tre serate di evasione sudamericana
três noites da evasão da América Latina
tres noches de evasión latinoamericana
MARTEDÌ 10 MARZO
ore 20.30 Centro Macondo Marano Valpolicella
ATTRAVERSANDO MACONDO
reading-concerto su testi di Gabriel García Márquez
Massimo Totola narrazione
Guillermo Gonzales voci ed elettronica
Sbibu percussioni
Macondo è la città mitica inventata poco più di 50 anni fa dallo scrittore colombiano Gabriel García Márquez per ambientarvi il suo straordinario romanzo Cent’anni di solitudine, che racconta con linguaggio ricco di inventiva e di vivacità espressiva le vicende della famiglia Buendia. Il successo del romanzo, diventato il capostipite del filone del realismo fantastico, con una folta schiera di scrittori e di romanzi, ne ha fatto subito il luogo privilegiato dell’utopia anarchica e paradossale, della spensierata e caricaturale fuga dall’ordine, dalle gerarchie sociali e culturali, dalle consuetudini perbeniste e conformiste. Macondo è diventato anche simbolo della libertà di pensiero, della creatività disimpegnata, della felicità del vivere nell’incontro con una grande varietà di figure e di culture. Per queste suggestioni alla sala civica di Marano, frequentata qualche decennio fa da gruppi di giovani ricchi di fantasia, è stato assegnato da subito il nome di Macondo.
A cura di Nicola Fasoli
GIOVEDÌ 19 MARZO
ore 20.30 Centro Macondo Marano Valpolicella
VINÍCIUS DE MORAES poeta della passione
Vanessa Ribeiro Castagna
voce recitante – Università di Venezia
Vinícius de Moraes (Rio de Janeiro, 19 ottobre 1913 – Rio de Janeiro, 9 luglio 1980) è stato poeta, cantante, compositore, drammaturgo e diplomatico brasiliano. In Italia è conosciuto soprattutto come cantautore perché negli anni Settanta si è spesso esibito insieme con artisti italiani e brasiliani (Sergio Endrigo, Ornella Vanoni, Bruno Lauzi, Toquinho, Carlos Jobim, João Gilberto), contribuendo anche al successo della Bossa nova. La sua poesia ha incontrato molto presto l’interesse di lettori e critici: Giuseppe Ungaretti ne tradusse una selezione che ebbe grande successo.Esordì come poeta nel 1933 con O caminho para a distância, cui fecero seguito Forma e exegese (1953), Ariana, a mulher (1936), Novos poemas (1938), Cinco elegias (1943). Con Poemas, sonetos e baladas (1946) e Pátria minha (1949) si aprì una seconda fase, più libera e personale, della sua poesia. È anche autore del dramma musicale Orfeu da Conceição (1956), da cui M. Camus trasse il film Orfeu negro (1959). Ha pubblicato vari altri volumi di versi (Antologia poética, 1954; Livro de sonetos, 1957; Novos poemas II, 1959; Para viver un grande amor, 1965; Pàtria minha. Desespero da piedade, 1971) e di prosa (Para una menina con una flor, 1966).
A cura di Giuseppe Degani
GIOVEDÌ 26 MARZO
ore 20.30 Centro Macondo Marano Valpolicella
PABLO NERUDA poesia del quotidiano
Claudia Iglesias Galvan voce recitante
Ana Luz Castiglioni voce recitante
Christopher Fasoli voce recitante
Fabio Vidali musica
Pseudonimo del poeta cileno Ricardo Neftalí Reyes Basoalto (Parral 1904 – Santiago 1973). Premio Nobel per la letteratura nel 1971, Neruda è considerato una delle voci più autorevoli della letteratura contemporanea latino americana, per la sua sensibilità acuta ma non preziosa, ricchissima d’immagini ma non complicata. È stato testimone di molti degli eventi cruciali che hanno segnato il XX secolo: dalla guerra civile spagnola alla guerra fredda, dai movimenti di liberazione in America Latina alla
morte di Salvador Allende. La sua opera poetica comprende un’impressionante antologia di testi fra i più alti della poesia moderna di lingua spagnola, sostenuti da un prodigioso dono di “canto” che si articola nelle strutture musicali più disparate, con una costante sperimentazione linguistica e metrica, sui temi congeniali dell’amore, del paesaggio natale e delle speranze collettive. Tra le sue opere principali si ricordano: Crepusculario (1923), Veinte poemas de amor y una canción desesperada (1924), Tentativa del hombre infinito (1926), Residencia en la tierra, España en el corazón (1937), Tercera residencia, Canto general (1950), la sua opera maggiore, amplissimo poema sulla storia del Cile e della stessa America Latina come insieme di tradizioni e incrocio di civiltà. Da segnalare infine le prose autobiografiche di Confieso que he vivido.
A cura di Nicola Fasoli
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