però? Il contadino 
													per non danneggiarsi nella 
													futura vendemmia, ne leva 
													uno strato leggiere, invece 
													di rimetterla tutta 
													nell'alto, dov'era, per 
													risarcire li campi ; sicché 
													in pochi anni resta la terra 
													molto al di sopra delle
													
													marogne medesime. 
													Non trovando l'acqua riposo 
													alla testa delle 
													soprannominate
													
													marogne, 
													liberamente scorre colla 
													terra da'più alti a' più 
													bassi luoghi, precipitando 
													nell' infime valli, dalle 
													quali più non si ricupera Di 
													continuo succede, che in più 
													luoghi scava, demolisce 
													arginetti , marogne, 
													schianta gli arbori, e tutto 
													precipitosamente discende 
													per ogni parte ad ingrossar 
													fiumi, e torrenti. A riparo 
													di simili danni ho voluto 
													che le mie viti ne'declivi 
													maggiori piantate fossero a 
													poca distanza dal fondamento 
													delle
													
													marogne , facendo 
													levare a profondità nella 
													parte superiore delle stesse
													
													marogne la 
													terra portatavi dall'acqua, 
													rimettendola presso a'filari 
													delle viti, cioé al piede 
													delle
													
													marogne. 
													Con tal metodo potei 
													risarcire la parte più alta 
													de' campi colla terra 
													discesa inferiormente. Nelle 
													piogge dirottissime 
													s'arrestarono le acque 
													unitamente alla terra nella 
													cavità lasciata lungo le
													
													marogne, ed io 
													non ebbi più scapito di 
													terra, né successero in 
													minima parte i disordini, 
													che prima di tal opera 
													nascevano più volle 
													all'anno. Per tal disciplina 
													la terra facilmente viene 
													dai coloni rimessa con poco 
													travaglio, apportando 
													beneficio alle piante; 
													l'acqua ritenuta penetra 
													lentamente al di sotto delle
													
													marogne fino alle 
													radici delle piantagioni, le 
													quali non temono più la 
													solita arsura, e li campi 
													conservano lungo tempo 
													freschezza, e divengono più 
													fertili. Ne'luoghi a pendio 
													non divisi da
													
													marogne per 
													sostenere la terra, volli 
													eseguita l'industria di 
													approfondare al di sopra del 
													filare delle viti, ed arbori 
													largo solco per guisa , che 
													ne'maggiori acquazzoni mai 
													non si possa dall'umore 
													superarlo, trattenendo in 
													pari tempo la terra. Per 
													questo mezzo imbrigliando 
													l'acqua, la superficie 
													de'campi non soffre danno, 
													si abbeverano le radici 
													d'ogni pianta, 
													s'inumidiscono gli strati 
													più bassi della terra, 
													salvandosi i superiori, 
													poiché non potendo l'acqua 
													superare li suddetti solchi, 
													rimane la terra in questi 
													depositata. Se avviene, che 
													a maggior furia cada la 
													pioggia, per questi solchi 
													si porta ne'laterali fossi, 
													i quali accolgono la terra, 
													ed imbrigliano l' acqua. Il 
													calcolatore comprende la 
													quantità, che ne viene 
													frenata, e ritenuta per 
													questa operazione 
													importantissima tanto per li 
													sommi vantaggi 
													all'agricoltura, che per la 
													gran massa d'acque sospesa, 
													la quale ora si lascia 
													precipitare ne'torrenti, e 
													fiumi. A questo grande 
													riparo vuolsi aggiungerne un 
													altro, con generale 
													regolamento di tutte le 
													strade. Argomento gravissimo 
													non per anco bene 
													organizzato.