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Sostenibilità

La parola sostenibilità racchiude in sé una miriadi
di significati: ambientale, tecnica, finanziaria ed economica,
sociale. Anche l’organizzazione dei Mercatini non può
sfuggire a questo tipo di valutazioni.
Dalla sostenibilità tecnica, che si dipana tra impiantistica, collaudo delle
tensostrutture, verifica della staticità dei gazebi e relative autorizzazioni
amministrative e legali, a quella finanziaria che subito “corre a dirigere” alcune
scelte indirizzandole verso costi economici più “accettabili”.
Ma se la sostenibilità sociale dei Mercatini è la stessa fonte che li ha originati,
motivandoli fin dall’inizio quali strumento per poter erogare beneficenza,
gli aspetti ambientali possono magari a un primo sguardo non essere colti.
Come ogni attività umana, anche i Mercatini producono rifiuti di diversa
tipologia. Dagli elementi di scarto o imballaggio in fase di allestimento delle
strutture e degli impianti, agli scarti alimentari prodotti durante la preparazione
e cottura dei piatti presenti nel menu, ai rifiuti prodotti in sala ristorante quali
stoviglie, tovaglioli, bicchieri di plastica.

A fronte del successo che questa manifestazione ha raggiunto negli anni (siamo
arrivati a 14 quest’anno!!), la quantità di tali rifiuti è andata via via aumentando,
soprattutto per la parte legata alla consumazione dei pasti in sala ristorante.
Qualche anno fa venivano prodotti all’incirca 20 sacchi da 120 litri di materiale
plastico (bicchieri, piatti, cellophane d’imballaggio, lattine).
Per il Comitato organizzatore questo rappresentava il retro della medaglia della
bellezza dei Mercatini perché non appariva in linea con il concetto di
sostenibilità nel senso più ampio e completo.
Tre anni fa, dopo un’attenta valutazione delle varie alternative presenti sul
mercato, abbiamo quindi scelto di passare all’utilizzo di stoviglie in melanina
lavabili, abbinate alla posateria in acciaio. In questo modo sono stati
drasticamente ridotti i consumi di materiale in plastica monouso, quali piatti
piani e fondi, posateria varia. Negli anni successivi poi si è spinto ulteriormente
il piede sull’acceleratore di questo cambiamento, arricchendo l’offerta delle
stoviglie lavabili anche con altra posateria (il cucchiaio per la pasta e fagioli ad
esempio!!), alcuni bicchieri in vetro infrangibile e altro.
E i risultati si sono visti subito! In sala ristorante nell’arco della “tre giorni dei
Mercatini” sono stati prodotti solo due sacchi di materiale plastico e un sacchetto
da circa 20 litri di secco!!

Questo ottimo risultato in termini di sostenibilità ambientale ha consentito
anche di raggiungere un altro traguardo sotto il profilo di una sostenibilità
che possiamo definire “del comfort”. In effetti gustarsi un bel piatto di trippe o
pasta e fagioli oppure “lesso e pearà” e le mitiche verze stufate utilizzando
posate in metallo con un piatto in melanina, quindi rigido e di un certo spessore,
è tutt’altra cosa che farlo con piatti e posateria di plastica!
Quest’anno la scure della sostenibilità si abbatte su uno degli ultimi prodotti
che ancora ci rimanevano di plastica: la tradizionale vaschetta di patatine
fritte. La sfida è proporla in materiale di cartoncino: ci costa qualcosa in più
(sostenibilità economica) ma risulta più sostenibile sia per l’ambiente sia per
le vostre mani perché così si scottano meno!! E la scelta è stata fatta!
Buon appetito sostenibile!!