Da qualche anno a Pezza alcune finestre e porte
si sono riaperte e rinnovate nel loro aspetto: tende
su vetri puliti, vasi di fiori e basilico e porte aperte
ci raccontano alcune cose interessanti.
La prima cosa che balza agli occhi del frettoloso passante è una nuova realtà
abitativa, che ti fa pensare: «Guarda, hanno sistemato questa casa e sono
venuti ad abitarci nuovi amici». Mentre noi – incluso chi scrive – che di sicuro
non siamo passanti frettolosi, con gioia notiamo che il tessuto urbano
e abitativo della contrada sta cambiando.
La contrada, per dirla con parole “altisonanti”, è un esempio di “sostenibilità”
e di “inclusione sociale”. Nelle precedenti decadi gli abitanti di Pezza hanno
visto chiudersi le case di nonni e genitori per cercare in valle una migliore
opportunità abitativa in termini di presenza di negozi e trasporti pubblici.
Negli ultimi anni invece la qualità del luogo scelto come propria dimora viene
valutata in termini di salubrità e contatto con la natura cosicché ora, con
grande e felice stupore, scorgiamo case ristrutturate, vissute da giovani
generazioni, visini allegri che girano per le vie e sentiamo vocine squillanti
che rianimano i cortili.
Le nostre strade, nell’attuale contesto globale di chiusura e timore
del “diverso”, accolgono una manifestazione quale i Mercatini di Natale che
coinvolge l’intera contrada nella preparazione e che abbraccia tutti i visitatori
con affetto e gioia, dimostrando un’apertura mentale che ha contraddistinto
Pezza già nel passato.
Esistono innegabili problematiche di convivenza ma adottare un’atteggiamento
di “sostenibilità sociale” rende più disponibili ad affrontare e sostenere nuovi
progetti di “abitabilità collettiva”.
I Mercatini di Natale rappresentano una ghiotta occasione per venirci a trovare
e passeggiare nelle viuzze di Pezza, dove una parola e un sorriso
non vi saranno negati. E la sera controllate se si illuminano nuove finestre:
lì forse c’è una nuova famiglia e un’occasione di incontro e condivisione del
motto “pan e vin con un toco de salame da mi el ghe sempre”.